Economia

La Russia aggira le sanzioni: Lars Wenaas e la Norvegia

2 Febbraio 2024

Serie di articoli sul sistema russo di aggiramento delle sanzioni – già pubblicati:
Introduzione: https://www.glistatigenerali.com/economia-sommersa_macroeconomia/maksim-reshetnikov-rosimushchestvo-e-gli-altri-cosi-la-russia-usa-le-sanzioni/
Cipro: https://www.glistatigenerali.com/economia-sommersa_macroeconomia/la-russia-aggira-le-sanzioni-georgios-prodromou-e-cipro/
Italia: https://www.glistatigenerali.com/economia-sommersa_macroeconomia/la-russia-aggira-le-sanzioni-vincenzo-trani-e-litalia/
Lussemburgo: https://www.glistatigenerali.com/economia-sommersa_macroeconomia/la-russia-aggira-le-sanzioni-patrick-hansen-e-il-lussemburgo/
Libia e Malta: https://www.glistatigenerali.com/medio-oriente_russia/haftar-la-spia-che-venne-dal-freddo/
Montenegro: https://www.glistatigenerali.com/economia-sommersa_macroeconomia/la-russia-aggira-le-sanzioni-boro-dukic-e-il-montenegro/

WENAAS

Uno dei metodi più sicuri per evitare di essere colpiti dalle sanzioni economiche, come ha già dimostrato la Germania quasi un secolo fa, è di creare holding finanziarie all’estero, nascondere per quanto possibile la provenienza degli azionisti, ed usare quella holding per acquisire partecipazioni ed acquistare prodotti in territorio “nemico”, contribuendo così al procacciamento di valute pregiate[1]. Se queste operazioni vengono programmate con cura ed in anticipo, è difficile poi smascherarle durante gli eventi bellici – a meno che uno dei partners non commetta un’imprudenza.

Nel caso del gruppo alberghiero norvegese Wenaas, questa imprudenza è stata la scelta di cedere, quasi gratuitamente, gli importanti assets che il gruppo possedeva in Russia, e di cederle ad un gruppo di imprenditori che non sono solo molto legati a Putin, ma sono anche personalità importanti e tristemente famose del crimine organizzato. La mancanza di trasparenza dell’intera operazione porta alla luce tutta una serie di circostanze che lasciano temere che l’infiltrazione della mafia russa sia andata molto più avanti di quanto reso noto – e che avrebbe acquistato anche assets situati nell’Unione Europea. Un sospetto che la magistratura norvegese farebbe bene a controllare.

Il Wenaas Group ha la sede a Måndalen, sulla riva di un fiordo imponente a metà strada tra Trondheim e Bergen[2], che ha un fatturato annuale intorno ai 15 miliardi di corone (1,3 miliardi di euro), quasi tutti guadagnati nel settore alberghiero, non solo in Norvegia ma ovunque in Europa, fin sulle Alpi svizzere, ed è un impero a conduzione familiare diretto da Lars Wenaas, divenuto famoso per aver investito su alcune impressionanti installazioni che permettono la turista di godere viste spettacolari della Norvegia, come la rampa Rampestreken[3], e per essere uno degli uomini più ricchi del suo paese[4].

Il gruppo è stato fondato da suo nonno, chiamato anche lui Lars, che è partito da un negozio di abbigliamento nel 1931 che vendeva i prodotti realizzati nel seminterrato di casa dalla moglie e dai figli che, dopo la morte del fondatore, hanno investito nell’azienda la forza della propria generazione successiva, finché nel 1975, usciti dal seminterrato ed entrati in una grande fabbrica[5], i Wenaas diventano i maggiori produttori di tute da lavoro del lavoro del paese e, invece di vendere a degli intermediari, hanno investito i proventi della fabbrica nella realizzazione di una rete distributiva[6].

Negli anni 90 Wenaas AS va in borsa, acquista la concorrenza danese e sbarca nel resto d’Europa[7]. Con la sua parte, Lars jr. decide di investire nel settore alberghiero: tra il 1990 ed il 2020 il Wenaasgruppen acquista e sviluppa 58 alberghi, tra cui il Radisson Blu Plaza Hotel di Oslo, tre hotel Radisson a Copenaghen e il più grande hotel del Nord Europa, il Park Inn by Radisson Pribaltiyskaya Hotel, a San Pietroburgo[8]. Lars ama il jet-set, ed investe in diverse località sciistiche in Norvegia, comprese quelle in cui fa tappa la coppa del mondo di sci alpino[9].

Lars è un imprenditore vecchio stampo: niente speculazioni borsistiche, ed una grande attenzione ad evitare un eccessivo indebitamente con le banche, preferendo vendere bond ai clienti dalla rendita sicura, e nessun prodotto rischioso[10]. Quando qualcosa va male, Lars vende – come nel caso dell’attività della logistica marinara che, attivata nel 2004, è stata liquidata già nel 2010, anno in cui il Gruppo ha venduto molte delle sue partecipazioni nei trasporti e nella distribuzione: troppo costoso gestire una grande azienda simile da paesi con la fiscalità ed il costo del lavoro della ricca Norvegia[11].

La tragica ritirata di Russia

Vladimir Putin ed il suo amico Vladimir Potanin, azionista di maggioranza di Interros Capital, scampato alle sanzioni a causa del valore strategico delle sue raffinerie per la produzione industriale occidentale[12]
La controllata Wenaas Nordic AS cambia direzione, ed acquisisce dieci piccole e medie imprese nel settore delle attrezzature sportive e del tempo libero e. nel 2016, raggiunge un fatturato annuo di 370 milioni di corone[13]. Ma poi arriva la pandemia, e le palestre e gli hotel si trovano di fronte ad un incubo – un problema aumentato dal fatto che molti dei migliori alberghi del gruppo si trovano in Russia e, quindi, dal febbraio 2022 in poi, sono stati chiusi al turismo internazionale[14].

Gli assets di Wenaas in Russia sono controllati dalla Wenaas Hotel Russia AS che, dopo l’invasione dell’Ucraina, si trova in grandissima difficoltà. Ciò non di meno, il 26 gennaio 2023 ha reso noto di aver stipulato un accordo con il gruppo russo Cosmos Hotel Group, controllato da AFK Sistema, azienda collegata a Vladimir Petrovich Yevtushenkov[15], un oligarca russo che, nonostante abbia stretti legami con il governo centrale di Mosca, stranamente viene dimenticato al momento di stilare la lista delle aziende colpite dalle sanzioni americane ed europee, ed è solo sulla black list di Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito ed Ucraina[16].

Per effetto di questo accordo, Wenaas vende a prezzi “adeguati alle condizioni esistenti” i suoi dieci hotel russi[17], vendita avvenuta il 9 marzo 2023[18]. Sei degli hotel si trovano a San Pietroburgo (il Park Inn by Radisson Pribaltiyskaya, il Park Inn by Radisson Pulkovskaya, il Park Inn by Radisson Nevsky, il Radisson Blu Royal Hotel, il Park Inn By Radisson Pulkovo e l’Olympia Garden Hotel), due all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca (il Park Inn by Radisson Sheremetyevo ed il Radisson Blu Sheremetyevo Airport), uno a Murmansk (il Park Inn by Radisson Murmansk) e uno a Ekaterinburg (il Park Inn by Radisson Ekaterinburg): 4078 camere distribuite su una superficie totale di 264’000 metri quadri[19].

Il ricavo, ufficialmente, è di 203 milioni di euro[20]. Un affarone, nonostante l’ovvia delusione di dover porre fine a 15 anni di investimenti nel (fino a pochi anni prima) florido settore alberghiero russo, e del resto i suoi soci e le banche con cui stava lavorando avevano chiesto a gran voce una ritirata dalla Russia, sia per motivi politici, sia per motivi di opportunità commerciale: la guerra ha stroncato le gambe al settore, che dai 6,2 miliardi di rubli del 2019 è sceso ai 4,3 miliardi di rubli del 2021 ed una cifra attuale vicina allo zero[21].

Per questo la cifra pattuita, inferiore al valore originario degli alberghi, è un grande affare, anche considerando il fatto che, come spiegato dalla società che ha svolto il ruolo di consulenza nella cessione, la RBC RosBiznesConsulting, la normativa vigente in Russia in materia di acquisizioni di assets “ostili” prevede che queste debbano accettare o la rateizzazione dei pagamenti o il trasferimento di parte dell’importo al bilancio federale – uno sconto pari ad almeno il 50% del valore di mercato[22].

Tra i paesi ostili ci sono, ovviamente, tutti quelli che aderiscono alla NATO, ed hanno due opzioni: chiudere o svendere ad un prezzo stabilito da un’apposita commissione del Ministero del Commercio Estero russo[23]. Nel giugno del 2022 Alexander Shokhin, Presidente dell’Unione Russa degli Industriali e degli Imprenditori, e Anton Siluanov, Ministro delle Finanze, Anton Siluanov, hanno annunciato che i paesi ostili stanno vendendo in massa, e ad un prezzo intorno al 30% del valore iniziale[24]. Gli esperti stimano che, per effetto di questo ricatto, le perdite delle aziende straniere che hanno sospeso o annunciato il loro ritiro dal mercato russo ammontano a circa 240 miliardi di dollari[25].

Il radar Voronezh di RTI Systems, prodotto da AFK Sistema, il gruppo che ha acquistato gli hotel di Wenaas[26]
La strategia di Putin è comprensibile: nel momento di maggior pressione delle sanzioni, la bilancia commerciale russa viene riequilibrata con cessioni in rubli (ed a prezzi stracciati) di beni fino a quel momento valutati in divise occidentali, e che nella loro pancia, in Russia ed all’estero, hanno ancora cifre importanti in euro, dollari e sterline. Questa misura sostiene (a medio termine) il rublo, perché le sanzioni, soprattutto nel corso del primo anno di guerra, hanno colpito gli europei molto più dei russi. Le lunghe rateizzazioni dei pagamenti hanno permesso ai russi di ammortizzare le acquisizioni.

Un esempio su tutti: l’impresa di distribuzione di parti meccaniche inglesi Inchcape è stata convinta a cedere la propria attività al management con una perdita di 294 milioni di dollari – ed i soldi per l’acquisto, i manager, li hanno presi dai conti bancari della società[27]. È andata peggio al colosso bancario e assicurativo francese Société Générale, convinta a cedere la propria Rosbank alla holding russa Interros Capital, rinunciando di 3,1 miliardi di euro di assets e contratti, oltre ad una conversione rublo-euro decisa dallo Stato e, quindi, totalmente fuori mercato[28]. Interros appartiene all’oligarca Vladimir Potanin, grande amico di Putin, che non può finire sulla black list, perché le sue aziende (Norilsk Nickel) controllano la produzione del 15% del nichel e il 40% del palladio mondiale – elementi insostituibili per la produzione di semiconduttori[29].

Nei casi in cui il Cremlino o i suoi managers non abbiano abbastanza denaro liquido per completare le acquisizioni, il governo di Mosca ha trovato una soluzione ingegnosa, applicata anche nel caso di Wenaas: un’alleanza politica, commerciale e militare con il crimine organizzato[30]. In questo senso, quello di Wenaas è un esempio preoccupante. Al momento della cessione, il mercato scandinavo ha reagito bene: il bisogno di cedere è chiaro a tutti, e Wenaasgruppen non rimane a secco, ma possiede 18 hotel in Norvegia, Svezia, Danimarca, Germania, Polonia, Repubblica Ceca e Spagna, per complessive 7800 camere – ed ha chiuso il 2022 con un bilancio rassicurante ed un fatturato in crescita[31].

Quello che lascia stupefatti è l’acquirente: Vladmir Yevtushenkov è l’azionista di maggioranza di AFK Sistema, e si è dimesso dalle cariche societarie dopo essere stato colpito dalle sanzioni inglesi, ma continua a controllare il 49,2% del pacchetto azionario[32]. AFK Sistema possiede RTI Systems, una società specializzata nello sviluppo di apparecchiature militare (come le stazioni radar del modello Voronezh, progettate per tracciare missili balistici e droni), nonché la Krondstadt, che dal 2021 produce droni militari: una circostanza che rende inspiegabile il mancato sanzionamento da parte dell’Unione Europea e degli Stati Uniti, visto che i prodotti di AFK Sistema vengono quotidianamente impiegati nella guerra d’Ucraina[33].

Le cattive amicizie

I droni prodotti da AFK Sistema impiegati nella guerra d’Ucraina[34]
Il nome di Yevtushenkov appare in una inchiesta relativa al riciclaggio di danaro, legata all’acquisizione illegale di una quota di controllo della compagnia petrolifera Bashneft, ed è stato condannato agli arresti domiciliari[35] . Successivamente, il Governo ha ceduto le azioni di Bashneft a Rosneft e tre anni dopo, nel dicembre 2017, l’AFK Sistema è stata condannata a pagare una multa di 100 miliardi di rubli (1,2 miliardi di euro)[36]. Questa multa ha quasi messo in ginocchi l’oligarca, che da allora in poi ha preso ad intrattenere d’affari con gruppi criminali legati all’ex presidente ucraino Viktor Yanukovych, insieme al quale, nel 2017, viene coinvolto in un’inchiesta sulla mafia russa in Spagna insieme a personaggi del calibro di Oleg Kuznetsov, Sergey Dozhdev, Alexander Grinberg ed altre sette persone, tra cui Arnold Spivakovskyi (alias Viktor Tamm, o Arnosha, uno dei boss della banda Solntsevskaya[37]), che svolge la mansione di vicedirettore del Beijing Hotel di Mosca, di proprietà di AFK Sistema, e di altre società dello stesso gruppo[38].

Nel rapporto sulle indagini redatto dalla Guardia Civil, Arnold Tamm è indicato come il terzo membro più importante della banda Solntsevskaya dopo Sergei Mikhailov (“Mikhas”) e Viktor Averin (“Avera”): rilasciato nel febbraio 2018 dietro pagamento di una cauzione di 750’000 euro, Spivakovsky è morto, all’età di 51 anni, in Spagna, mentre era in attesa del processo, in circostanze misteriose[39]. A quanto risulta dalle indagini sulle attività della banda Solntsevskaya i legami della stessa con con AFK Sistema risalgono agli anni ’90 e continuano ancora oggi – legami che l’indagine spagnola ha permesso di estendere anche ai servizi segreti FSB[40] (come sostenuto dagli Stati Uniti sulla base anche di un cablogramma emerso ai tempi dello scandalo Wikileaks[41]), al partito di Putin (Russia Unita) ed a molti oligarchi[42].

Nel medesimo contesto criminale rientra l’operazione con cui la Delta Bank ha trasferito 150 milioni di dollari di illecita provenienza tramite il conto di corrispondenza della banca lussemburghese di Yevtushenkov, la East-West United Bank, utilizzando il cosiddetto schema denominato back-to-back solitamente utilizzato per il riciclaggio di denaro[43]. A proposito della East-West United Bank, di cui AFK Sistema ha acquisito il 49% nel febbraio 2005 ed assunto il controllo totale a partire dal 2018[44], va sottolineato come questa sia stata fondata nel giugno 1974 come banca “figlia” della Banca Centrale della Russia per il procacciamento di valuta straniera, come parte del sistema VTB Vneshtorgbank[45], la Banca russa per il commercio estero.

A seguito delle sanzioni di febbraio e marzo 2022 contro VTB e le sue controllate, che includono le ex banche figlie della Banca di Stato dell’Unione Sovietica Gosbank e successivamente della Banca Centrale di Russia, la lussemburghese East-West United Bank è diventata la principale banca russa d’oltremare in Europa dopo la liquidazione di Gazprombank[46] e colpisce non poco il fatto che, almeno fino alla fine di marzo 2023, né AFK Sistema, né East-West United Bank siano state colpite dalle sanzioni[47]: un segno del grande potere di cui questa struttura a metà strada tra Stato e mafia gode, e che permette loro di acquistare in Occidente le parti meccaniche per la produzione di droni impiegati nella guerra in Ucraina[48].

Un gruppo d’amici a cena: i boss della sanguinaria gang criminale russa Solntsevskaya[49]
AFK Sistema è presente in 25 Paesi e possiede: Telecom MTS – 49,94%; la holding forestale Segezha Group – 62,2%; il negozio online OZON – 31,8%; la società di sviluppo Group “Etalon” – 29,8%; la rete di cliniche mediche private Medsi – 95,5%; Agroholding “Step” – 91,3%; la società farmaceutica Binnopharm Group – 75,3%; la società di gestione alberghiera Cosmos Hotel Group – 100%; la società di vendita di abbigliamento Concept Group – 42,9%; la società di locazione immobiliare Business-Real Estate – 100%; la società di rete elettrica Bashkir BESK – 91%; lo sviluppatore di server, satelliti, orologi intelligenti e IoT Sitronics Group – 100%; la società di biotecnologie Sistema Biotech – 99%; la banca in Lussemburgo East-West United Bank – 100% e altre due società: la Element – una joint venture nel campo della microelettronica; ed Aeromax che è un operatore di droni[50].

A ben guardare, partendo da una compravendita di attività alberghiere, si capisce che la Russia di oggi è in preda ad una folle commistione di interessi politici e criminali coordinati e voluti da Putin. Il crimine organizzato è da sempre preparato a creare liquidità e farla sparire in barba all’attenzione delle autorità, e quindi diventa un alleato fondamentale in un periodo di pesanti sanzioni internazionali. Queste organizzazioni, all’interno delle quali banditi russi ed ucraini collaborano senza problemi, vengono gestite i traffici di droga, di armi, di organi umani, il lavoro nero e lo sfruttamento della prostituzione nei Paesi dell’Est e, nell’ultimo ventennio, anche, ed in misura crescente, nell’Unione Europea.

Sostiene il criminologo Vincenzo Musacchio: “L’economia riconducibile alla criminalità organizzata certamente è in grado di influenzare, in parte, gli equilibri globali, non solo economici, ma anche finanziari, di sicurezza e geopolitici. Le mafie tuttavia non sono ancora in grado di determinare conflitti o guerre come quella in atto. La criminalità organizzata transnazionale però può incidere sugli equilibri geopolitici che si determineranno in futuro. I legami fra le organizzazioni mafiose transnazionali con altri soggetti titolari di varie posizioni di potere internazionale hanno natura di relazioni globali strettamente legate ai principali fattori della geopolitica: sistemi politici, economici e finanziari, istituzioni pubbliche e private, ambiente, comunicazioni, trasporti, informazione”[51].

Le amicizie segrete

Il socio danese di Lars Wenaas, Tommy El-Ayouty, visita il Quartier Generale dell’esercito thailandese, cui ha appena venduto armi di produzione francese[52]
Fin qui si tratta di una brutta storia, ma ragionevole. Per il gruppo norvegese, restare in Russia non ha senso, e se si deve vendere sotto il ricatto del governo locale, si vende a coloro che il potere ti indica come compratori. Se si tratta di criminali, è una cosa disdicevole, ma fuori dal controllo di Lars Wenaas. Nel mare di capriole ed accordi fatti da Putin per restare al potere e continuare a condurre la guerra, questa è una tra tante. Se c’è qualcosa che il presidente russo non può più compromettere, è la propria reputazione. Per quanto riguarda gli accordi tra Stato e crimine organizzato, purtroppo, né italiani né americani possono dare lezioni a chicchessia.

Ma se osserviamo con più attenzione i mutamenti nel quadro azionario complessivo del gruppo Wenaas, ci accorgiamo che la mancanza di trasparenza può dare adito a dei sospetti. Come accade per molti gruppi multinazionali, Wenaas ha una serie di holding lussemburghesi che controllano alberghi in tutto il mondo, in cima alla quale c’è la Wenaas Dammtor SA che, da pochi mesi, ha ceduto una quota azionaria (pare il 10%) ad un investitore il cui nome non viene reso noto[53]. Il 90% rimane in mano alla Azure Hotel Investment SA Luxembourg, che invece è totalmente controllata da Lars Wenaas[54].

Nel corso degli ultimi tre anni, Azure Hotel Investment ha ceduto quote rilevanti di diverse società, ognuna delle quali controlla una percentuale minoritaria di qualche albergo nel territorio dell’Unione Europea – ed ha venduto ad un prezzo ridicolo, intorno ai 50’000 euro ciascuno, nonostante valgano milioni – a chi, questo non viene rilevato[55]. Andando a scavare nel dedalo di società legate al gruppo, alla fine se ne trova una, la più vecchia, la Wenaas Dammtor SA, che dichiara un azionista di minoranza: Tommy El-Ayuoty[56]. Costui ha un passato da ufficiale dei servizi segreti in Iraq, che alla fine della guerra ha scelto la cittadinanza danese ed è divenuto un venditore delle armi dell’industria francese Thales[57] che – va detto pere onestà, è una delle aziende che rifornisce l’esercito ucraino.

Chi sono i nuovi soci di Lars Wenaas? Hanno qualche relazione con coloro che hanno acquistato per poche lire gli assets in Russia, ed ora sostengono le importanti perdite del gruppo norvegese con un’iniezione di denaro fresco? È possibile che il gruppo Wenaas sia il biglietto di ingresso per i russi nel paradiso della Scandinavia? Perché mai l’unico socio noto di un grosso gruppo alberghiero è un ex militare che ora si occupa del commercio internazionale di armi? Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, un ufficio preposto dal governo federale americano (OMGUS) ha impiegato anni per tentare di districare la rete di partecipazioni societarie tedesche nei territori alleati. C’è da avere la sensazione che, una volta finita la guerra in Ucraina, così come è stato per l’Iraq, capire chi abbi fatto cosa, e con chi, sarà difficilissimo da scoprire, ma avrà conseguenze durature sull’economia mondiale.

 

[1] https://web.archive.org/web/20050310170333/http://www.time.com/time/archive/preview/0,10987,853144,00.html
[2] https://www.wenaasgruppen.no/contact/
[3] https://www.visitnorway.com/places-to-go/fjord-norway/northwest/listings-northwest/hike-to-rampestreken/234050/
[4] https://www.finansavisen.no/naeringseiendom/2023/02/02/7982227/wenaas-ut-av-russland-selger-hotellene?zephr_sso_ott=AfIdhO  ; https://www.kapital.no/kapital-index/norges-400-rikeste?zephr_sso_ott=5uUd9a
[5] https://www.wenaasgruppen.no/history/
[6] https://www.wenaasgruppen.no/history/
[7] https://www.wenaasgruppen.no/history/
[8] https://www.wenaasgruppen.no/history/
[9] https://www.wenaasgruppen.no/history/
[10] https://www.wenaasgruppen.no/asset-management/
[11] https://www.wenaasgruppen.no/history/
[12] https://edition.cnn.com/2022/03/11/business/russia-potanin-putin-warning/index.html
[13] https://www.wenaasgruppen.no/history/
[14] https://www.wenaasgruppen.no/history/
[15] https://ruscrime.com/an-incident-at-the-construction-site-of-the-afk-sistema-company-the-body-of-the-builder-of-the-omsk-cosmos-hotel-was-found-without-signs-of-life/amp/
[16] https://sanctions.nazk.gov.ua/en/sanction-person/2090/
[17] https://www.finansavisen.no/naeringseiendom/2023/02/02/7982227/wenaas-ut-av-russland-selger-hotellene?zephr_sso_ott=AfIdhO
[18] https://markets.ft.com/data/announce/detail?dockey=600-202303091100DGAP____UKPR_____UK_Regulatory_1578885-1
[19] https://www.finansavisen.no/naeringseiendom/2023/02/02/7982227/wenaas-ut-av-russland-selger-hotellene?zephr_sso_ott=AfIdhO  ; https://www.tadviser.ru/index.php/%D0%9A%D0%BE%D0%BC%D0%BF%D0%B0%D0%BD%D0%B8%D1%8F:Wenaasgruppen
[20] https://www.finansavisen.no/naeringseiendom/2023/02/02/7982227/wenaas-ut-av-russland-selger-hotellene?zephr_sso_ott=AfIdhO ; https://www.tadviser.ru/index.php/%D0%9A%D0%BE%D0%BC%D0%BF%D0%B0%D0%BD%D0%B8%D1%8F:Wenaasgruppen ; https://markets.ft.com/data/announce/detail?dockey=600-202303091100DGAP____UKPR_____UK_Regulatory_1578885-1
[21] https://www.finansavisen.no/naeringseiendom/2023/02/02/7982227/wenaas-ut-av-russland-selger-hotellene?zephr_sso_ott=AfIdhO ; https://www.tadviser.ru/index.php/%D0%9A%D0%BE%D0%BCNello %D0%BF%D0%B0%D0%BD%D0%B8%D1%8F:Wenaasgruppen
[22] https://www.rbc.ru/economics/21/12/2022/63a1ae3d9a79479cb3d0b5fc ; https://www.kommersant.ru/doc/5435839
[23] https://www.rbc.ru/economics/21/12/2022/63a1ae3d9a79479cb3d0b5fc
[24] https://www.rbc.ru/economics/21/12/2022/63a1ae3d9a79479cb3d0b5fc
[25] https://www.rbc.ru/economics/07/10/2022/633e94809a79475aa5d84f00?from=article_body
[26] https://mil.today/2016/Weapons28/
[27] https://it.marketscreener.com/notizie/ultimo/Le-aziende-vendono-le-loro-attivita-in-Russia–40279340/
[28] https://www.euromoney.com/article/29ycdy7kob74zok3cfugw/banking/societe-generale-makes-a-costly-exit-from-russia  ; https://it.marketscreener.com/notizie/ultimo/Le-aziende-vendono-le-loro-attivita-in-Russia–40279340/
[29] https://www.ilmessaggero.it/persone/vladimir_potanin_chi_e_oligarca_russo_putin_nichel-6738078.html?refresh_ce
[30] https://it.marketscreener.com/notizie/ultimo/Le-aziende-vendono-le-loro-attivita-in-Russia–40279340/ r
[31] https://www.finansavisen.no/naeringseiendom/2023/02/02/7982227/wenaas-ut-av-russland-selger-hotellene?zephr_sso_ott=AfIdhO
[32] https://www.interfax.ru/business/834804
[33] https://sanctions.nazk.gov.ua/en/sanction-person/2090/
[34] https://www.dreamstime.com/august-zhukovsky-russia-russian-multi-purpose-heavy-class-unmanned-aerial-vehicle-uav-developed-company-kronstadt-afk-sistema-image171911163
[35] https://www.spisok-putina.org/en/personas/evtushenkov-2/
[36] https://www.spisok-putina.org/en/personas/evtushenkov-2/
[37] https://tbcarchives.org/arnold-tamm-solntsevskaya-spain/ ; https://tbcarchives.org/wp-content/uploads/20180122_Informe_an%C3%A1lisis_parcial_1_t%C3%A9lefono_sujeto_detenido-00000002.pdf
[38] https://www.spisok-putina.org/en/personas/evtushenkov-2/ ; https://www.molfar.global/en-blog/yevtushenkov ;

https://tbcarchives.org/arnold-tamm-solntsevskaya-spain/ ; https://tbcarchives.org/wp-content/uploads/20180122_Informe_an%C3%A1lisis_parcial_1_t%C3%A9lefono_sujeto_detenido-00000002.pdf
[39] https://theins.ru/en/uncategorized/149860
[40] https://www.theguardian.com/world/1999/aug/09/russia.marktran1 ; https://it.insideover.com/schede/politica/fsb-il-guardiano-della-russia.html ; https://www.ilgazzettino.it/esteri/putin_mafia_russa_attacca_europa_cosa_succede-7034473.html
[41] https://www.theguardian.com/world/us-embassy-cables-documents/248674
[42] https://theins.ru/en/uncategorized/149860
[43] https://www.molfar.global/en-blog/yevtushenkov
[44] https://web.archive.org/web/20210427053840/https:/www.ewub.lu/-Our-history-?lang=ru ; https://www.ewub.lu/-Authorized-Management-40-?lang=ru
[45] https://www.ewub.lu/-Authorized-Management-40-?lang=ru ; https://web.archive.org/web/20050313182643/https:/ko.ru/document.asp?d_no=11319&p=1 ; https://paperjam.lu/article/45-annees-presence-au-luxembou?index=0 ; https://www.ewub.lu/East-West-United-Bank-celebrated-its-45th-anniversary?lang=en ; https://paperjam.lu/article/etienne-schneider-elu-administ ; nota (b) https://en.wikipedia.org/wiki/Sistema
[46] https://delano.lu/article/east-west-united-bank-is-in-th
[47] https://delano.lu/article/east-west-united-bank-is-in-th ; https://www.reuters.com/markets/europe/how-western-sanctions-will-target-russia-2022-02-24/ ;
[48] https://www.eureporter.co/world/russia/2022/03/23/russian-oligarch-who-makes-drone-bombers-to-destroy-ukraine-still-not-sanctioned/
[49] https://theins.ru/en/uncategorized/149860
[50] https://www.molfar.global/en-blog/yevtushenkov
[51] https://www.rainews.it/articoli/2022/03/il-ruolo-delle-mafie-nella-guerra-tra-russia-e-ucraina-il-parere-di-vincenzo-musacchio-798f14d4-d26e-45a9-b17d-b2aed3a722d8.html
[52] https://www.navy.mi.th/index.php/main/detail/content_id/1888
[53] 2023.03.07 Wenaas Dammtor SA Luxembourg
[54] 2022.04.19 Azure Hotel Investment SA Luxembourg
[55] 2019.04.24 Azure Hotel Investment SA Luxembourg
[56] 2015.05.29 Wenaas Dammtor SA Luxembourg
[57] https://borsen.dk/ledelse/ledelse-organisation/artikel/han-var-efterretningsofficer-under-krigen-i-irak-og-er-nu-topchef-for-1100-medarbejdere-principperne-for-god-ledelse-holder-i-alle-situationer

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