Energia

L’obiettivo di Snam? Zero emissioni nette al 2040. Ecco il piano 2020-2024

25 Novembre 2020

Un miliardo in più rispetto ai 6,5 miliardi della precedente strategia per raggiungere il target di neutralità carbonica al 20240 e per accelerare nello sviluppo dei nuovi business, soprattutto dell’idrogeno. È questo quello che prevede il nuovo piano 2020-2020 approvato dal cda di Snam.

«Il piano 2020-2024 – commenta l’amministratore delegato Marco Alverà – apre una nuova fase della storia di Snam, che nella sfida climatica è ben posizionata per avere un ruolo di abilitatore della transizione energetica, con una visione di lungo termine coerente con il proprio purpose e gli obiettivi europei. Snam sarà una delle prime società energetiche a raggiungere la neutralità carbonica nel 2040 e darà un ampio contributo alla decarbonizzazione del sistema attraverso lo sviluppo dei gas verdi e in particolare dell’idrogeno».

Gli investimenti in totale ammontano a 7,4 miliardi, in crescita di circa un miliardo rispetto al piano precedente. La crescita è riconducibile sia al core business delle infrastrutture regolate (6,7 miliardi di investimenti) sia alle nuove attività della transizione energetica (oltre 0,7 miliardi di investimenti, quasi raddoppiati rispetto al precedente piano).

La società si impegna a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, in linea con il target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5° C previsto dall’Accordo di Parigi, consolidando così ulteriormente la propria leadership nei fattori ESG (ambiente, sociale e governance).

Inoltre, Snam innalza al 50% al 2030 (su base anno 2018) il target di riduzione delle emissioni di CO₂ equivalente Scope 1 e Scope 2 (dirette e indirette energetiche), rispetto al precedente obiettivo di -40% su base anno 2016.

Quasi la metà della riduzione complessiva delle emissioni deriverà dal progetto delle centrali dual fuel, mentre la quota restante sarà raggiunta grazie all’abbattimento delle emissioni di metano del 45% entro il 2025 (su base anno 2015), in linea con gli obiettivi UNEP (UN Environment Programme). Si tratta di un obiettivo “in linea” con l’ Unep, il programma ambientale delle Nazioni Unite, con cui è stato sottoscritto un protocollo. Per le emissioni indirette (‘Scope’ 3) al di fuori del diretto controllo dell’azienda, Snam ha “rafforzato” le iniziative di collaborazione con le partecipate e avviato lo sviluppo di “ulteriori progetti congiunti con i fornitori” per raggiungere una progressiva e significativa riduzione.

Infine, l’abilitazione dell’infrastruttura a trasportare crescenti quantità di gas rinnovabili e le nuove attività nella transizione energetica consentiranno alla società di contribuire a ridurre le emissioni del sistema evitando “oltre 600mila tonnellate di CO₂ equivalente”. Un obiettivo raggiungibile grazie anche alla produzione di biometano, alle iniziative di efficienza energetica e ai progetti di mobilità sostenibile a Cng e Lng, rispettivamente gas naturale compresso e liquido.

«Il riposizionamento dell’azienda avvenuto in questi ultimi anni e le azioni previste nel nuovo piano, anche grazie alle competenze delle nostre persone e alla sempre maggiore digitalizzazione, ci mettono nella giusta condizione per cogliere le opportunità derivanti dalla transizione energetica – continua Alverà -. Abbiamo visibilità sulle nostre infrastrutture ‘future proof’, siamo tra i pionieri nello sviluppo dell’idrogeno e cresciamo rapidamente negli altri business che stanno rafforzando tutta la catena del valore dei gas verdi. Stiamo diventando un operatore internazionale, con un focus sulle aree del mondo più rilevanti per lo sviluppo del gas naturale in sostituzione dei combustibili più inquinanti e per la transizione energetica. Con questa strategia, abbinata alla nostra flessibilità finanziaria e all’accesso ai mercati a costi competitivi, offriamo ritorni interessanti per i nostri azionisti. Sempre più i concetti di sostenibilità economica, ambientale e sociale sono parte integrante del modello di business di Snam, in cui i fattori ESG guidano le scelte a beneficio di tutti gli stakeholder».

Dal punto di vista finanziario è previsto un incremento medio annuo (con base 2019) dell’utile netto del 2,5%; dell’utile netto per azione del 3,2%; dell’Ebitda del 3,3%; del dividendo per azione (DPS) del 5% fino al 2022, con ulteriore 2,5% di crescita minima nel 2023-2024. Il valore degli asset regolati (RAB) crescerà di oltre il 2,5% medio annuo nel periodo 2020-2024. Le necessità di sostituzione della rete implicano una crescita almeno in linea con questo trend tra il 2024 e il 2040. La guidance sull’utile netto del 2021 è di una crescita del 3% circa rispetto alla guidance 2020.

Per il 2021 Snam si attende un livello di indebitamento a fine anno pari a circa 13,5 miliardi, tenuto conto degli investimenti previsti nell’anno di 1,4 miliardi e prevede di rafforzare il piano di efficienza lanciato nella seconda metà del 2016, con oltre 70 milioni di risparmi attesi al 2022.

La società conferma l’impegno a garantire agli azionisti una remunerazione attrattiva e sostenibile e il pagamento di un acconto sul dividendo. È confermata la crescita del dividendo per azione del 5% fino al 2022, con un’ulteriore crescita minima del 2,5% nel periodo 2023-2024. Snam prevede che per l’esercizio 2020 possa essere distribuito nel 2021 un dividendo complessivo pari a 0,2495 euro per azione (di cui il 40% a titolo di acconto con pagamento a gennaio 2021 come deliberato dal Consiglio di Amministrazione dello scorso 4 novembre, mentre il restante 60% a saldo con pagamento a giugno, da sottoporre all’Assemblea degli Azionisti che approvera’ il bilancio di esercizio 2020).

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