Grandi imprese
Eni, nel terzo trimestre utile operativo di 3,01 miliardi
«Nel terzo trimestre 2023 abbiamo compiuto importanti progressi nella attuazione della nostra strategia di trasformazione e, ancora una volta, abbiamo conseguito eccellenti risultati operativi e finanziari», spiega l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, commentando i risultati del terzo trimestre. «Guardando al futuro, riteniamo che l’evidente miglioramento dei fondamentali del business e i progressi strategici saranno alla base di attrattivi ritorni per gli azionisti e, coerentemente a tali prospettive, rivediamo al rialzo le nostre previsioni annuali di Ebit e flusso di cassa operativo, mentre aumentiamo il passo del programma di buyback per l’anno corrente».
L’utile di Eni ante imposte adjusted del terzo trimestre 2023, pari a 3,3 miliardi, rappresenta, sottolinea la società in una nota, un risultato molto robusto grazie al continuo miglioramento della performance industriale e nonostante la debolezza dello scenario (il prezzo del Brent e i prezzi del gas naturale in calo rispettivamente del 14 per cento e di oltre l’80 per cento).
Nei nove mesi l’utile ante imposte adjusted è stato di 11,9 miliardi. In particolare, l’utile operativo proforma adjusted, che integra i margini operativi delle società all’equity, risulta pari a 4 miliardi nel terzo trimestre 2023 (14,1 miliardi nei nove mesi). Questa performance riflette la ripresa della E&P rispetto al trimestre precedente, grazie alla crescita produttiva e ai migliori prezzi di realizzo, nonché il solido contributo di Refining, Enilive (il business della mobilità sostenibile) e Plenitude.
Il colosso petrolifero ha terminato i primi nove mesi dell’esercizio con ricavi della gestione caratteristica pari a 69,1 miliardi di euro, in calo del 32 per cento rispetto ai 100,99 miliardi ottenuti nei primi tre trimestri dell’anno precedente. Nel periodo in esame la produzione di idrocarburi è salita del 2 per cento a 1,64 milioni di boe/giorno. ENI ha chiuso il periodo gennaio-settembre del 2023 con un utile operativo adjusted di 11,04 miliari di euro, in calo del 34 per cento rispetto ai 16,8 miliardi ottenuti nei primi nove mesi dell’esercizio precedente. Il risultato netto adjusted è stato positivo per 6,66 miliardi di euro, risultato che si confronta i 10,81 miliardi contabilizzati nei primi nove mesi del 2022. Il risultato netto è stato positivo per 4,6 miliardi di euro.
Il consiglio di amministrazione di Eni ha approvato la distribuzione della seconda delle quattro tranche del dividendo relativo all’esercizio 2023 pari a 0,23 per azione (per un totale di 0,94 di dividendo annuo) con data stacco cedola 20 novembre 2023 e pagamento 22 novembre 2023.
Eni ha rivisto al rialzo la previsione annua di ebit adjusted a 14 miliardi rispetto alla precedente indicazione nella semestrale di 12 miliardi, riflettendo il miglioramento dello scenario, ma anche una stima migliorativa delle prestazioni industriali che aggiungono 2,6 miliardi di risultato, +0,6 miliardi rispetto alla precedente previsione.
Il flusso di cassa è atteso a 16,5 miliardi rispetto al precedente obiettivo tra 15,5 e 16 miliardi. Al 30 settembre 2023 il gruppo ha conseguito circa l’80 per cento della previsione annua sia di ebit adjusted sia di cash flow. Proiezioni, ha avvertito, però, Eni, «esposte alla volatilità dei prezzi degli idrocarburi». Il management ha, infatti, stimato un impatto di circa 130 milioni sul flusso di cassa per ogni variazione di 1 del prezzo del Brent (su base annua). Quanto agli investimenti sono attesi a 9 miliardi, in riduzione del 6% rispetto alla precedente previsione, beneficiando delle continue azioni di ottimizzazione e di efficienza. Eni ha anche alzato la guidance 2023 per Plenitude per l’ebitda proforma adjusted, ora atteso a 0,9 miliardi rispetto alla previsione precedente di 0,7 miliardi.
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