Energia

I prezzi di energia e gas diminuiranno nei prossimi mesi ma non abbastanza

15 Febbraio 2022

Come ormai è noto a tutti, dall’anno scorso, stiamo vivendo una crisi energetica mondiale senza precedenti. Le causa sono diverse e la prima su tutte è la globalizzazione nei mercati del gas. In generale, i prezzi del gas sono ai massimi storici, il prezzo del petrolio è ai massimi da qualche anno anno e il prezzo del carbone è in aumento. Mentre gli investimenti in combustibili fossili sono in calo, i combustibili fossili rappresentano la maggior parte dell’energia e la spesa per l’energia verde non sta crescendo abbastanza velocemente per colmare il divario.

La ripresa post pandemia e la scarsità delle materie prime, insieme ai conflitti e geopolitici e al cambiamento climatico hanno complicato ulteriormente la situazione. Il denominatore comune è comunque che i paesi non riescono ancora a soddisfare il fabbisogno crescente di energia con fonti alternative, inesauribili e non inquinanti.

 

In Europa le scorte sono ora eccezionalmente basse, ma finora un clima mite ne ha rallentato l’erosione. C’è una grande volatilità dei prezzi e vulnerabilità dei sistemi energetici a causa di una più ampia dipendenza dalle importazioni di carburanti fossili.  C’è stato negli anni un calo strutturale nella produzione domestica di gas, con la dismissione delle centrali nucleari in Germania, lavorando per una transizione verde ed un mercato efficiente per i diritti di emissione.

Ipotizzando che la crisi fra Russia e Ucraina non causi gravi interruzioni dei flussi, i mercati di gas ed energia dovrebbero gradualmente tornare verso l’equilibrio: l’offerta dovrebbe aumentare, la distribuzione di domanda dovrebbe continuare.

Secondo il Centro Studi e Ricerchi di Intesa Sanpaolo, che ha realizzato la ricerca a cura di Daniela Corsini, in questo scenario i prezzi di gas ed energia dovrebbero diminuire nei prossimi mesi, ma rimanendo persistentemente superiori alla media a cinque anni. La volatilità resterà infatti una minaccia mentre procederà la transizione verso fonti energetiche più pulite.

 

Le principali fonti di incertezza  che minacciano e minacceranno la sicurezza delle forniture sono e i rischi geopolitici e le condizioni metereologiche.

Quanto all’Italia, il sistema energetico da noi è caratterizzato da una maggiore dipendenza dal gas naturale e da maggiori oneri di sistema rispetto ad altri competitor europei. Le aziende italiane potrebbero quindi subire una perdita di competitività sui mercati internazionali e una erosione dei margini se, come probabile, non fosse possibile passare a valle i recenti rialzi della componente energia.

Le Autorità stanno elaborando misure di mitigazione. Ad esempio, l’Autorità di Regolazione di Energia, Reti e Ambiente (ARERA), con la delibera del 31/01/2022 «Disposizioni urgenti in materia di componenti tariffarie destinate alla copertura degli oneri generali del settore elettrico per il I trimestre 2022», accoglie quanto contenuto nel Decreto Sostegni- Ter e introduce il taglio degli oneri per imprese con potenza pari o superiore a 16,5 kilowatt.

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