Energia

Ecco il nuovo decreto bollette e Codice appalti: rinvio per ddl Concorrenza

29 Marzo 2023
Riproposta l’ipotesi di un mini scudo per i reati fiscali non punibili se il contribuente versa quanto dovuto

 

Il Consiglio dei ministri ha firmato il nuovo decreto bollette. “Nella riunione del Consiglio dei ministri , su proposta del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, è stato approvato il decreto con misure a sostegno di famiglie e imprese contro il caro bollette e interventi in favore del settore sanitario per un ammontare complessivo di risorse stanziate nel provvedimento pari a 4,9 miliardi di euro. Le misure a sostegno di famiglie e imprese contro il caro energia sono state ridisegnate su base trimestrale tenendo conto sia dell’andamento dei prezzi dell’energia, sia dell’obiettivo di favorire il risparmio energetico”, si apprende in una nota del Mef.

L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha anche approvato il nuovo Codice degli appalti, il cui testo era stato già considerato idoneo lo scorso 16 dicembre.

Via libera anche al divieto di produzione di carni sintetiche, mentre il percorso di approvazione del disegno di legge sulla concorrenza, è stato interrotto, pur iniziando l’esame dello stesso, ma di fatto, rinviando la deliberazione finale. La ragione, sarebbe da imputare ad ulteriori approfondimenti da compiere inerenti alla copertura economica per le misure da adottare in tema energetico.

Sostanzialmente, oltre ad aver approntato aiuti a sostegno di famiglie ed imprese impossibilitate a fare fronte ai costi pazzi dell’energia, pare ripescata l’ipotesi di un mini scudo fiscale per i reati specifici, consentendo al contribuente di ravvedersi e corrispondere quanto dovuto, evitando conseguenze.

Ancora, in materia di sanità pubblica, un giro di boa previsto per i medici gettonisti presso gli ospedali, e un investimento di circa 1,1 miliardi di euro da destinare a Regioni e Province autonome per mitigare gli effetti del payback di dispositivi medici sulle aziende del comparto.
Sul fronte bollette, il Ministero delle Finanze, conferma per il periodo dal 1 al 30 giugno 2023, una riduzione dell’Iva al 5% e l’azzeramento degli oneri di sistema. Con una proroga dell’aliquota Iva ridotta sempre al 5% per teleriscaldamento ed energia prodotta attraverso il gas metano.

Fino al 30 giugno, invece, vi sarà la proroga del bonus sociale, con lo sconto sulle bollette di luce e gas per le famiglie con Isee fino a 15mila euro. Introdotta una novità, ovvero l’ incentivo al risparmio energetico per tutti i cittadini, senza limiti di reddito, che a partire dal prossimo 1 ottobre al 31 dicembre 2023, avranno un contributo a compensazione delle spese di riscaldamento, i cui requisiti di assegnazione verranno individuati e dettagliati dal Ministero dell’Ambiente e dal Mef. Spetterà invece, all’ Arera, determinare le modalità applicative e la misura del contributo da erogare, in quota fissa e differenziato per zone climatiche. Le imprese, potranno continuare ad usufruire fino al 30 giugno dei crediti d’imposta al 40% e al 45%, solo se nel primo trimestre del 2023, hanno registrato un incremento del prezzo di luce e gas superiore al 30% rispetto al primo trimestre del 2019.

Sul versante fiscale, Palazzo Chigi fa sapere che con il provvedimento, appena approvato dal Consiglio dei ministri, interviene sulla disciplina dell’adesione agevolata e definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento, con una proroga dei termini previsti per la definizione in acquiescenza, permettendo che possano essere definiti in acquiescenza gli atti non impugnati e ancora impugnabili al 1° gennaio 2023, ormai definitivi per mancata impugnazione nel periodo compreso tra il 2 gennaio e il 31 gennaio. Ancora, la conciliazione agevolata, introdotta con la legge di bilancio 2023 si estende alle controversie pendenti al 31 gennaio 2023, in luogo del 10 gennaio 2023, con la competenza delle corti di giustizia tributaria di primo e di secondo grado. Gli avvisi di accertamento e gli atti di rettifica e liquidazione definiti in acquiescenza nel periodo tra il 2 gennaio e il 31 gennaio 2023, e gli importi dovuti ,possono essere riformulati in base alle disposizioni della legge di bilancio, con riduzione delle sanzioni e pagamento rateale.

Il comparto fiscale, secondo quanto si legge da una nota del Governo, all’ interno del nuovo decreto, prevede “cause speciali di non punibilità di alcuni reati tributari (omesso versamento di ritenute dovute o certificate per importo superiore a 150.000 euro per annualità, omesso versamento di IVA di importo superiore a 250.000 euro per annualità, indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50.000 euro), in particolare quando le relative violazioni sono correttamente definite e le somme dovute sono versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste”.

 

 

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