Energia
Alverà (Snam): La lotta al cambiamento climatico al centro della strategia
SAN DONATO M.SE – La Tap non era al centro dell’Odg ma di Tap, per forza di cose, Marco Alverà ha dovuto parlare. Giusto per ribadire che “si va avanti, naturalmente”, e che sarà in funzione nel 2020. L’opera al centro della scena politica appena nei giorni scorsi, quindi, procederà spedita verso la meta del “primo gas” entro il prossimo biennio. Archiviata dunque la questione-Tap, l’amministratore delegato di Snam si concentra sul core business dell’incontro con giornalisti e analisti: i dati degli scorsi nove mesi e, soprattutto, la strategia dei prossimi anni, con una progettualità industriale che arriva fino al 2022
“Nel nuovo piano – ha detto Alverà – incrementiamo tutti i principali obiettivi, partendo dai risultati superiori alle aspettative che abbiamo raggiunto e dal miglioramento dello scenario di mercato”. I risultati, dunque: un fatturato a 1.873 milioni di euro, che fa segnare un +3,1% rispetto ai primi nove mesi del 2017, “grazie al proseguimento del piano di investimenti e al contributo delle imprese entrate nell’area di consolidamento”. A crescere sensibilmente è anche l’utile netto (5%), mentre restano stabile indebitamento e la domanda di gas subisce un calo inferiore all’1%. È stata fondamentale dunque la capacità di fare efficienza e ottimizzare i costi, anche e soprattutto in vista degli investimenti che verranno.
“In un settore energetico in profondo cambiamento, le infrastrutture del gas continueranno ad avere un ruolo centrale, considerando i trend di crescita delle importazioni in Europa e i nuovi utilizzi del gas naturale e del gas rinnovabile in vari settori, anche a supporto dello sviluppo del solare e dell’eolico” prosegue Alverà. “Su queste solide basi il nuovo piano traccia un percorso che consentirà a Snam di continuare a crescere e a creare valore per gli azionisti, cogliendo e anticipando le evoluzioni del mercato e contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2, al miglioramento della qualità dell’aria e al contenimento dei costi dell’energia. In particolare puntiamo a promuovere, con un ruolo da protagonisti, lo sviluppo in Italia e non solo del biometano e delle altre attività per la transizione energetica. Con i nuovi investimenti, il focus sulle nuove tecnologie, lo sviluppo dei nuovi business e le iniziative di finanza sostenibile, la Snam del 2022 sarà sempre più innovativa, efficiente e protagonista della transizione energetica in Italia e in Europa”.
A proposito di finanza sostenibile, l’ad ha spiegato che la società ha deciso “di emettere bond sostenibili – ha concluso l’ad – Vedremo quali parti dei nostri investimenti potranno essere green, perché per essere tali il bond deve essere al 100 per cento green”. Ma sarà “sicuramente un bond sostenibile”. “Un finanziamento classico da 3,2 miliardi di euro è già stato convertito in un loan sostenibile e parliamo del terzo sustainable loan a livello mondiale per grandezza e il primo fatto da una utility”, con al centro di ogni strategia la questione del cambiamento climatico.
Gli obiettivi sono dunque ambiziosi, e il piano Snam non si nasconde. La società scommette decisamente su uno scenario nazionale e internazionale nell’arco del piano che conferma la centralità delle attività di Snam. A livello globale è atteso per i prossimi anni un aumento significativo della domanda di gas, in particolare nelle Americhe e in Cina, mentre in Europa sta crescendo la consapevolezza sul ruolo del gas naturale come soluzione immediata ed economica per accrescere l’efficienza energetica nelle città e sostituire il carbone e il diesel rispettivamente nella produzione di elettricità e nei trasporti.
Elementi che spingono il piano di Snam verso obiettivi alti, sia in termini industriali che di soddisfazione degli azionisti.
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