Grandi imprese

Labriola (TIM): “Serve una nuova strategia per rilanciare il settore TLC in Europa”

12 Dicembre 2024

Oggi a Bruxelles si sono riuniti i principali amministratori delegati delle grandi aziende di telecomunicazioni europee, diffondendo una dichiarazione congiunta attraverso Connect Europe. Tra i firmatari, anche l’amministratore delegato di TIM, Pietro Labriola.

Nel documento si sottolinea che l’Europa si trova a un bivio strategico: servono politiche audaci per rafforzare la competitività e favorire una digitalizzazione solida, considerata fondamentale per creare nuove opportunità economiche e migliorare il benessere dei cittadini.

La raccomandazione principale riguarda la necessità di riformare la regolamentazione e le norme sulla concorrenza dell’UE, con l’obiettivo di completare il mercato unico digitale delle telecomunicazioni e garantire un ecosistema connesso e competitivo.

A livello europeo è necessario agire per restituire competitività al settore delle telecomunicazioni, che è un pilastro della transizione digitale, permettendo il consolidamento necessario, con meno regole e uguali per tutti. A sottolinearlo è proprio l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, parlando al Tech Leadership Forum del Financial Times, a Bruxelles questa mattina. “Prima di tutto, quando parliamo di competitività dobbiamo definire cosa vogliamo: se vogliamo un’Europa digitale la strada non è questa”, ha spiegato Labriola. “In Italia la spesa media per la connettività mobile equivale a 4 caffè al mese. Servono regole che ci permettano di competere ad armi pari nel digitale e di fare profitti, altrimenti le tlc non avranno più le risorse necessarie per fare gli investimenti che servono e questo si tradurrà in un servizio peggiore per i consumatori”. L’ad di Tim ha anche rimarcato come “l’unica strada possibile sia quella di una minor regolamentazione e di permettere il consolidamento del mercato, perché la scala è importante. Solo così potremmo chiudere il gap con chi è più avanti di noi. Non è più accettabile che servano due anni di analisi di mercato per avere delle nuove regole, non possiamo cercare di guardare al futuro con lo specchietto retrovisore. L’innovazione è veloce, non possiamo essere lenti”, ha continuato Labriola. “WhatsApp è un servizio di telecomunicazioni, ma non ha gli stessi obblighi che abbiamo noi, ad esempio sui call center o sulle intercettazioni”, ha esemplificato. “Dobbiamo decidere quale sia il nostro obiettivo, dove vogliamo andare, e sapere che la strada per raggiungerlo può cambiare ogni giorno”. Labriola ha infine portato come esempio positivo ciò che sta avvenendo nel Regno Unito: “hanno inserito una correlazione fra i prezzi che i clienti pagano e l’inflazione, hanno iniziato a regolare i rapporti con gli Over-the-top e stanno permettendo un consolidamento di mercato con la fusione fra due grandi gruppi in cambio di investimenti”.

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