Economia
“Tassa sulle merendine? Oscenità costosa”
Lotta all’evasione, un tema che sta per finire inevitabilmente sul tavolo del governo giallorosso. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Francesco Giuliani, partner dello studio legale tributario Fantozzi & Associati.
«Partiamo da un dato di fatto: in Italia l’evasione è una piaga. Una piaga che, secondo me, è ben rappresentata metaforicamente da un albero: ha radici profonde e ramificazioni che si estendono ampissime sulla nostra vita economica e sociale», spiega Giuliani.
L’Italia risulta infatti essere “maglia nera” in Europa in quanto a risorse sottratte alla fiscalità generale. Secondo lo studio “The European Tax Gap”, redatto nel gennaio 2018 dal professor Richard Murphy, economista esperto di evasione fiscale e docente alla University of London, la nostra nazione è in testa tra i Paesi Ue con 191 miliardi evasi, ossia l’11,5 per cento circa del Pil 2015. Guardando direttamente in casa nostra, nell’ultimo rapporto redatto dalla “Commissione per la redazione della Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva” del Ministero dell’Economia, pubblicato ad ottobre 2018 e aggiornato al 2016, si legge che «l’evasione fiscale e contributiva è quantificata per il 2016 in 107.522 milioni di euro, con un incremento di 709 milioni di euro (+0,7%) rispetto al 2015». Dal report emerge come l’evasione fiscale valga circa 96 miliardi di euro, in gran parte generati dall’evasione dell’Iva e dell’Irpef per lavoro autonomo e impresa.
«Periodicamente – ricorda il partner di Fantozzi & Associati –, di solito al cambio dei governi, parte un nuovo campionato dello sport nazionale: il tentativo di potatura di quest’albero. Nelle misure di potatura includo le misure che potremo semplificare come “tintinnar di manette”, le misure di “lotta al contante” attraverso proibizioni, divieti e (novità recente) penalizzazioni economiche del contante e/o incentivazioni economiche dell’uso dei mezzi di pagamento elettronici».
«Non voglio rischiare di esser tacciato di vicinanza agli evasori, quindi non mi scaglierò contro le misure di cui si sente parlare in questi giorni (tranne la “tassa sulle merendine”, oscenità per la quale il costo di riscossione sarebbe enormemente più alto del beneficio traibile dalla stessa in termini di gettito e utilità sociale)», precisa Giuliani, riconoscendo che «attivare i “controinteressi” dando un beneficio fiscale a chi effettua micropagamenti in modo tracciabile possa avere una sua utilità».
«Non sono contrario – sostiene ancora Giuliani – alla emersione di un po’ del costo di gestione del contante attraverso un prelievo superiore a determinate soglie (anche se, anche in questo caso, rischiamo di ricadere in fattispecie facilmente aggirabili ed il cui costo di riscossione è maggiore del gettito). Tuttavia, non riesco a scrollarmi di dosso la sensazione di fastidio perché, per l’ennesima volta, anche il nuovo governo sembrerebbe dedicarsi alla “potatura”, invece che a tentativi seri di “sradicare” questo problema».
E quindi come sradicare una volta per tutte la cattiva pianta dell’evasione? «Come ho più volte avuto modo di ripetere, a mio avviso le radici dell’evasione sono da collocare nella eccessiva complicazione del sistema fiscale (includendo sia la complessità e sistematicità della normativa, che la giurisprudenza ondivaga), nei tempi della giustizia tributaria, nell’eccesso di imposizione totale, specie sul lavoro, e nella percezione che all’enorme carico tributario non corrispondano servizi degni del livello impositivo che si è costretti a sostenere».
«Allora ecco che l’unica lotta all’evasione in grado di sradicare il problema è porsi l’obiettivo della vera equità fiscale, da raggiungere attraverso una seria riforma tributaria, attraverso una lotta agli sprechi, attraverso un calo e una razionalizzazione del livello impositivo e una razionalizzazione e miglioramento dei servizi pubblici (tra i quali includo, non ultimo, anche il funzionamento e i tempi della giustizia non soltanto tributaria, ma anche civile e commerciale)», conclude l’avvocato Francesco Giuliani.
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