Energia

13 MILIARDI DI COSA?

2 Novembre 2016

Mi è capitato di recente di sentire in una trasmissione televisiva che nella nostra bolletta dell’energia sono ancora riscossi i costi sostenuti per la guerra in Abissina (l’antico nome dell’attuale Etiopia) ed ho avvertito un brivido…

Come è possibile che anch’io, che ormai lavoro nel settore dell’energia da quasi 2 decenni, non ho ben presente cosa ci viene addebitato nella bolletta dell’energia?

Ok, il quadro di riferimento (non tanto rassicurante) mi è chiaro però il dettaglio degli addebiti fantasiosi che per vari motivi finiscono in bolletta non lo ricorda mai nessuno. E allora ho pensato fosse utile fare un piccolo recap della cosa, per non dimenticare! In fin dei conti la moda di introdurre in bolletta voci e addebiti che poco o nulla hanno a che fare con le forniture di energia non è affatto passata. Solo la scorsa estate si è deciso di introdurre in bolletta la tassa più odiata dagli Italiani, il Canone RAI.

E’ ancora presto per fare un bilancio relativo all’esazione del Canone tramite le bollette dell’energia. Avendo un osservatorio privilegiato e lavorando dietro le quinte come provider di energia posso quantomeno affermare che il Canone RAI in bolletta crea numerose complessità (data base non sempre aggiornati, status di residente / non residente difficile da dirimere, flussi informatici per la gestione del Canone ancora in divenire). Ma di questo parleremo più avanti, quando sarà possibile trarre delle conclusioni. Per ora direi bene che l’importo annuo del Canone è previsto in calo.

Ogni volta che vedo questo grafico (o grafici analoghi) provo frustrazione per i provider di energia (elaborazioni Aiget su dati AEEG).

 

andamento-oneri

In sostanza negli ultimi anni il mercato liberalizzato dell’energia (favorito dallo scenario internazionale dei prezzi dei combustibili) ha fatto calare del 15% i prezzi dell’energia.

Di contro le “altre componenti” sono cresciute del 14%, praticamente annullando tutti i risparmi ottenuti sulla componente energia della bolletta. Come già raccontato in un precedente articolo l’energia pesa oggi circa il 40% della bolletta. E le altre componenti cosa sono?

Beh, alcune sono del tutto comprensibili come le spese relative alla gestione delle reti fisiche, dei contatori e dell’equilibrio o bilanciamento della rete (20% circa della bolletta). Poi ci sono le inevitabili accise e imposte, che pesano per il 15% circa della bolletta. Anche su queste c’è poco da recriminare, se non segnalare la particolarità per cui l’IVA si applica anche alle accise, come dire che si paga una tassa sulla tassa.

Come potete ben capire, i provider non hanno alcun beneficio ad applicare l’IVA sulle accise, sarebbe dunque un’incongruenza da sistemare. Di recente il Giudice di Pace di Venezia ha chiarito che l’IVA sulle accise non sarebbe dovuta, tuttavia tale sentenza vale tra le parti ma non rappresenta un principio generale. Sarebbe auspicabile che chi di dovere corregga tale anomalia.

Dopo questa sintetica carrellata si arriva finalmente alla categoria più oscura, quella degli “oneri di sistema”, tipico calderone in cui tra una cosa e l’altra è finita una manovra finanziaria! L’importo annuo degli oneri di sistema (che pesano per il restante 15% della bolletta dell’energia)è pari a 13 miliardi di euro ogni anno!

Si tratta di un importo che non si distanzia enormemente da quello delle annuali manovre finanziarie del Governo, per cui è doveroso conoscerne il contenuto.

Vediamolo (fonte: CSEA):

oneri-di-sistema

Per cosa spendiamo il 15% della nostra bolletta?

  • A3: pesa per il 90% del totale degli oneri di sistema ed è pari a circa 12,5 miliardi di euro all’anno! Quest’onere è legato ai generosi incentivi che prevalevano negli anni scorsi per chi investiva in impianti fotovoltaici o tecnologie rinnovabili. Il sistema di incentivi si è di molto ridimensionato ma continueremo a sostenere tale onere per anni;
  • A4: serve a finanziare aziende industriali che per diversi motivi necessitano di prezzi dell’energia agevolati quali Rete Ferroviaria Italiana;
  • UC7: finanzia gli incentivi legati all’adozione di  soluzioni per l’efficienza energetica (es. lampade a basso consumo, caldaie a condensazione);
  • A2: è relativa ai costi che ancora oggi sosteniamo per lo smantellamento delle centrali nucleari;
  • AS: finanzia il bonus elettrico destinato ai clienti in stato di disagio fisico o economico;
  • UC4: serve a finanziare le aziende elettriche che erogano energia sulle isole minori;
  • A5: finanzia i progetti di ricerca pubblica in ambito energetico.

Per fortuna non ho trovato voci significative relative alla guerra in Abissinia!

Va detto che dalla semplice lettura di quest’elenco viene spontaneo un suggerimento: ogni volta che sono disponibili incentivi nel settore elettrico conviene usufruirne, tanto poi si finisce tutti per pagarne una quota significativa!

Anche se l’auspicio principale è che si sia arrivati alla soglia massima e che non si dovrà assistere ancora ad aumenti degli oneri di sistema.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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