Grandi imprese
Insinna siete voi radical chic, che da incazzati siete anche più tamarri di lui
Insinna siete voi italiani. Per quel doppio registro scavato dalla democrazia cristiana in mezzo secolo di doppio stato che poi in tempo di pace si trasformò in quell’arlecchinata anche un po’ meschina d’essere una cosa in pubblico e abbastanza un’altra in privato. A Insinna solo poche settimana fa era riuscita l’operazione aggancio-lacrima con quella bella nenia sui poveri, i migranti, che loro siamo noi, che nessuno deve restare indietro, che i muri sono un’infamia e altro che potete tranquillamente apprezzare qui.
Oggi il povero Flavio è sotto un treno. Striscia ha sgamato un fuori onda di un paio di anni fa, dove il nostro sfancula i concorrenti di legno che non hanno reso in trasmissione. Il fuori onda è di superbo ascolto. Il linguaggio è tamarrissimo in sé, ma se volete anche apprezzare meglio, ascoltatevi prima la nenia e poi la tamarreide (Striscia già in parte lo fa), il risultato è semplicemente straordinario, Flavio è scoppiettante. Sta parlando ai suoi autori, li cazzia duramente, chi ha fatto televisione sa che le tensioni sono altissime e che quei linguaggi possono accadere. Ci sono però un paio di espressioni orrende, che pesano un po’ l’uomo.
Flavio Insinna ha reso un servizio memorabile a tutti i teleutenti di questo sciagurato paesello. Ci ha chiarito sono all’ultima goccia che la televisione è finzione assoluta, quando viene manipolata dai cosiddetti «autori». Lacrime, dolori, gioie, indignazioni, sussulti, imbarazzi non hanno nulla a che fare con l’immediatezza e la spontaneità, tutto dev’essere mediato, tutto è costruito, tutto è taroccato. «Striscia» in fondo è nata per questo. Si salva il rullo delle immagini dal mondo, le «eveline», come si chiamano in gergo, ancora moderatamente genuino fino a che non arriva ai telegiornali.
Il doppio registro, che per comodità chiamiamo ipocrisia, è un’attitudine che non riguarda solo voi italiani. È un tratto distintivo di tutte le politiche, e sarebbe grave se non fosse così, sarebbe terribile partire dalla vera identità privata di un uomo politico, per arrivare solo in un secondo momento alla sua meravigliosa, solidale, altruistica visione politica. Un candidato così non farebbe un solo metro di carriera, ucciso nella culla per come sfancula i bambini, o è violento con la moglie.
Ma voi italiani avete qualcosa in più degli altri e Insinna è il vostro straordinario rappresentante, che solo ora, con colpevole ritardo, arriva alla conoscenza generale. In fondo, con quel gusto tamarro di campagna, Flaviuccio è il rappresentante perfetto di tutti i radical chic che si vorrebbero eleganti e benparlanti, e che poi chiusa la porta se la cantano esattamente come lui. C’entra la sinistra? Beh, e quando non c’entra la sinistra. La destra ha spesso parlato così in pubblico, dunque no, in questo caso non prendetevela con la destra.
Meglio di un Panebianco o di un Galli della Loggia, oggi Insinna è andato in “prima” con un editoriale perfetto.
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