Energia
Bigazzi (Confindustria Toscana): No alla delocalizzazione del rigasificatore di Piombino, sì alla mitigazione
“Con infrastrutture e opere compensatorie lo sviluppo di Piombino potrebbe anche passare dal rigassificatore”, “lasciare la nave rigassificatrice e completare tutte quelle infrastrutture utili agli insediamenti industriali e allo sviluppo del porto, potrebbe essere un ulteriore acceleratore per il rilancio industriale di Piombino”. Lo propone il presidente di Confindustria Toscana, nonché presidente di Confindustria Toscana Centro e Costa, Maurizio Bigazzi. In una nota, che fa seguito alla presa di posizione degli operatori portuali di Piombino, Bigazzi spiega che “come imprese e come cittadini abbiamo bisogno del rigassificatore. Il costo dell’energia è un problema; e la nostra possibilità strategica, per il sistema paese di acquistare il gas, passa anche dalla Italis Lng” e sottolinea che “l’economia del territorio ha tratto vantaggi per la crescita della domanda di servizi legati alla presenza della nave”.
“Si è avuto un impatto positivo anche sull’economia del porto, perché l’Autorità portuale ha avuto nuove disponibilità finanziarie che le hanno permesso investimenti importanti – prosegue Bigazzi – E se anche la nave rigassificatrice dovesse essere ricollocata, in porto rimarrebbero comunque le infrastrutture realizzate per consentire il collegamento delle unità galleggianti alla rete nazionale, come prevede la legge”. Bigazzi evidenzia che “oggi che Metinvest-Danieli ha deciso di investire nella produzione di acciaio ambientalmente compatibile, Jsw nel revamping del treno rotaie, Piombino Industrie Marittime ad allargare la propria attività industriale con un progetto che è ormai in via di definizione, ulteriore sviluppo per la città potrebbe arrivare proprio dalla nave rigassificatrice”. “Proponiamo, quindi – conclude il presidente di Confindustria Toscana – non la delocalizzazione, ma la mitigazione dei limiti reali determinati dalla sua presenza e la realizzazione di quelle infrastrutture industriali e logistiche che le imprese chiedono con forza e che potrebbero offrire benefici e ricchezza alla comunità piombinese”.
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