Energia

Eni, secondo trimestre con EBIT raddoppiato rispetto a un anno fa

29 Luglio 2022

Il Consiglio di Amministrazione di Eni, riunitosi ieri sotto la presidenza di Lucia Calvosa, ha approvato i risultati consolidati del  secondo trimestre e del primo semestre 2022 (non sottoposti a revisione contabile). Claudio Descalzi, AD di Eni, ha commentato: “In un contesto di incertezza e volatilità dei mercati, ci siamo attivati rapidamente per garantire nuovi flussi di  approvvigionamento. Dopo gli accordi sulle forniture di gas con i nostri partner in Algeria, Congo ed Egitto nella prima  parte dell’anno, a giugno Eni è entrata nel progetto North Field East in Qatar, il più grande sviluppo di GNL al mondo. In  Africa orientale, abbiamo avviato la produzione di gas del progetto Coral South FLNG operato da Eni, il primo a valorizzare  il grande potenziale del Mozambico. In Italia, ci siamo proattivamente impegnati nella ricostituzione degli stoccaggi di  gas in previsione della prossima stagione invernale e le nostre raffinerie hanno aumentato significativamente i tassi di  lavorazione per garantire un adeguato flusso di prodotti petroliferi per soddisfare la richiesta di mercato”.

Ecco i principali dati finanziari del periodo, come comunicati dall’azienda:

L’EBIT adjusted di Gruppo del secondo trimestre 2022 è stato di €5,84 miliardi, in crescita del 13%  rispetto al trimestre precedente e più che duplicato rispetto al secondo trimestre 2021, trainato dal  favorevole andamento dello scenario prezzi delle commodity, dai robusti margini di raffinazione e dalla  costante attenzione al controllo dei costi e alla performance operativa dei business.

∙ Il segmento E&P ha conseguito un Ebit adjusted di €4,87 miliardi nel secondo trimestre 2022, in crescita  sequenziale dell’11% e più che raddoppiato rispetto al secondo trimestre 2021, catturando appieno il  miglioramento dello scenario. La produzione del trimestre è stata pari a 1,58 milioni di boe/giorno, -1%  rispetto al secondo trimestre 2021; in leggera riduzione rispetto al trimestre precedente per effetto della  forza maggiore principalmente in Libia, Nigeria e Kazakhstan.

∙ Dopo un robusto primo trimestre grazie al contributo del business GNL e della flessibilità del portafoglio,  il settore GGP ha conseguito il break-even nel secondo trimestre, per effetto della normale stagionalità  del business.

∙ Il business R&M ha conseguito risultati molto positivi, registrando un EBIT adjusted di €979 milioni  trainato dal significativo rialzo dei margini di raffinazione, ma con prestazioni migliori dello scenario  grazie al maggiore tasso di utilizzo degli impianti, all’ottimizzazione delle produzioni, alle azioni di  efficienza per ridurre il consumo di gas naturale, nonostante maggiori costi sostenuti per sostituire il  greggio russo nei processi di lavorazione delle raffinerie.

∙ Nonostante l’aumento dei costi delle materie prime petrolifere e l’andamento dei costi delle utilities  industriali indicizzate ai prezzi del gas, il business della chimica, gestito da Versalis, ha conseguito un  risultato positivo di €125 milioni nel secondo trimestre, rispetto alla perdita di €115 milioni del primo  trimestre 2022, grazie alle iniziative di efficienza e di ottimizzazione dei volumi di produzione.

∙ Nel secondo trimestre Plenitude (che include il business retail, renewable & mobilità elettrica) ha  conseguito l’Ebit adjusted di €112 milioni (+58% vs. trimestre 2021) per effetto delle maggiori  produzioni di energia elettrica rinnovabile e dei maggiori prezzi di vendita all’ingrosso, nonché della  gestione attiva della base clienti confermando la resilienza del nostro modello di business integrato.

Il business Power ha conseguito un Ebit adjusted in riduzione (-24% vs. trimestre 2021) per effetto  dello scenario meno favorevole, parzialmente compensato dai maggiori proventi da servizi (capacità e  dispacciamento). Finalizzata a fine luglio la cessione del 49% del business ad azionisti di minoranza con  un incasso in quota Eni di €0,55 miliardi.

∙ Utile netto adjusted di Gruppo del secondo trimestre: €3,81 miliardi (€7,08 miliardi nel primo semestre  2022), in miglioramento di €2,9 miliardi rispetto al secondo trimestre 2021 (+€5,9 miliardi nel primo  semestre) sostenuto dal robusto utile operativo a cui si aggiunge la positiva performance delle  partecipazioni valutate all’equity e la riduzione del tax rate (sostanzialmente invariato nel confronto con  il primo trimestre 2022). La variazione del tax rate rispetto al secondo trimestre 2021 riflette un migliore  mix geografico degli utili imponibili, gli effetti dello scenario nell’E&P e la migliore redditività delle  controllate italiane nel settore downstream e, su base semestrale, anche del midstream.

∙ Nel secondo trimestre 2022, il flusso di cassa netto adjusted ante working capital al costo di rimpiazzo  è stato pari a €5,19 miliardi. Su base semestrale, è stato pari a €10,80 miliardi, più che raddoppiato  rispetto al periodo di confronto. Dopo il finanziamento dei capex organici di €3,44 miliardi, in crescita  del 18% rispetto allo scorso anno a causa del rafforzamento del dollaro USA e delle azioni pianificate di  recupero post-lockdown e del fabbisogno di capitale circolante, il Gruppo ha ottenuto un free cash flow  organico di circa €5 miliardi.

∙ Distribuzione dividendo: a maggio è stato pagato il saldo del dividendo per l’esercizio 2021 di €0,43 per  azione pari a €1,52 miliardi. La prima rata del dividendo atteso per l’esercizio 2022 di €0,22 per azione  sarà messo in pagamento nel mese di settembre 2022.

∙ Programma di buyback: in esecuzione dell’autorizzazione conferita dall’Assemblea degli Azionisti dell’11  maggio 2022, il Consiglio di Amministrazione ha approvato un nuovo programma di acquisto di azioni  proprie da realizzarsi entro aprile 2023, che prevede un esborso minimo di €1,1 miliardi, incrementabile  fino a un massimo di €2,5 miliardi in funzione dell’andamento dello scenario.

∙ Dall’inizio del programma (fine maggio 2022) fino al 22 luglio, sono state acquistate 29,4 milioni di  azioni al costo di €355 milioni. A seguito della revisione dello scenario prezzo per il riferimento Brent,  previsto a 105 $/bbl per l’intero anno 2022, nonché degli effetti dell’apprezzamento del dollaro e dei più  robusti flussi di cassa del Gruppo, è stato aumentato l’impegno di buy-back di un importo di €1,3 miliardi  a €2,4 miliardi.

∙ Indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 30 giugno 2022: €7,9 miliardi, -€1,1 miliardi rispetto al  31 dicembre 2021; leverage di gruppo a 0,15 vs 0,20 al 31 dicembre 2021.

 

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