Grandi imprese
Danese: “Tim punta sulla sostenibilità con azioni concrete”
“Tim punta sulla sostenibilità con azioni concrete. Lo fa investendo nella realizzazione di infrastrutture eco-efficienti che producono un impatto positivo sulla collettività e portano sviluppo sul territorio”. A dirlo Enrica Danese, direttore Institutional Communication, Sustainability & Sponsorship di Tim, a Napoli a margine dei lavori della settima edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, organizzato dall’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS).
Il Festival, promosso dall’Alleanza con oltre 200 eventi in programma, si svolgerà su tutto il territorio dal 22 maggio al 7 giugno. Si comincia a Napoli con il convegno “Italia 2030: che nessuno resti indietro!”, dedicato al contrasto di tutte le forme di disuguaglianza.
Dopo la sottoscrizione dell’Agenda 2030 e degli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs, nell’acronimo inglese) da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU (settembre 2015), organizzazioni internazionali, governi nazionali ed enti territoriali, associazioni imprenditoriali e della società civile si stanno mobilitando in tutto il mondo per disegnare e realizzare politiche e strategie volte a conseguire i 17 obiettivi e i 169 sotto-obiettivi su cui tutti i paesi dell’Onu si sono impegnati. Anche l’Unione europea ha recentemente deciso che gli SDGs sono il nuovo quadro di riferimento per le politiche dei prossimi quindici anni.
“Un impegno che abbiamo preso con lungimiranza, più di quattro anni fa, e che ha reso possibile, ad esempio, la nascita del Polo Strategico nazionale, che proprio grazie ai nostri data center potrà trainare l’evoluzione della Pubblica Amministrazione – ha proseguito Danese – Lo facciamo anche ricorrendo all’acquisto di energia rinnovabile e attivando pratiche di economia circolare. E lo facciamo sempre più in collaborazione con altri soggetti”.
Dopo decenni di competizione, è giunto il momento di collaborare per raggiungere insieme risultati importanti. “Lo dimostrano – sottolinea Danese – best practice come OpenEs, a cui aderiamo per la realizzazione di una supply chain sostenibile, ma anche Inwit, con cui realizziamo infrastrutture condivise per la rete mobile”.
“Le smart city sono città semplici ed efficienti, una rappresentazione chiara di come il digitale può produrre impatti positivi sulla collettività. Le Amministrazioni, però, devono aver ben chiari gli obiettivi, identificare i bisogni principali di persone e territori perché dai dati si realizzino benefici realmente rilevanti. Come quelli che abbiamo portato già in molte città italiane”, ha concluso la manager di Tim.
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