Energia

Ora i big della Silicon Valley vogliono essere carbon neutral

27 Febbraio 2019

Le grandi Corporation della Silicon Valley convertono il proprio consumo di elettricità derivante da fonti non rinnovabili a fonti completamente rinnovabili, o almeno ci provano, per trasformarsi in eroi che salvano il pianeta dalla sua (auto)distruzione. Google, Apple e non solo hanno deciso di contrastare l’impiego di combustibili fossili, rifornendosi da fonti 100% green.

Le aziende tecnologiche non sono le uniche a porsi l’obiettivo di abbassare la propria impronta ecologica. Anche Audi ha deciso di investire sulle energie rinnovabili mettendo il campo il progetto della più grande copertura fotovoltaica d’Europa.

 

Le aziende abbracciano la filosofia green

Come leader dell’innovazione, Google ed Apple stanno cercando di trascinare sia fornitori che aziende partner con loro, facendosi così portatori della nuova filosofia green per le altre imprese. La Silicon Valley reclama il primato dell’innovazione anche in questo campo.

sede google

Google è stata la prima a convertirsi: ha adottato per il proprio fabbisogno impianti eolici e solari, acquistando un chilowattora di energia rinnovabile ogni chilowattora di elettricità consumata e facendo costruire parchi appositamente per la Corporation. Questo ha generato nuovi investimenti e dato impulso al mercato delle energie rinnovabili. Ad ora il fabbisogno energetico di Google viene coperto da 26 progetti provenienti da ogni parte del mondo e l’azienda si fregia di essere carbon-neutral nonostante la fame di energia dei suoi data-center, ponendosi come leader anche in questo frangente.

Apple, dal canto suo, non poteva sottrarsi e non mostrarsi altrettanto consapevole dei rischi di cambiamento globale legati all’inquinamento e quindi si è adeguata, aderendo nel 2016 all’iniziativa globale RE100: lanciata alla Climate Week 2014 di New York da ADP e The Climate Group , ha l’obiettivo di favorire un’economia a basse emissioni di carbonio.

Il nuovo campus di Apple inaugurato nel 2017 è alimentata al 100% da energia rinnovabile, in parte da un impianto solare da tetto da 17 MW in loco.

Le sue strutture globali in 43 paesi –tutti i negozi, gli uffici, i data center– sono ora alimentate con il 100% di energia rinnovabile. Come Google, le forniture di energia rinnovabile di Apple sono cresciute rapidamente dal 16% nel 2010 al 96% nel 2016 e i suoi data center sono al 100% rinnovabili dal 2014.

L’ultima ad annunciare il suo amore per il futuro del pianeta è stata Amazon. Il gigante del retail online ha recentemente annunciato i piani per rendere la metà di tutte le sue spedizioni a zero emissioni entro il 2030.

Per raggiungere questo obiettivo, utilizzerà più energia rinnovabile come l’energia solare; furgoni elettrici e nuove modalità di imballaggi anche con i fornitori. Amazon ha annunciato il suo programma “Shipment Zero” e prevede di pubblicare un report sul proprio carbon foot-print per la prima volta entro la fine dell’anno.

 

Vantaggi per le imprese e per l’ambiente

Oggi si sente spesso parlare di economia green e di eco-sostenibilità: due ambiti molto importanti per tutte le aziende che vogliono mantenere la propria posizione sul mercato, un’alta reputazione da parte degli stakeholder ed essere competitivi. Nel tempo riescono poi ad aumentare l’efficienza produttiva riducendo però i costi.

Un’azienda che ha sfruttato le fonti di energia rinnovabili per essere competitiva è Tesla, che si occupa della produzione di automobili elettriche, realizzando veicoli con alte prestazioni anche se non alimentate da combustibili fossili. Secondo una classifica di Forbes del 2015, Tesla è l’azienda più innovativa al mondo. Ovviamente dopo i primi passi mossi da Google e Apple, anche Microsoft ha deciso di iniziare una ricerca sulle nuove fonti energetiche, concentrandosi su alternative come il biogas e le celle a combustibile alimentate a idrogeno e ossigeno.

L’aumento dell’efficienza e la riduzione dei costi per le imprese, data soprattutto degli sprechi, potrebbe essere un buon motivo per adottare il modello dell’economia green; tuttavia ci sono ancora parecchi scogli da affrontare per arrivare a un cambiamento globale.

Quello che resta da capire è se la decisione di mettere al centro della propria strategia di crescita il fattore green corrisponda veramente ai desideri dei Big della Silicon Valley di ridurre il negativo impatto ambientale o se invece si tratta di greenwashing, una mera strategia di comunicazione aziendale per creare una brand image positiva.

 

Audi costruirà la più grande copertura fotovoltaica d’Europa

progetto eon audi in Gyoer

Anche le grandi aziende europee si stanno muovendo in questa direzione. La più grande copertura con impianto fotovoltaico d’Europa, infatti, sarà costruito la prossima estate dalla casa automobilistica Audi sui tetti di due centri logistici situati in Ungheria. Il partner tecnico che realizzerà l’impresa è E.ON società tedesca che opera nel settore delle energie rinnovabili.

E.ON costruirà il parco, composto da 35.000 celle solari, e lo gestirà con una produzione annua di oltre 9,5 GWh di elettricità.

Peter Kössler, membro del CdA di Audi: “Stiamo lavorando verso una maggiore sostenibilità lungo l’intera catena del valore. Entro il 2030, vogliamo che tutti i nostri siti di produzione siano carbon neutral. L’uso di energie rinnovabili è una leva fondamentale per questo obiettivo.”

Se le grandi corporation possono funzionare da traino per la transizione green dell’economia, anche le piccole possono seguire. Le rinnovabili stanno diventando sempre più convenienti e anche grazie a tecnologie come gli accumulatori, il fotovoltaico per le aziende può diventare un investimento interessante, se si hanno gli spazi dove installarlo, anche per realtà produttive di dimensioni medio-piccole.

 

Project Sunroof

Purtroppo il progetto Sunroof non è ancora attivo in Italia, ma ha la capacità di trasmettere chiaramente che cosa è possibile fare con i dati di Google anche in termini di analisi di opportunità ambientali.

Costruito attraverso le foto dei satelliti che fanno funzionare i servizi Maps e Earth, Sunroof si pone l’obiettivo di motivare più persone possibile ad installare i pannelli fotovoltaici.

Infatti dal sito dedicato è possibile ottenere un’analisi personalizzata del potenziale in termini di energia generata e di risparmio economico inserendo semplicemente l’indirizzo della propria residenza. Inoltre, restituisce informazioni rispetto alla grandezza raccomandata dell’impianto e rispetto all’impatto ambientale, in termini di riduzione di fonti di carbonio.

Lo strumento che Google utilizza si chiama ‘Data Explorer Tool’ e sfrutta Google Earth  per la localizzazione. Il progetto ha preso piede nel 2015 e ad oggi è utilizzabile solo negli Stati Uniti e dall’anno scorso, anche in Germania.

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