Grandi imprese
Questo cavo Prysmian permetterà a Enel di portare la banda larga in 224 città
L’obiettivo dell’Enel di portare la fibra nelle case degli italiani sarà reso possibile da un prodotto industria tecnologica italiana. Un cavo ibrido speciale che, secondo quanto risulta a Stati Generali, verrebbe fornito dalla Prysmian, la multinazionale con sede a Milano nata oltre dieci anni fa da quella che era l’ex divisione cavi della Pirelli.
Il piano del colosso elettrico è ambizioso e punta a colmare il ritardo digitale del nostro Paese: 224 città coperte su tutto il territorio nazionale nel corso dei prossimi anni. L’operazione è stata presentata al cda dell’azienda riunito ieri, dai vertici di Enel OpEn Fiber (EOF). La società del gruppo, nata lo scorso dicembre, è il braccio operativo del gigante dell’energia nel campo della connettività. L’investimento è importante: 2,5 miliardi di euro dedicati allo sviluppo della rete, con l’invito a partecipare di altri investitori.
Il piano di Enel OpEn Fiber, in linea con l’Agenda Digitale Europea e la Strategia Italiana per la banda ultralarga, prevede che EOF realizzi, attraverso varie fasi da rilasciare in sequenza, la rete di telecomunicazioni in fibra ottica in 224 città italiane situate nelle aree a successo di mercato. La rete sarà realizzata interamente in fibra ottica fino a casa del cliente, nella cosiddetta in modalità FTTH (Fiber to the home). Nell’ambito dei primi anni del piano, è prevista la copertura ad altissima velocità di circa 7,5 milioni di case. Il piano punta a rimettere l’Italia in linea con la maggioranza degli altri Paesi europei, che sulla banda larga hanno investito molto negli ultimi anni, garantendosi di fatto vere e proprie autostrade ad alta velocità, a tutto vantaggio di imprese e cittadini. In Europa Internet corre veloce.
L’Italia ha pagato l’inconcludenza degli ultimi anni, e oggi cerca di recuperare, ma con affanno. I numeri lo dimostrano. L’ultimo rapporto sullo stato della rete relativo al quarto trimestre 2015 realizzato da Akamai, società di servizi Content delivery network, lo spiega chiaramente. Nel vecchio continente tutti o quasi fanno meglio di noi per velocità di connessione nell’accesso alla rete. Siamo al 51° posto del ranking mondiale con una velocità media di 7,4 Mbps. Siamo cresciuti di una posizione rispetto al rilevamento precedente. Miglioriamo, ma costano cari alla nostra crescita digitale i ritardi e le problematiche accumulate nel corso degli anni.
Il 2016, però, potrebbe essere l’anno buono per la svolta. I progetti in campo sono molti e sembra esserci la volontà del Governo, come documentato dal Il Fatto Quotidiano, di accelerare in un ambito fondamentale per far guadagnare all’Italia il passo dell’Europa sul piano delle infrastrutture digitali. In questo contesto si inserisce perfettamente l’operazione di Enel che con OpEn Fiber punta a cambiare lo scenario. «Passare la fibra attraverso la nostra rete elettrica, che arriva nelle aziende e nelle case di 32 milioni di italiani, consente una copertura capillare del territorio nazionale a costi competitivi, creando valore per Enel e per tutti gli operatori che vorranno usufruire di questa nuova importante infrastruttura», ha commentato l’amministratore delegato di Enel Francesco Starace .
L’opportunità, quindi, è quella di stendere una propria rete di fibra ottica, utilizzando i lavori di sostituzione dei contatori stessi, vendendo poi l’accesso a partner diversi, dai fornitori di contenuti agli operatori televisivi. In pratica Enel OpEn Fiber non diventerà un operatore, ma resterà sul mercato come fornitore di infrastruttura. Su questo punto è stata condivisa una lettera d’intenti con Vodafone e Wind, finalizzata, attraverso una serie di passi successivi, a definire una partnership strategica e commerciale per lo sviluppo della rete di telecomunicazioni a banda ultralarga sul territorio nazionale.
La tecnologia necessaria sarà fornita Prysmian, leader mondiale nel settore dei cavi e dei sistemi ad alta tecnologia per l’energia e le telecomunicazioni, con un fatturato di 7 miliardi di euro. Prysmian ha messo a punto un’innovativa soluzione per realizzare reti integrate energia-dati, sviluppando un sistema di cablaggio che permette di portare fin dentro le abitazioni energia elettrica e connessione voce-dati a banda ultra larga. Utilizzando lo stesso cavo, si avranno energia e connessione a banda ultra-larga fino a 1GB/sec. «Si tratta di un’innovazione molto importante che può rappresentare una soluzione estremamente efficace ed efficiente alla necessità di fornire connessioni a banda larga e ultra larga ad ampi bacini di utenti, in tempi rapidi e con costi contenuti», spiega Marcelo Andrade, Direttore Ricerca & Sviluppo di Prysmian Group.
Il sistema consiste in un cavo per il trasporto di energia, all’interno del quale vengono inserite fibre ottiche, e connettività passiva, e può anche includere un componente elettronico attivo (switch) per permettere di trasmettere le informazioni alla cabina elettrica e poi alla sottostazione, e un dispositivo che assicura la connessione a banda ultra-larga.
Un aspetto da non sottovalutare è lo sfruttamento, con la sostituzione dei contatori Enel, di opere civili già presenti. Gli scavi e la stesura, infatti, impattano moltissimo sui costi finali di realizzazione.
A guardare le carte attualmente sul tavolo, però, l’ambizioso progetto di Enel non affronta una tematica centrale nell’ammodernamento digitale italiano: che investimenti si faranno (e chi li farà) nelle zone “a fallimento di mercato”, dove per le imprese private non è conveniente investire? Aree dove, rispetto alle grandi città metropolitane, l’investimento è alto e i profitti bassi. Per il gestore, s’intende: perché per l’Italia e il suo arretramento sistema infrastrutturale il guadagno sarebbe invece sicuro.
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