Energia
Eni, utili reccord nel 2021 trainati dai prezzi del petrolio
Il gruppo Eni chiude l’ultimo trimestre del 2021 con utile netto di 2,1 miliardi di euro, realizzando un miglioramento del 47% rispetto al terzo trimestre, portando il complessivo per l’anno a 4,74 miliardi. L’Ebit adjusted di gruppo si attesta a 3,8 miliardi, in crescita del 53% rispetto al terzo trimestre È questo il risultato più alto dal 2012, quando il petrolio viaggiava oltre i 110 dollari al barile. Anche stavolta a fare da traino ai risultati di Eni è stato il forte aumento del prezzo del petrolio, salito lo scorso anno del 70% rispetto al 2020, in cui a causa della pandemia aveva raggiunto i minimi storici e perfino toccato “prezzi negativi” in primavera. Confermata la proposta di dividendo 2021 già annunciata al mercato di 0,86 euro per azione, di cui 0,43 versati in sede di acconto a settembre scorso, aggiunge il comunicato.
Il risultato di gruppo del quarto trimestre 2021 è stato trainato dalla performance positiva di gran parte dei settori in cui opera il gruppo: Ebit del comparto E&P a 3,64 miliari in aumento del 49% sul terzo trimestre; Ebit GGP di 536 milioni; Ebit Plenitude&Power 97 milioni in aumento del 52% per la stagionalità. Margini negativi, invece, per i settori R&M e chimica. La produzione d’idrocarburi del quarto trimestre è stata pari a 1,74 milioni di barili al giorno, in salita del 2,7% rispetto allo stesso trimestre del 2020 a parità di prezzo e +3,2% sul terzo trimestre 2021. Nell’anno 1,7 milioni di barili/giorno a parità di prezzo, in linea con la guidance.
“Il 2021 è stato un anno di conferma della efficacia della strategia che abbiamo lanciato fin dall’inizio della pandemia, e che ci ha permesso in pochi mesi di riportare la struttura patrimoniale a livelli pre‐crisi e, nel contempo, di rafforzare il nostro piano di transizione”, ha così commentato i risultati il numero uno di Eni, Claudio Descalzi.
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