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Eni, obiettivi e strategie sostenibili per la transizione energetica
Negli ultimi sei anni Eni ha avviato una trasformazione basata sulla sostenibilità i cui risultati sono stati diffusi nell’Eni for 2019 – A just transition, il report di sostenibilità in cui si confermano gli impegni contenuti nel piano strategico di lungo termine al 2050, che coniuga sostenibilità economico-finanziaria, ambientale e sociale.
L’intensità delle emissioni di gas a effetto serra nelle operazioni upstream si è ridotta del 27% rispetto al 2014 ed è in linea con l’obiettivo al 2025, che prevede una riduzione del 43% rispetto al 2014. Le emissioni fuggitive di metano mostrano un calo del 44% rispetto al 2018. La riduzione conseguita ha permesso il raggiungimento con 6 anni di anticipo del target al 2025 di riduzione dell’80% rispetto al 2014.
Il report racconta l’impegno della società per una transizione energetica che consenta di preservare l’ambiente e dare accesso all’energia a tutti, ma che sia al tempo stesso socialmente equa. Una sfida per niente facile e non l’unica in un momento storico come questo.
«Dalle difficoltà possano nascere nuove opportunità. Gli impegni che abbiamo preso per portare avanti il processo di trasformazione sono ancora più forti oggi, così come la nostra determinazione al contrasto del cambiamento climatico e il nostro sforzo per una transizione energetica equa, che tenga conto di tutti i fattori in gioco: dalla necessità di ridurre l’impronta carbonica nella direzione dell’Accordo di Parigi all’esigenza di uno sviluppo globale della collettività», ha commentato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni.
Eni, negli ultimi anni, attraverso un nuovo modello di business e una nuova mission ispirata agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, ha portato avanti una trasformazione che ha creato una società dell’energia più semplice, veloce e resiliente, capace di integrare la sostenibilità in ogni attività.
Il 14° rapporto di sostenibilità racconta questo percorso, partendo dai risultati del 2019 e descrivendo gli obiettivi per i prossimi anni, seguendo le tre aree prioritarie del proprio modello di business: neutralità carbonica nel lungo termine, modello per l’eccellenza operativa e alleanze per lo sviluppo locale. A completare il rapporto c’è anche un documento dedicato al percorso di neutralità carbonica nel lungo termine, costruito seguendo le raccomandazioni della Task force on Climate-related Financial Disclosure (TCFD), di cui la società fa parte. L’impegno per la progressiva decarbonizzazione è infatti un elemento centrale nel percorso di transizione energetica avviato da Eni, che prevede di raggiungere una significativa riduzione dell’impronta carbonica. La nuova strategia punta ad azzerare entro il 2040 le emissioni nette GHG scope 1 + scope 2 e ad ottenere al 2050 una riduzione dell’80% delle emissioni nette GHG sull’intero ciclo di vita dei prodotti energetici, oltre la soglia del 70% indicata dall’Agenzia Internazionale dell’Energia nello Scenario di Sviluppo Sostenibile (SDS), compatibile con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
Il modello operativo adottato dalla società prevede anche la valorizzazione delle persone, salvaguardandone la salute e la sicurezza, e la tutela ambiente. Nel 2019, inoltre, Eni ha investito 33,4 milioni di euro nella formazione del personale, incrementando del 16,5% le ore dedicate a questa attività rispetto al 2018. È proseguita la formazione in materia di diritti umani per un totale di 25.845 ore erogate allo scopo di creare un linguaggio e una cultura comune e condivisa sui diritti umani e a migliorare la comprensione dei possibili impatti del business in materia. E circa 6.000 fornitori (tra cui tutti i nuovi) sono stati oggetto di verifica e valutazione con riferimento a tematiche di sostenibilità ambientale e sociale (es. salute, sicurezza, ambiente, diritti umani, anti-corruzione, compliance).
Nell’ambito ricerca e sviluppo, in cui la società è molto attiva, sono state depositate 34 nuove domande di brevetto, di cui 15 mirate direttamente allo sviluppo di tecnologie nel settore delle fonti rinnovabili (biocarburanti e solare). Sono stati investiti 194 milioni. Per Eni la ricerca, lo sviluppo, l’implementazione rapida di nuove tecnologie rappresentano un’importante leva strategica per la trasformazione del business. I progetti di ricerca riguardano ogni aspetto della filiera produttiva, con l’obiettivo di ridurre i rischi e aumentare l’efficienza, consolidare la leadership tecnologica e in generale ottenere maggiore qualità, efficienza e sostenibilità nei prodotti, negli impianti e nei processi. L’efficienza riguarda anche la minimizzazione delle emissioni dirette di CO2, la riduzione degli sprechi e la valorizzazione dei materiali di scarto al fine di garantire il minimo impatto ambientale.
Il report dedica poi una sezione apposita alle alleanze per la promozione dello sviluppo locale, cioè alle collaborazioni strette con istituzioni, agenzie di cooperazione, università, organizzazioni della società civile e stakeholder locali per attuare iniziative a favore delle comunità nei paesi di presenza. Gli interventi portati avanti attraverso collaborazioni con pubblici e privati vanno dalla diversificazione delle economie locali a progetti per l’accesso all’energia, la salute, l’educazione, l’accesso all’acqua e l’igiene. Sono stati investiti circa 95,3 milioni di euro per lo sviluppo locale.
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