Grandi imprese
MWC23, Labriola: “Telco nella tempesta perfetta, serve cooperazione”
«Il modello di business delle telco integrato verticalmente è superato». Ad affermarlo è Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim, intervenendo al Mobile World Congress di Barcellona con uno speech intitolato “Is is time for co-creation?”, sottolineando che le telco non sono soggetti indivisibili.
Il modello di azienda verticalmente integrato secondo Labriola, (era dal 2016 che un ad di Tim non parlava al MWC23), «non risponde più a esigenze di mercati come quello italiano, dove la strada per la creazione di valore passa attraverso la separazione di infrastruttura e servizi», attraverso il delayering. Una separazione necessaria perché servizi e gestione della rete sono ormai business diversi. «Si tratta di due mondi che possono fare meglio se gestiti separatamente, perché ciò permetterebbe una maggior concentrazione sui rispettivi punti di forza e sulla crescita potenziale, permettendo anche una miglior allocazione del capitale», ha spiegato.
Oltre alle sfide per un nuovo modello industriale, per il rilancio del comparto delle telecomunicazioni, per l’amministratore delegato del gruppo, «serve un cambio del contesto regolatorio. È necessario consentire il consolidamento del settore incentivare il salto verso le nuove tecnologie e introdurre meccanismi per una redistribuzione più equa dei costi legati alla crescita del traffico, attraverso il cosiddetto fair share», spiegando che «il rinnovo della cornice politica e regolatoria per le telecomunicazioni è un pezzo fondamentale del puzzle da comporre per arrivare a un ecosistema digitale più bilanciato».
Il settore in Europa sta affrontando trend di mercato insostenibile, con la discesa dei prezzi al dettaglio e il crescente consumo dei dati, combinati con la necessità di aumentare gli investimenti per sostenere costi di modernizzazione delle reti. Labriola ha definito la situazione “la tempesta perfetta”, sottolineando come sia necessario cambiare il modello ma continuare perché «i problemi si risolvono con la co-creazione o cooperazione, questa è la nuova mentalità».
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