Energia

I prezzi dell’energia sono scesi oppure no?

6 Ottobre 2016

Nelle ultime settimane il dibattito sui rincari dell’energia si è acceso in maniera particolare con riferimento ai costi di dispacciamento, oggetto di numerosi articoli e prese di posizione associative. L’occasione è secondo me utile per provare a rispondere ad una domanda:

Il costo dell’energia sta diventando più conveniente oppure no, dopo che abbiamo investito molto in nuova capacità produttiva e nello sviluppo di un libero mercato?

Vorrei approcciare la vicenda da un punto di vista sistemico, evitando inutili tecnicismi. A mio avviso il grafico seguente è in grado di rispondere a questa domanda:

 

 

prezzi energia

 

Vediamo intanto come si legge il grafico. Il PUN è il Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica, rappresenta il prezzo degli scambi all’ingrosso di energia sul mercato regolamentato gestito dalla società pubblica GME (Gestore del Mercato Elettrico, www.mercatoelettrico.org). E’ la migliore proxy del prezzo all’ingrosso dell’energia, quello che si scambiano tra loro produttori e fornitori di energia ad esempio.

L’Uplift è invece una componente di costo che rappresenta gli oneri di dispacciamento che occorre sostenere per bilanciare il sistema in tempo reale. Terna è il principale soggetto che opera in quest’ambito. Ovvero tra i compiti di Terna rientra quello di fare in modo che l’energia prodotta dalle varie centrali e l’energia consumata dagli utenti finali coincida in ogni istante. Per far ciò Terna ha a disposizione diversi strumenti:

  • Può chiedere ad alcune centrali di produzione di produrre di più;
  • Può chiedere ad alcune centrali di produrre di meno;
  • Può chiedere ad alcuni consumatori (soprattutto nella grande industria) di consumare di meno.

Tutte queste prestazioni sono costose perché devono avvenire nel tempo reale, con preavvisi minimi. Chi presta servizi a Terna non può pianificare in anticipo cosa Terna gli chiederà di fare ed è inevitabile che questo sistema di flessibilità costi.

Dunque il grafico ci dice una prima cosa: il prezzo all’ingrosso dell’energia (l’area blu scura) è diminuita in maniera decisa, mentre il costo dell’uplift è cresciuto meno che proporzionalmente. Cosa vuol dire?

A mio avviso questo andamento significa una cosa: il sistema elettrico oggi esistente è estremamente diverso da quello di qualche anno fa. Le centrali di produzione sono diverse, perché è di molto cresciuta la presenza di fonti rinnovabili che non sono prevedibili (ad esempio impianti fotovoltaici e eolici).

Inoltre, la domanda è calata molto rispetto agli anni ante-crisi del 2009, sono diminuiti i consumi delle industrie pesanti e sono aumentati i consumi delle attività del terziario. Dunque, la domanda è meno prevedibile, le industrie pesanti avevano il beneficio di consumare energia in maniera prevedibile, in misura quasi costante lungo l’anno. I consumi delle piccole attività economiche, delle PMI, del terziario, sono molto meno stabili. Il risultato di questi due fenomeni è che il sistema elettrico attuale ha maggiori necessità di flessibilità. Pertanto vedrei come un fenomeno positivo che la somma del prezzo dell’energia e del dispacciamento sono complessivamente scesi molti. Per come è fatto oggi il sistema elettrico potremmo dire che la somma dei due rappresenta il vero costo dell’energia all’ingrosso e non più solo il PUN.

Certamente buona parte del minor costo è dovuta al calo del prezzo dei combustibili in questi anni, certamente abbiamo assistito ad una maggiore offerta di energia sul mercato del tempo reale perché lì si registrano remunerazioni più elevate ma questo non di meno significa che bisogna attrezzarsi per convivere con un sistema profondamente modificato che richiederà accorgimenti regolatori e innovazione tecnologia nei prossimi anni. Dunque attendiamo con fiducia che il nostro sistema energetico trovi una sua nuova dimensione fatta di flessibilità, di tanti piccoli produttori e di consumatori (aggregati attraverso i rispettivi fornitori) che possono tutti contribuire a ridimensionare il costo complessivo dell’energia!

 

 

 

 

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