Ambiente
Vuoi respirare aria pulita in città? Per prima cosa, cambia caldaia
Dal 1° ottobre 2023, a Milano, entrerà in vigore il divieto di caldaie a gasolio in ogni stabile della città di Milano. Ci restano dunque solo quattro inverni con le “vecchie caldaie”, e forse è il caso di pensarci per tempo. Il Comune di Milano ha deciso di incentivare la transizione con un investimento pubblico importante, di circa 20 milioni. Un segno chiaro della direzione che si vuole prendere, nel capoluogo lombardo.
L’occasione per parlarne è stata la presentazione del Festival dell’energia 2018, in Sala Alessi a Palazzo Marino, sede centrale del Comune di Milano, alla presenza di Alessandro Beulcke, presidente del Festival dell’Energia, dell’assessore alla mobilità e all’ambiente Marco Granelli, ma anche di Ferruccio Resta, rettore del Politecnico e Simone Mori, presidente di Elettricità Futura. In programma dal 7 al 9 giugno, il Festival parte da Roma con la giornata inaugurale, per poi approdare in Triennale a Milano, con una due giorni di incontri, mostre e workshop. Proprio Beulcke ha tenuto a sottolineare l’importanza di questa “prima volta”, per il Festival, e cioè l’opportunità rappresentata da un evento “distribuito” tra le due principali e più grandi città del paese.
Oggi, proprio a Milano, gli impianti di riscaldamento rappresentano più del 50% delle emissioni climalteranti e contribuiscono alla formazione del tanto dibattuto Pm10 nell’aria per il 26% contro i veicoli che sono al 44%. Il gasolio da riscaldamento, inoltre, costituisce una fonte importante di inquinamento a elevata emissione di CO2. Se durante l’inverno ci si riscalda, peraltro, d’estate poi i climatizzatori complicano la situazione.
Sono 3.500 gli impianti/le caldaie a gasolio privati presenti in città e la delibera che stanzia i 20 milioni di euro, suddivisi equamente tra il 2018 e il 2019, è un contributo a fondo perduto e oscilla tra il 5 e il 20% del costo di realizzazione dell’intervento, a seconda della tipologia adottata.
Ma quali sono gli interventi ammessi? Come possiamo beneficiare dell’aiuto comunale? Fra le opere per cui è possibile ottenere il contributo, ci sono la sostituzione di impianti di riscaldamento a gasolio con caldaie a metano, pompe di calore o altri sistemi meno inquinanti, l’installazione di pannelli solari o fotovoltaici e di isolamenti termici che riguardano la struttura dell’edificio, le finestre e gli infissi e quindi avere un risparmio di consumo energetico e il miglioramento della qualità dell’aria in città.
Trovare alternative a costo contenuto agli impianti di riscaldamento tradizionali basati su caldaie a combustibile fossile e termosifoni, oggi è possibile, anche se queste soluzioni hanno bisogno di essere spiegate e fatte capire in modo semplice. Per questa ragione l’azienda TEON ha attivato la campagna #lasoluzionecè che ha l’obiettivo di sensibilizzare noi consumatori verso scelte abitative a zero emissioni, con sistemi di riscaldamento e raffreddamento che utilizzino risorse naturali e rinnovabili senza emissioni in atmosfera.
La soluzione messa a punto da Teon è una tecnologia chiamata TINA (There Is No Alternative) e si tratta del primo generatore di calore ad alta temperatura e refrigerante naturale in commercio. TINA si installa sull’impianto termico esistente, senza vincolare a complesse e onerose ristrutturazioni. Funziona a temperature fino a 85°, a differenza delle pompe di calore che arrivano a fatica ai 60° e che risultano, dunque, incompatibili con i vecchi impianti a termosifone. Il sistema, per mezzo di diversi passaggi, trasforma in calore l’energia presente nell’acqua di prima falda, o in fiumi e canali, evitando ogni combustione e azzerando le emissioni in atmosfera.
https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=hrr5jF-l38s
I vantaggi dal riscaldare l’ambiente con risorse naturali e rinnovabili sono diversi, perché oltre a ridurre emissioni inquinanti e smog, questi impianti sono più sicuri, necessitano di meno manutenzione e ci permettono anche di risparmiare in bolletta. Sostituire 1.000 caldaie a gasolio con TINA a Milano consentirebbe infatti di risparmiare 26 milioni di euro e di ridurre 95.000 tonnellate di CO2 in atmosfera.
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