Energia
Snam: 11,5 miliardi al 2027. Focus su sicurezza energetica e transizione
Sicurezza, sostenibilità e competitività delle forniture di energia. Sono i punti fermi per il futuro di Snam che ha approvato il piano strategico 2023-2027. L’obiettivo è quello di sviluppare un’infrastruttura energetica per un futuro sostenibile, attraverso il riadattamento (repurposing) e il continuo ammodernamento della rete, per accogliere in prospettiva volumi crescenti di molecole verdi.
Gli investimenti sono orientati ad una maggiore flessibilità del sistema energetico attraverso l’adeguato dimensionamento di una infrastruttura pan-europea multi-molecola, modulare, flessibile e innovativa, grazie alla sensoristica e all’intelligenza artificiale. Complementare a tale direttrice, si prevede lo sviluppo della piattaforma di Energy Transition concentrata su tecnologie per la decarbonizzazione, con un ruolo strategico e abilitante della sostenibilità e dell’innovazione.
Il piano prevede 11,5 miliardi di euro di investimenti totali (al netto dei finanziamenti pubblici pari a circa 900 milioni), con un incremento del 15 per cento rispetto al 2022-2026, che si sviluppano su due direttrici principali: investimenti nelle infrastrutture lungo l’intera catena del valore (realizzazione della Dorsale Adriatica e delle stazioni di compressione dual fuel, potenziamento e ottimizzazione del sistema di stoccaggio e di esportazione, messa in esercizio della FSRU di Ravenna, sviluppo di GNL small-scale e ampliamento delle reti di stazioni a GNL-bioGNL e in prospettiva a idrogeno); contributo alla decarbonizzazione attraverso la piattaforma Energy Transition con lo sviluppo dei gas verdi (idrogeno e biometano), l’avvio del progetto per la dorsale dell’idrogeno italiana ed europea (SoutH2 Corridor), lo sviluppo dell’infrastruttura per la CCS (Carbon Capture and Storage), e l’ulteriore crescita delle attività volte a incrementare l’efficienza energetica.
«In un contesto energetico globale che continua ad essere sfidante e volatile – ha dichiarato Stefano Venier, amministratore delegato di Snam – investiremo 11,5 miliardi di euro nello sviluppo di un’infrastruttura in grado di gestire in modo sempre più flessibile una pluralità di molecole verso la neutralità carbonica del Paese. Prosegue il nostro impegno per rafforzare la sicurezza energetica, garantendo infrastrutture per forniture diversificate e sostenibili nel lungo periodo e supportando il percorso di transizione, anche attraverso progetti considerati strategici a livello europeo. Lo faremo assicurando ritorni in crescita a tutti i nostri stakeholder, con una strategia di sostenibilità ampliata, che all’impegno sul fronte delle emissioni affianca il mantenimento di altri equilibri come quello della biodiversità e della rigenerazione territoriale».
Nel periodo 2023-2027 Snam prevede una crescita significativa dei principali indicatori di performance nel rispetto della solidità e flessibilità finanziarie. Nell’orizzonte di piano si prevede una crescita media annua (CAGR) dei seguenti indicatori: RAB maggiore del 6 per cento, rispetto alla previsione del piano precedente (2022-2026) che prevedeva una crescita del 5 per cento, grazie a investimenti più elevati e al contributo del deflatore; EBITDA Adjusted del 7,4 per cento, per effetto principalmente della crescita della RAB, dell’aggiornamento del WACC, dell’introduzione della regolazione ROSS per il trasporto e del contributo dei business della transizione energetica. L’insieme di questi fattori contribuirà alla crescita dell’EBITDA di gruppo atteso a circa 3,2 miliardi di euro al 2027, di cui circa 140 milioni connessi ai business della transizione energetica. L’utile netto adjusted sarà in crescita del 4 per cento, come effetto del solido contributo dell’EBITDA parzialmente bilanciato dall’incremento delle D&A e degli oneri finanziari. Migliora anche la guidance sull’utile netto 2023, pari a circa 1,14 miliardi di euro, rispetto alla precedente pari almeno a 1,1 miliardi di euro, con la proiezione a fine 2027 di circa 1,33 miliardi di euro.
Snam, inoltre, conferma il dividendo di 0,2820 euro del 2023 e incrementata la politica dei dividendi al 3 per cento di crescita minima annua al 2027 (rispetto al precedente minimo 2,5 per cento). Si prevede che a valere sull’esercizio 2023 possa essere distribuito, nel 2024, un dividendo complessivo pari a 0,2820 euro per azione, di cui il 40 per cento a titolo di acconto già distribuito il 24 gennaio 2024 (record date 23 gennaio 2024 con stacco della cedola il 22 gennaio 2024). Il restante 60 per cento (da sottoporre all’assemblea degli azionisti che approverà il bilancio di esercizio 2023) sarà saldato il 26 giugno 2024 (record date 25 giugno 2024 con stacco della cedola il 24 giugno 2024).
La politica di dividendi è stata incrementata sulla base di una crescita dell’utile netto adjusted del 4 per cento e prevede una crescita minima annua del 3 per cento al 2027, a partire dal dividendo di competenza 2024, in crescita rispetto alla precedente politica che prevedeva un minimo del 2,5 per cento.
Nel periodo 2028-2032 sono previste opportunità di investimento fino a 14,5 miliardi, che si aggiungono al totale investimenti nell’arco di piano previsti a 11,5 miliardi, arrivando ad un totale di circa 26 miliardi, nel periodo 2023-2032.
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