Energia
Fallimenti fossili, destini rinnovabili e il ritorno di Erin Brockovich
Vicino a Los Angeles c’è un vecchio giacimento di petrolio esaurito che da lungo tempo viene usato per tenere in deposito gas naturale (metano). Nulla di strano, visto che la pratica di usare vecchi giacimenti come depositi è diffusa in tutto il mondo.
Ma il deposito di Aliso Canyon (vicino a Porter Ranch) ormai da diversi mesi è in atto una gigantesca perdita, scoperta il 23 ottobre, che probabilmente porterà enormi conseguenze nell’immediato e anche in prospettiva.
Erin Brockovich (sì, quella Erin Brockovich) lo ha paragonato al disastro ambientale della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon.
Localmente, già 2000 persone sono state fatte sfollare per ragioni sanitarie. In teoria il metano non è pericoloso per la salute ed, essendo più leggero dell’aria, tende a disperdersi abbastanza velocemente. Ma una perdita di queste dimensioni e durata non ha praticamente precedenti (almeno di pubblico dominio). Molti abitanti della zona hanno denunciato malesseri diffusi, probabilmente dovuti alle sostanze odorizzanti mischiate al metano per ragioni di sicurezza.
Globalmente, questa perdita porta conseguenze sull’effetto serra, perché il metano è un gas a effetto serra estremamente più potente dell’anidride carbonica.
Ma un possibile effetto ancora sottovalutato potrebbe essere quello di affossare definitivamente le ipotesi di sviluppo su larga scala di tecnologie di cattura e sequestro del carbonio (CCS, carbon capture and sequestration).
Si tratta della possibilità di stoccare in depositi sotterranei i fumi derivanti dalla combustione di fonti fossili. In pratica in questo modo si avrebbe la possibilità di continuare a bruciare fonti fossili in grandi centrali, senza rilasciare gas a effetto serra in atmosfera e quindi senza gravi conseguenze. I potenziali siti adatti a depositi sotterranei sono giacimenti esauriti, proprio come quello di Porter Ranch.
Ma l’anidride carbonica è più pesante dell’aria e una fuga di questo gas potrebbe essere potenzialmente mortale visto che rimarrebbe confinato al suolo, creando uno strato di atmosfera privo di ossigeno e quindi asfissiante. Un potenziale disastro simile a quello avvenuto nel 1986 in Camerun e raccontato da Frank Westerman ne “L’enigma del lago rosso”.
La cattura e sequestro del carbonio è proposta da tempo come alternativa al passaggio alle fonti rinnovabili. Ma il declino dei costi delle tecnologie di generazione da rinnovabili e di stoccaggio dell’energia tolgono qualsiasi alibi. Per l’ennesima volta quindi la cronaca ci dice come sia inderogabile il passaggio a un sistema energetico interamente basato sulle fonti rinnovabili. La strada dell’innovazione in questo scorcio di secolo passa di lì.
Oppure possiamo continuare a fidarci dell’industria fossile.
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Foto da Southern California Public Radio
http://www.scpr.org/news/2015/12/01/55970/porter-ranch-gas-leak-socal-gas-ceo-says-sorry/
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