Grandi imprese

Cooproute, turismo sostenibile alla scoperta delle cooperative d’Europa

4 Marzo 2015

C’è una strada ideale, tracciata circa un anno fa, che collega alcune delle cooperative più interessanti d’Europa. Un network alternativo di turismo sostenibile, innovativo, rispettoso del territorio, che guarda a queste realtà come centri valoriali di produzione culturale, prima che aziendale.

È questo, in estrema sintesi, il motore che anima il progetto CoopRoute, il cui obiettivo è quello di creare in Europa “una rete di cooperative disponibili alla visita da parte di turisti, studenti, persone interessate alla storia e alla realtà del movimento cooperativo”.

Avviato all’inizio del 2014 da un’idea delle tre centrali cooperative italiane, Cooproute è stato finanziato dalla Commissione Europea e coinvolge 18 partner provenienti da 12 Paesi dell’Unione: Italia, appunto, insieme a Francia, Spagna, Regno Unito, Germania, Danimarca, Portogallo, Estonia, Irlanda, Bulgaria, Malta.

Le cooperative, spesso, sono qualcosa in più di centri produttivi – nascondono storie, narrazioni, leggende che affondano le loro radici nel tempo e nelle tradizioni di un’area geografica. L’essenza stessa delle cooperative è quella di trasmettere, da una generazione all’altra, un’eredità culturale e industriale appoggiandosi su alcuni valori-cardine: la legalità, l’equità, la solidarietà, la responsabilità.

Lo scopo di Cooproute è quello di attirare visitatori alla scoperta di competenze tradizionali in cooperative che siano in grado di fornire elementi di interesse sia a livello turistico, sia a livello educativo. Ad oggi, le coop che sono state selezionate per il progetto sono 82 in tutta Europa, di cui ben 30 in Italia, il Paese più rappresentato.

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Tra queste c’è, ad esempio, la cooperativa L’Ovile, che in Emilia sta costruendo una rete sociale di coltivazioni e di gestione di laboratori ad alta professionalità, contribuendo a dare lavoro a soggetti svantaggiati, favorendo il reinserimento sociale di persone in disagio psichico e promuovendo progetti di mediazione culturale rivolti ai migranti. Uno di questi riguarda la gestione di un rifugio montano, il Rifugio della Pietra in località Pietra di Bismanova, dove i viaggiatori di Cooproute possono godere delle bellezze delle montagne dell’Appennino Reggiano accolti dei soci e collaboratori dell’Ovile.

Il turismo costituisce ovviamente uno degli asset principali del progetto, ed è in questa prospettiva che si colloca l’adesione di numerose coop che hanno come obiettivo quello di costruire percorsi di ospitalità sostenibile. Come ad esempio Cooperativa Sviluppo&Futuro di Levigliani, che sulle Alpi Apuane lavora alla conservazione di una bellissima grotta, “L’Antro del Corchia”, e un museo dedicato all’artigianato, “Pietra Piegata”, legandosi a doppio filo con la comunità residenziale locale.

Percorrendo la strada di Cooproute si può pranzare a Le Vie, un ristorante slow food tra Venezia e Mestre, gestito dalla cooperativa A.R.I. Qualità; si possono assaggiare i prodotti liguri preparati dalla cooperativa Arcadia, all’interno del progetto “Riviera cuore di Liguria”; si possono anche visitare alcuni dei musei-gioiello della Mamoiada, in Sardegna. Qui, vicino alla bella Orgosolo, la cooperativa Viseras gestisce il “Museo delle maschere mediterranee”, il “Museo della cultura e del lavoro” e “MATER”, Museo dedicato all’archeologia e al territorio.

Ma quello di Cooproute è un progetto prima di tutto europeo che tocca, come detto, 12 paesi. E così, attraverso i percorsi selezionati, è possibile visitare e soggiornare in Galizia, nella Spagna settentrionale, in una comunità rurale composta soltanto da 3000 persone. Oppure andare in Francia, dove un vecchio mulino abbandonato ospita oggi un sito di produzione della lana e dà vita, ogni anno, alla caratteristica Festa della Tosatura, che attira centinaia di persone. O ancora, per gli appassionati di sport e di calcio, i servizi offerti dalla cooperativa del club semi-professionistico FC United of Manchester, che propone attività e iniziative sia nei giorni delle partite, che nel resto della settimana.

Il progetto di Cooproute è coordinato da Cecop – Cicopa Europe e coinvolge soggetti e istituzioni di diversi paesi europei: Agci (Italia); Aveiro City Council (Portugal); Ccu (Bulgaria); Cg Scop (France); Coceta (Spain); Confcooperative (Italy); CoopCat (Spain); Co-operative Heritage Trust (United Kingdom); Css Limited (Ireland); Est Coop (Estonia); Government of Catalonia (Spain); Kooperationen (Denmark); Koperattivi Malta (Malta); Legacoop (Italy); Nuwpc (Bulgaria); Regione Emilia-Romagna (Italia); ZdK/ Kaufmann-Stiftung (Germany).

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