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Grandi imprese

Mascolo (MM): “70 anni di evoluzione al servizio dei cittadini”

È stato approvato dal Comune di Milano il nuovo Piano Industriale di MM Spa. Abbiamo parlato degli aspetti centrali, che tracciano le linee guida dei business nuovi e tradizionali, con Francesco Mascolo, Amministratore Delegato della società.

8 Aprile 2025

È stato approvato dal Comune di Milano il nuovo Piano Industriale di MM Spa, la società partecipata al 100% da Palazzo Marino. Il Piano traccia le linee guida dei business nuovi e tradizionali, fissando gli obiettivi da raggiungere entro il 2028.

MM comunica l’intenzione di avviare 200 assunzioni per la gestione del verde della città e annuncia 352 milioni di euro di investimenti in un quinquennio. 

La marginalità attesa è in crescita, sia in termini di EBITDA che di EBIT, per valori che raggiungeranno nel 2028 rispettivamente 90 milioni di euro (+21% rispetto al 2023) e 47 milioni di euro (+27%). Anche il patrimonio netto è atteso in crescita del 53% (da 267 mln a 408 mln).

Abbiamo parlato degli aspetti centrali del nuovo Piano industriale con Francesco Mascolo.

Intervista a Francesco Mascolo, Amministratore Delegato di MM

MM festeggia quest’anno 70 anni ed è cambiata molto. Il nuovo Piano Industriale, appena varato, certifica un ampliamento delle attività. Da dove siete partiti e dove siete arrivati? Di cosa vi occupate oggi?

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70 anni di MM

MM è nata settant’anni fa per disegnare e realizzare le linee metropolitane della città di Milano ed è ben riconosciuta come società di ingegneria. Nel corso del tempo ha avuto un’evoluzione che la vede però sempre più impegnata nell’erogazione di servizi ai cittadini e in attività operative differenziate.

Da vent’anni gestisce il servizio idrico integrato della città di Milano e da circa dieci anni gestisce il property e facility management, ovvero la manutenzione delle case popolari di proprietà del Comune di Milano.

MM si presenta quindi già da qualche anno come una società che svolge servizi importantissimi per i cittadini, ma ancora di più nell’ultimo quadriennio si è trasformata in una vera e propria multiutility partner del Comune per servizi che hanno sempre più impatto sui cittadini stessi. Parliamo delle manutenzioni delle scuole, degli impianti sportivi e più recentemente della manutenzione ordinaria delle strade, fino ad arrivare quest’anno ad una delle sfide sicuramente più impegnative di sempre: prendere in carico la cura del verde della città

La redazione del Piano Industriale, che ci ha visto impegnati negli ultimi dodici mesi, certifica effettivamente l’ampliamento del perimetro di MM ad un ruolo di partner dell’amministrazione comunale, un ruolo di vero e proprio agente della transizione ambientale e sociale di questa città

A proposito di transizione ambientale, uno degli impegni principali che MM ha preso è quello di aiutare la città a fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico. Quali sono le attività che state portando avanti a favore della transizione ecologica? 

MM
Il ciclo dell’acqua

Nell’ambito del servizio idrico integrato ci sono già tutta una serie di progetti che nel corso degli anni hanno dato un sensibile contributo alla sostenibilità delle nostre attività. 

Mi riferisco alla gestione intelligente del ciclo dell’acqua, dalla sua estrazione dalla falda alla sua potabilizzazione, fino alla distribuzione agli utenti e alla depurazione, utilizzando i più avanzati strumenti tecnologici. 

Parliamo di piattaforme digitali, intelligenza artificiale e algoritmi predittivi grazie ai quali si riesce a consumare la minor quantità di energia possibile per tutti i nostri progetti. Allo stesso tempo però riusciamo a tenere la pressione del sistema a livelli compatibili con la continuità dei servizi, ma anche con la riduzione dei consumi.

La riduzione dello spreco sotto forma di perdite nella rete ha raggiunto nel 2024 il livello record positivo del solo 11,4%, contro una media nazionale di oltre il 40%.

Questo significa minori consumi della risorsa, minori consumi energetici, minori emissioni, maggiore sostenibilità.

Dall’altro lato, guardando alla parte finale del ciclo, ossia la depurazione, siamo di fronte a una società che gestisce due dei più moderni e grandi depuratori europei, con una tecnologia e una capacità delle sue maestranze che porta ad affinare le acque dopo la depurazione ad a un livello di qualità tale che consentirebbe di offrire il 100% al riuso agricolo.

Così, se a livello nazionale si registra una media di riutilizzo dell’acqua di appena il 4%, questa azienda riesce a riutilizzare per le aziende agricole del territorio già oggi oltre il 30% delle acque depurate, circa 60/70 milioni di metri cubi, che non devono essere estratti dai flussi degli operatori, preservando la risorsa.

Un altro grande obiettivo è quello di rendere questa città più resistente all’impatto del cambiamento climatico e per gestire le esondazioni in caso di eventi meteorologici estremi.

Parliamo di una città attraversata, sia in superficie che a livello sotterraneo, da fiumi che in parte sono stati tombinati per poter consentire lo sviluppo urbanistico.

Questa prevenzione avviene attraverso la progettazione e la realizzazione di grandi opere, come ad esempio le vasche di laminazione.

In particolare, ricordo la vasca di laminazione di Bresso, inaugurata nel 2024 dopo decenni di continue esondazioni che hanno martoriato la parte nord di questa città, che ha salvato la città già 5 volte.

Inoltre, lavoriamo alla pianificazione e realizzazione di sistemi di drenaggio urbano sostenibile nella logica della cosiddetta città-spugna.

Parliamo di aree che hanno diverse funzioni, ad esempio i parcheggi, ma nelle quali realizziamo sistemi che hanno la capacità di filtrare l’acqua, di depurarla e magari di consentire anche una lenta ma continua ricarica della falda, evitando l’eccessiva pressione sulle condotte fognarie e diminuendo quindi la possibilità di allagamenti, anche solo localizzati, durante gli eventi meteorici.

Il Piano Industriale evidenzia anche un aumento degli investimenti con un relativo ampliamento dei servizi. Questo significa anche un aumento del personale nella formula “make” invece del “buy”. Cosa significa e perché avete fatto questa scelta?

Se pensiamo ad un lustro fa, MM era un’azienda che occupava circa 800 persone. Alla fine del 2024 MM occupava circa 1.400 persone e il nostro Piano Industriale prevede di aumentare la nostra forza in organico fino a circa 1.700.

Oltre alla crescita legata all’introduzione di nuove attività, sta crescendo l’area che si occupa delle scuole, degli edifici pubblici e dei grandi impianti sportivi. 

Uno degli obiettivi di quest’anno è quello di fare in modo che una serie di attività di manutenzione dell’infrastruttura verde vengano gestite direttamente da personale dipendente, piuttosto che utilizzare semplicemente una formula di supervisione di attività fatte per conto di MM da terze parti. Questo perché riteniamo di poter essere una società che forma le persone nelle professionalità e nei mestieri che purtroppo vanno sempre più perdendosi.

Oggi trovare un manutentore specialista elettrico, un idraulico, piuttosto che un bravissimo agronomo sta diventando una sfida importante, tanto che noi puntiamo molto sulla contaminazione di esperienze tra ingegneri, geometri e tecnici, per formare nuove leve rafforzando lo spirito civico con cui vengono fatti i servizi alla cittadinanza.

Questa scelta potrà far crescere la qualità e l’efficacia della manodopera, in quanto a differenza delle formule legate agli appalti che hanno una durata molto limitata, la rotazione degli operatori sarà ridotta.

Teniamo molto al concetto della passione civica e al mantenimento dei mestieri di un tempo perché la loro assenza metterebbe in crisi i sistemi metropolitani e pensiamo che questo possa essere estremamente utile alla Milano futura dei prossimi 15 o 20 anni. 

Avete in programma anche la trasformazione di MM in società benefit, che comunque dovrà essere approvata dal Consiglio comunale. Cosa significa e quali ricadute avrà questo progetto per la città?

Mentre sviluppavamo il Piano Industriale e identificavamo sempre meglio la nostra missione, che abbiamo tradotto nello slogan “La tua città, il nostro impegno”, ci siamo resi conto che sostanzialmente siamo una società benefit. 

Tra le attività che svolgiamo quotidianamente facciamo già i cosiddetti “servizi beneficiari” alla città e ai suoi cittadini, ma abbiamo voluto fare un ulteriore passo avanti e pensare alla forma oltre che alla sostanza.

Questa forma ci consentirebbe di incrementare maggiormente questo nostro ruolo di società benefit.

Facciamo un esempio: nell’ambito dell’attività di gestione dell’edilizia residenziale pubblica noi non siamo proprietari del bene, il proprietario e nostro azionista al 100% è il Comune di Milano, per cui se vogliamo migliorare la vita degli inquilini attraverso delle attività di manutenzione dobbiamo fare riferimento alle risorse che l’azionista ci mette a disposizione.

Noi però, come azienda, siamo capaci di generare a nostra volta delle risorse di autofinanziamento con cui poter agire più tempestivamente. Sarebbe utile mettere una percentuale di queste risorse a disposizione della città accorciando i tempi di intervento.

Ecco perché vorremmo trasformare la società in società benefit, dichiarando nello statuto qual è il beneficio comune che noi vogliamo portare, snellendo i passaggi e arrivando alla soluzione con maggiore tempestività.

Nel nostro caso i benefici sarebbero molteplici. Ad esempio, migliorare la vita degli inquilini nelle case popolari oppure rendere l’ecosistema urbano più sostenibile attraverso azioni che migliorino l’infrastruttura verde o, ancora, incrementare la resilienza della città durante gli eventi meteorici attraverso un miglioramento dell’infrastruttura di drenaggio urbano. 

L’ingegneria resta comunque fondamentale per MM con progetti che vi impegnano per opere di mobilità non solo in Italia ma anche in vari paesi del mondo. Oltre al riconoscimento che avete ricevuto con il nuovo Codice degli appalti di società qualificata per essere stazione appaltante di prima fascia, in grado cioè di operare affidamenti senza limiti di importo, investite in tecnologie per migliorare la qualità dei progetti. Ad esempio, con un sempre maggior ricorso al sistema BIM (Building Information Modeling). Cos’è e perché è importante?

Le competenze ingegneristiche che MM ha sviluppato negli ultimi settant’anni di storia ci permettono di erogare servizi efficaci e di qualità in tutti gli ambiti che ho descritto.

Abbiamo però la volontà di trasformarci approfittando della disponibilità di strumenti digitali e informatici sempre più avanzati, che hanno la capacità di incrementare maggiormente l’efficacia della progettazione integrata dell’ecosistema urbano. Il Building Information Modeling è uno di questi strumenti.

I BIM, con cui stiamo formando più di 150 tecnici e progettisti, sono un sistema che consente di avere un database informativo della rappresentazione degli asset che vengono realizzati e ci permette anche di seguirli in tutto il ciclo di vita.

Possiamo seguire la manutenzione attraverso gli strumenti digitali che noi utilizziamo ormai in maniera molto efficace, come il web gip e le piattaforme per creare quelli che si chiamano i “digital twins” di un’infrastruttura digitale.

Un esempio molto concreto di “gemello digitale” è quello della nostra rete acquedottistica. Consultando la piattaforma digitale possiamo avere tutte le informazioni di ogni singolo tratto dell’acquedotto di questa città, tutte le informazioni sulla condotta, sui materiali e i parametri e sulla storia manutentiva.

Questo potrebbe valere anche per la rete di gas, per quella elettrica, per la fibra ottica, per la stratificazione dell’asfalto, del sottosuolo e per la piantumazione degli alberi.

In un solo sistema è possibile avere il controllo dell’intera città, conoscendone gli elementi in caso di modifiche necessarie come, ad esempio, quelle delle linee tranviarie o dei marciapiedi.

Oggi la tecnologia ci offre questa possibilità, ma non è gratis. Occorre un certo sforzo economico con investimenti nella tecnologia, ed è quello che MM ha fatto nelle piattaforme di tecnologia sensoristica e nella formazione, dando un metodo di lavoro diverso alle persone.

Si lavora sempre di più in gruppi integrati dove ci sono professionalità molto differenti rispetto al passato, quando l’ingegnere idraulico e l’operaio della manutenzione del verde non si interfacciavano e non creavano quella collaborazione che può che portare a un miglioramento della qualità dei servizi.

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Un Team di MM
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