Energia
Arriva la Maker Faire, viaggio nel futuro di ogni cosa
Quanti bambini vivono in città e quanti non hanno modo di vivere a contatto con la natura? Di sicuro moltissimi; così entra in gioco la tecnologia, risorsa inestimabile dei nostri tempi. Riavvicinare i bambini che abitano le città al verde e far vivere a mamma/papà e figli un’esperienza condivisa muovono proprio l’idea che sta alla base di Ortuino, l’orto domestico intelligente a misura di bambino, che sarà protagonista – insieme a moltissimi altri progetti e novità – alla prossima Maker Faire di Roma. Questa quarta edizione, promossa dalla Camera di Commercio e organizzata dalla sua Azienda Speciale Innovazione vede come main partner anche da ENI, che fa di ricerca e innovazione tecnologica gran parte della sua strategia per far fronte alle sfide dell’industria energetica.
Ortuino è un kit adatto sia ad occupare spazi interni che esterni di un appartamento cittadino, ma dotato di tutta una serie di elementi che rendono autonomo il bambino nella gestione del suo orto intelligente. Quest’ultimo ha infatti un cuore pulsante costituito da una scheda elettronica collegata a dei sensori, che permette di calcolare la quantità di umidità del terreno e l’esposizione alla luce. Il meccanismo, però, non è stato concepito per essere totalmente automatizzato. Richiede, infatti, che il piccolo utente – o a questo punto l’adulto che proprio non ha il pollice verde – prema dei bottoni per controllare lo stato delle sue piante ed eventualmente prendersi cura di loro aggiungendo dell’acqua o muovendo il coperchio per aumentare o diminuire l’esposizione al sole. Oltre al kit, è stata pensata persino una piattaforma digitale per i genitori che possono interagire con le altre famiglie tramite una community, conoscere news ed eventi inerenti al tema degli orti urbani, controllare lo stato della pianta ed istruire il proprio figlio attraverso una serie di giochi educativi. Un esempio, quindi, di come la tecnologia non solo può essere un aiuto ma soprattutto incredibile risorsa.
Ortuino è un progetto ideato da un gruppo di trentenni makers: Agnese Cunsolo, graphic designer, Olga Barbieri, illustratrice, Giulio Taverna, che si occupa di modellismo, Stefano Tortelli, chimico ed educatore ambientale e da Agnese Felcher, consulente e creativa.
Ma chi sono questi makers che incontreremo alla Maker Faire Rome – The European Edition? Sono appassionati di tecnologia, educatori, pensatori, inventori, ingegneri, autori, artisti, studenti, artigiani 2.0, insomma tutti coloro che creano e stupiscono con la forze delle idee. Usano macchinari come frese o stampanti 3D ma anche software e hardware open source. I makers oggi sono un vero e proprio movimento culturale, di cui certamente gli ideatori di Ortuino fanno parte, ma non solo loro.
Dal 14 al 16 ottobre, presso la Fiera di Roma, va in scena infatti il più importante spettacolo sull’innovazione che ci darà modo di conoscere e toccare con mano oltre settecento progetti da 40 paesi (selezionati tra i 1500 raccolti grazie alle diverse call). E le novità saranno moltissime, come We-Lab, il laboratorio di analisi portatile e il ROME Prize, da 100mila euro. In programma anche centinaia tra conferenze, seminari, e workshop formativi su temi appassionanti e molto dibattuti oggi come la domotica, droni e robotica, stampa 3D, industria 4.0, Internet delle cose ma anche credito, tecnologia applicata al trasporto, cucina e musica. Il programma peraltro guarda agli adulti ma anche ai più piccoli, non solo in relazione agli espositori ma anche per quanto riguarda riguarda workshop ed eventi, come quello organizzato in Area Kids da ENI in collaborazione con +LAB del Politecnico di Milano intitolato “Smanettologia solare” che insegna ai bambini come costruire ed esercitare la creatività con l’energia solare.
La Make Faire di Roma propone inoltre anche una serie di demo-workshop, dei corsi dedicati agli artigiani. L’obiettivo è quello di invogliare quest’ultimi a intraprendere processi di innovazione sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie digitali. Tra questi c’è “Innovation for Energy”, area espositiva che presenterà al pubblico i risultati della contaminazione tra la ricerca di Eni sui temi dell’efficienza energetica e delle rinnovabili e il movimento dei makers. Le aree progettuali in mostra saranno due. La prima è “Digital Energy Life”, dedicata al make lab sviluppato di recente per trovare soluzioni efficienti ai problemi energetici. Ci sarà così spazio per la domotica, con un prototipo dedicato all’energy saving, per la sostenibilità, con un sistema di cisterne in grado di monitorare la potabilità dell’acqua e per la sicurezza sul lavoro, con le wearable technologies. La seconda è invece “Solar Driven Projects”, uno spazio dedicato alle tecnologie solari realizzate all’interno del Centro Ricerche per le Energie Rinnovabili e per l’Ambiente di Novara: i concentratori solari luminescenti (LSC) e i pannelli fotovoltaici organici ad alta flessibilità (OPV). Tali tecnologie – sviluppate da makers e fablab – hanno portato alla realizzazione di prototipi capaci di coniugare il mondo del Internet of Things con il miglioramento della vita di tutti i giorni.
La fiera parte venerdì con la Opening Conference, curata da Massimo Banzi e Riccardo Luna, ed è dedicata al tema: “The Future of Everything, il futuro di ogni cosa”.
Il programma è ricchissimo e Roma (almeno per il prossimo weekend di ottobre) così, si conferma per il quarto anno centro propulsore di innovazione, idee e modelli di sviluppo economico.
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