Economia
Italia-Russia: Vincenzo Trani
Serie di articoli sul sistema russo di aggiramento delle sanzioni – già pubblicati:
Introduzione: Così la Russia usa le sanzioni
Libia e Malta: Haftar, la spia che venne dal freddo
Nella preparazione alla guerra, il Cremlino ha fatto in modo di coprirsi le spalle, trasferendo molte attività vitali, specie nel settore dei sevizi, al di là della frontiera, in modo che appaiano come attività occidentali in Russia, e venga celata l’origine dei soldi che controllano, finanziano, sostengono, o persino la presenza dello Stato, celata dietro la facciata di strutture societarie registrate nell’Unione Europea. Per un’operazione del genere c’è bisogno di managers occidentali di cui ci si possa fidare, e che abbiano alle spalle una copertura politica, all’interno del loro paese, che impedisca brutte sorprese al tavolo in cui si decidono le sanzioni.
La cosa più difficile, se vuoi lavorare con gli investitori russi, è guadagnarsi la loro fiducia: “La ricchezza in Russia, a differenza dell’Europa, è molto giovane e i clienti sono molto chiusi. Cercano di nascondere le informazioni personali, il che priva il cliente della capacità di gestire efficacemente i propri rischi”[1]. Lo dice Vincenzo Trani, un imprenditore italiano con molte medaglie sul petto: membro del consiglio di amministrazione del Fondo Russo MIR, Console onorario della Repubblica Bielorussa in Campania, Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa[2], Consigliere del Presidente della Federazione Internazionale di Sambo (uno sport di combattimento a mani nude), premiato “Per lo sviluppo degli affari in Russia e Bielorussia” e Ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia. Uno, insomma, che la fiducia sa conquistarsela. Specie adesso che c’è da fare i conti con le sanzioni.
Napoletano, nato il 18 maggio 1974 da una famiglia di banchieri (suo padre è ex capo del dipartimento internazionale del Monte dei Paschi di Siena), dopo il diploma entra come cassiere nella stessa banca in cui lavora il padre. Nel 2001 legge sul Moscow Times: la BERS (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo) cerca professionisti del credito a piccole e medie imprese per la banca russa KMB. Trani risponde all’annuncio, prende un volo per Samara (855 km a sud-est di Mosca) e viene assunto come direttore della filiale. Sotto la sua direzione, secondo i suoi racconti, conduce una crociata contro la diffusa corruzione, portando all’arresto alcuni dipendenti[3].
La sua carriera è rapidissima: trascorso un anno nella filiale di Samara, viene nominato vicepresidente nel consiglio di amministrazione della KMB e si trasferisce a Mosca; in quattro anni il portafoglio prestiti della banca aumenta di 100 volte[4] e, nel 2005, Trani diviene uno di principali protagonisti della cessione di KMB Bank all’italiana Banca Intesa[5]. Successivamente entra a lavorare con MDM Bank in qualità di capo del dipartimento crediti per le piccole e medie imprese poi, nel 2006, diviene azionista e presidente di Rosenergobank, portando con sé anche suo padre e facendogli ricoprire il ruolo di membro indipendente del Board[6].
Ogni arrivo è per lui una nuova partenza: nel 2007 tenta di acquisire l’intera banca ma, a causa di disaccordi con il presidente Konstantin Schwartz (un uomo colpito da diversi procedimenti penali per truffa, considerato da Russian Crime un “ladro esperto, un criminale e un truffatore”[7]) l’affare non va in porto e Trani vende la sua quota. Con i soldi della vendita della quota di MDM e di alcune operazioni immobiliari, fonda Concern General Invest[8], una società di investimento internazionale con il 100% di capitale italiano; il suo Direttore Generale è Andrey Nikitiuk[9] (ex dirigente di Troika Dialog, una società di investimenti fondata dall’americano Peter Derby nel 1991[10]), considerato uno dei massimi esperti in materia finanziaria in Russia: in un anno e mezzo il capitale della compagnia cresce di quattro milioni di euro, soprattutto grazie a clienti stranieri[11].
Re del car sharing a Mosca e del microcredito a Dushanbe
Nel 2008 fonda Mikro Kapital Sarl a Lussemburgo, una compagnia con cui inizia ad investire in Russia ed in Bielorussia. Quest’ultimo paese è ancora più difficile della Russia, ma Trani ha un amico che è capace di aprire tutte le porte: Pavel Borodin, ex Segretario dell’Alleanza tra Russia e Bielorussia, un organismo sovranazionale che incoraggia legami economici e politici tra i due paesi[13]: “Ho conosciuto Borodin nel 2009. Non posso raccontare come, posso solo dire che ho organizzato il suo viaggio a Roma e in Vaticano”[14]. Questa amicizia e legame professionale lancia Trani nell’Olimpo degli operatori finanziari stranieri in Russia. Nel 2011 Trani fonda lo studio legale Carnelutti a Mosca[15], premiato nel 2014 con l’IAIR Legal Awards come miglior studio legale italiano in Russia.
Lo Studio Carnelutti è nato oltre un secolo fa a Milano per mano di un avvocato celebre, il friulano Francesco Carnelutti, che anni dopo, a Napoli, ha inaugurato il primo grande studio legale italiano specializzato in logistica internazionale[16]. Carnelutti è stato un fervente monarchico, ma con una reputazione tale da farlo invitare sia da Mussolini, sia dal governo dell’Italia liberata, a partecipare alle commissioni che hanno riformato il codice civile italiano[17]. Tra i suoi clienti molti intellettuali e filosofi, da Julius Evola a Pier Paolo Pasolini[18]. Ottenere il brand per aprire una filiale a Mosca significa godere della stima e della fiducia delle più grandi ed anziane famiglie industriali d’Italia[19]. A capo di questo studio non c’è Trani, ma il fiscalista Valery Podpaly, ex capo di KPMG Russia, famoso per aver gestito la fuga dei patrimoni degli oligarchi ai tempi di Boris Eltsin[20].
Nel settembre del 2015, dopo aver a lungo studiato il modello milanese[21], Trani inaugura a Mosca il servizio di car sharing Delimobil (appartenente al Gruppo Mikro Kapital), annunciando di voler investire nel settore almeno un miliardo di rubli: affida lo sviluppo del nuovo servizio ad un suo dipendente[22], il giovane avvocato Stanislav Groshov[23], ed ha come soci Artur Melikyan[24] (ex consigliere d’amministrazione di Onego Bank a Petrozavodsk e consulente legale di Vasily Shestakov, il presidente della Federazione Internazionale di Sambo, una disciplina amata da Putin)[25], e Alina Nazarova[26], uno dei manager di alto livello della Alfa-Bank[27] di Mikhail Fridman, il più grande istituto bancario di Russia, tra le prime società ad essere state colpite dalle sanzioni americane per la guerra in Ucraina[28].
L’attività prende il via con 100 automobili[29]: l’obiettivo, secondo Trani, è di arrivare entro la fine dell’anno a 1500 veicoli, e che Mosca avrebbe bisogno di almeno 10’000 macchine[30]. L’azienda si espande rapidamente, i veicoli vengono equipaggiati con nuove tecnologie ponendo attenzione alla sicurezza (per questo tipo di servizio i contratti assicurativi sono estremamente onerosi) e, nel 2017, viene implementato il servizio di prenotazione attraverso un’applicazione digitale[31].
Nello stesso anno Delimobil, che ormai possiede 3000 veicoli, sbarca a San Pietroburgo, poi a Ufa e Nizhny Novgorod, e nel 2018, attraverso Mikro Kapital, acquista il 100% di Anytime, una società di car sharing fondata da Roman Ilkanaev, presente sul mercato dal 2013 e che conta una flotta di 700 veicoli: Delimobil diviene così il primo operatore in Russia, con una flotta di 6000 veicoli, occupando il 50% del mercato totale a Mosca[32]. E l’azienda continua ad espandersi a Ekaterinburg, Samara, Grozny, Novosibirsk, Krasnodar, Rostov e Krasnoyarsk, ed infine anche all’estero, in Kazakistan, con il brand Anytime[33].
Anytime giunge nel 2018 in Bielorussia con la benedizione del viceministro degli Affari Esteri e presidente della Commissione bielorussa-italiana per il commercio, Evgeny Shestakov. La società, rappresentata dalla Mikro Leasing, ha uffici in sette città bielorusse, per le quali Trani investe almeno 87 milioni di dollari: il parco di partenza è di 55 auto, puntando ad 80 entro la fine del primo trimestre 2019, per arrivare a quota 500 entro due anni[35].
Nel 2019 Trani sbarca anche in Europa, nella Repubblica Ceca, e nello stesso anno annuncia la volontà di offrire le azioni al pubblico quotandosi alla borsa di New York – dove punta a raccogliere 350 milioni di dollari[36] – poi in quella di Mosca[37], intenzioni che verranno formalizzate nel 2021[38]. Vengono negoziati degli accordi per esportare il car sharing anche in India[39], Thailandia[40] e Qatar[41]: l’ambizioso obiettivo di Trani è diffondere il proprio marchio in tutti i paesi in via di sviluppo[42]. Poi arriva il 2020, la pandemia, tutto si ferma, il car sharing in Russia subisce una perdita di 2,4 miliardi di rubli[43].
Delimobil si reinventa ed offre ai propri partners dei veicoli con autista per la consegna di merci[44]. In confronto ai maggiori concorrenti[45], grazie alla bravura del suo management Delimobil evita la crisi[46]. Secondo “Russian Crime”, il motivo è da attribuire all’ala protettrice del sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, e del capo del dipartimento dei trasporti di Mosca Maxim Liksutov, che intervengono con dei sussidi[47]; Denis Saklakov, partner di Mikro Kapital, è un caro amico di Liksutov[48]… Le consegne per Delimobil vengono effettuate dalla Avilon, il cui direttore delle vendite è il vice di Liksutov, Dmitry Pronin[49]. Non sono briciole: Avilon detiene quasi il monopolio nel mercato delle auto di lusso ed ha contratti di fornitura con il governo per 31 miliardi di rubli[50].
Nel luglio del 2021 la banca russa VTB – una delle più grandi del paese, oggi in difficoltà per via delle sanzioni[51], che già sostiene Delimobil dal 2019 con un programma di crediti agevolati, entra in Delimobil, acquistandone una quota del 13,4% per 75 milioni di dollari[52]. Trani firma il contratto con Yuri Soloviev, presidente del consiglio di amministrazione di VTB Bank: l’affare è quindi tra due società lussemburghesi, VTB Capital, dove gli amministratori di Vistra Group gestiscono 2,5 miliardi di dollari di asset, e Mikro Kapital, la holding che controlla Delimobil, Anytime e Anytime Prime[53].
Nel frattempo Delimobil si espande anche a Dushanbe: nel marzo del 2021 Mikro Kapital, la BERS e la Banca Olandese per lo Sviluppo Imprenditoriale (FMO) versano 5,4 milioni di dollari per acquisire il 78,5% di IMON, un fondo di microcredito tagiko: dopo questa transazione, BERS e FMO detengono ciascuna il 17,9% del capitale di IMON, mentre Mikro Kapital diviene il principale azionista con una quota del 42,7%[54]. È un operatore creditizio fondato da due donne dopo la fine della sanguinosa guerra civile, Gulbakhor Makhkamova e Sanavbar Sharipova, che vogliono incoraggiare le donne imprenditrici[55]. Un atto di vero eroismo, visto che il Tagikistan ha la cultura più conservatrice dell’intero continente asiatico.
L’acquisizione viene salutata come un successo, anche se ormai le due donne detengono solo 1,35% delle azioni ciascuna, il che toglie loro qualsiasi potere decisionale[57]. La rete giornalistica OCCRP scopre la parte oscura della transazione: Trani ha cercato di costringere le donne a vendere con campagne pubbliche di discredito e calunnia, accusando IMON di irregolarità[58], trovando una sponda potente nella Banca nazionale del Tagikistan, il cui vicepresidente è Jamoliddin Nuraliev, genero del presidente Emomalī Rahmon[59]. Nonostante le proteste, afferma Trani, l’acquisto è stato effettuato “nel pieno rispetto della legislazione locale” e delle “decisioni societarie delle parti coinvolte”[60].
Le ostilità della famiglia presidenziale nei confronti di IMON iniziano già nel 2017, quando le autorità accusano il management di gravi irregolarità: è una pratica comune in Tagikistan, quando attività private assumono proporzioni troppo grandi, fatto intollerabile per il potere[61]. Trani entra nel capitale azionario con il 10% nel 2018[62], ma usa le sue azioni per accedere ai documenti che possono servire a ricattare i soci ed i vertici del fondo[63].
Renzi in Delimobil: toccata e fuga
Nel novembre del 2021, seduto al tavolo del consiglio di amministrazione di Delimobil, compare un nuovo volto: Matteo Renzi, ex Presidente del Consiglio e Senatore della Repubblica Italiana. La notizia ha un particolare risalto in Italia, poiché il leader di Italia Viva è già al centro di polemiche per i suoi legami con il ministro della Difesa saudita (nonché principe ereditario) Mohammed bin Salman (considerato dalla comunità internazionale il mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi[65]), di cui loda l’impegno “neorinascimentale”: con l’occasione si scopre che Matteo Renzi fa parte del Board della fondazione del principe e che per questo suo ruolo guadagna una cifra che può arrivare fino a 80’000 dollari l’anno[66]. Il 6 marzo successivo Renzi si reca anche negli Emirati Arabi Uniti per ragioni non note, fatto che getta benzina sul fuoco[67].
Mentre in Italia si consuma una turbolenta crisi di governo, eccolo sbarcare in Russia: Matteo Renzi è amministratore dell’azienda lussemburghese già dall’agosto scorso, ma la cosa viene resa nota solo qualche mese più tardi[68]. La documentazione depositata alla Security and Exchange Commission (SEC) da Delimobil contiene un riferimento alle indagini che coinvolgono l’ex presidente del Consiglio sui finanziamenti della Fondazione Open, dell’ipotesi di false fatture per i compensi ricevuti per una conferenza ad Abu Dhabi e la vicenda del corrispettivo pagato dalla società di produzione del documentario “Firenze secondo me”, sulla quale indaga la procura di Roma: il prospetto avverte che, in caso di sviluppi negativi delle indagini, Renzi potrebbe essere costretto a lasciare il Board, anche se, aggiunge, “il signor Renzi e i suoi avvocati ritengono queste accuse infondate”[69].
A chi fa notare al senatore il conflitto di interessi tra il ruolo di politico e quello di imprenditore, lui risponde di non violare la legge – e del resto l’Italia è il paese in cui Silvio Berlusconi, il proprietario del più grande impero televisivo, nonostante sia stato condannato penalmente, è senatore ed è stato presidente del consiglio: “Quando le leggi cambieranno farò lo stesso anch’io”, afferma Renzi[70]. Non manca di rinnovare la stima nei confronti di Vincenzo Trani con cui ha un rapporto personale nato durante la sua Presidenza del Consiglio in occasione del Forum economico internazionale di San Pietroburgo[71].
Non è il primo italiano in Delimobil: Renzi prende il posto dell’avvocato Pietro Maria Tantalo, nominato insieme a Trani nell’indagine penale sulle operazioni in Vaticano di Gianluigi Torzi, il broker accusato di aver commesso reati finanziari usando fondi del Vaticano[72]. Un altro italiano nel board è Andrea Farace, ex manager di Citigroup e ex manager di Wirecard, la società tedesca di pagamenti digitali finita in bancarotta in seguito ad un enorme scandalo finanziario[73]. Nel board compare anche Vittorio Volpi, presidente del consiglio di sorveglianza di Mikro Kapital e già consulente per Mediobanca[74].
L’idillio renziano con Delimobil viene guastato da due eventi: il primo riguarda il rinvio della quotazione a Wall Street, deciso il 5 novembre del 2021, giustificato da Trani con uno scarno “non ci sono ancora le condizioni”. È la TASS a dire di più: Delimobil rinvierebbe la quotazione a inizio 2022, nell’ultimo mese la società si è posta l’obiettivo di raccogliere almeno 240 milioni di dollari per arrivare ad una valorizzazione di oltre 900 milioni, ma a quanto pare le condizioni per realizzare tutto questo, quali che siano i motivi, non ci sono[75].
Il secondo evento è lo scoppio del conflitto in Ucraina: poche ore dopo l’inizio dell’invasione, il 24 marzo 2022, Renzi è costretto a dare le dimissioni[76]. La sua presenza in Delimobil è ormai agli occhi di tutti inopportuna, complice anche la recente acquisizione da parte della banca del Cremlino, VTB. Il suo compenso come amministratore in Delimobil non è noto, ma in base alle quote destinate agli amministratori nel 2020 (che ammontano globalmente ad un milione di euro per anno), Renzi dovrebbe aver percepito un compenso tra i 38’500 e i 45’5000 euro[77]. Le sue dimissioni arrivano in contemporanea con quelle dell’ex premier finlandese Esko Aho, che lo stesso giorno abbandona il ruolo di direttore indipendente e membro del consiglio dei supervisori nella maggiore banca russa, la Sberbank[78].
Gli assi nella manica
Vincenzo Trani ha costruito in modo molto efficace l’immagine dell’uomo partito dal nulla, solo per aver risposto ad un banale annuncio di lavoro sulla pagina di un giornale, ed essere divenuto un imprenditore ricchissimo. Ma, nel ricostruire il suo percorso, salta agli occhi la fitta rete di amicizie importanti, soprattutto in ambito politico, seminate tra Russia e Bielorussia – come abbiamo visto finora. A ciò si aggiunga una grande spregiudicatezza manageriale, sempre sul filo del rasoio tra legale ed illecito[80].
Tutto ruota attorno ad una sua creatura, la Mikro Kapital Group[81], che opera attraverso due fondi di cartolarizzazione, Mikro Fund e Alternative. Le sue attività commerciali, come le relazioni politiche, sono concentrate nell’Europa dell’Est e in Asia Centrale, ma la sua sede legale è in Lussemburgo, per cui risulta essere un’azienda occidentale. Offre bond con rendimenti leggermente superiori alla media, per cui sono molti gli investitori europei e d americani (persino il Vaticano) a partecipare al banchetto[82]. I soldi raccolti finanziano i micro-prestiti concessi dalle numerose filiali di Mikro Kapital e l’acquisizione di aziende strategiche in difficoltà: la società attualmente è presente in 14 Paesi e conta 122 società in portafoglio[83].
Il Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo (SPIEF) del 16-18 giugno 2016 è il trampolino di lancio per la Mikro Kapital di Trani: l’evento più atteso dell’edizione è stato il bilaterale tra l’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi e Vladimir Putin, a margine del quale nasce Casa Italia, un padiglione espositivo per i giganti dell’industria italiana[84]. L’organizzazione dell’evento è gestita da Conoscere Eurasia, l’associazione guidata da Antonio Fallico, “l’italiano più potente di Mosca”, presidente di Banca Intesa Russia – sussidiaria russa del gruppo Intesa Sanpaolo[85] e grande amico dei vertici della Lega Nord, cui fa arrivare finanziamenti da Vladimir Putin[86].
Mikro Kapital compare per la prima volta tra gli sponsor principali dell’evento, insieme a giganti come Banca Intesa, la fabbrica d’armi statale Leonardo, Pirelli, ma un suo pagamento di 125’000 euro all’associazione Conoscere Eurasia viene segnalato all’Unità d’informazione finanziaria di Bankitalia come possibile flusso finanziario sospetto: il valore della transazione è compatibile con quanto è solitamente richiesto per diventare uno degli sponsor principali del Forum di San Pietroburgo[87]. Non accade nulla.
I legami non sono solo con la Lega: nel Forum, a fargli compagnia, c’è un suo amico di lungo corso[88], l’allora viceministro degli esteri italiano (PD) Vincenzo Amendola, poi sottosegretario di Stato agli affari europei durante il governo Draghi: tre anni dopo il suo nome compare per sei mesi nel consiglio di vigilanza di Mikro Kapital Management in Lussemburgo, dal 28 febbraio al 9 settembre 2019, ovvero cinque giorni dopo la sua nomina ufficiale a viceministro degli Esteri del Governo Conte II[89].
Le amicizie sono quindi per Trani il fulcro del suo successo, anche se a volte capita di averne di sbagliate: tra il 2014 ed il 2017 il destino dell’imprenditore si incrocia con quello di Enrico Danieletto, proprietario della lussemburghese B Securitization SA e di numerose altre società seminate tra Lussemburgo, Regno Unito, Irlanda e Svizzera: Danieletto viene rinviato a giudizio nel 2020 per truffa aggravata, riciclaggio e autoriciclaggio per una presunta truffa sui diamanti commessa in concorso con l’ex presidente di Fondazione Cassa di Risparmio Mirandola Giovanni Belluzzi[91]. Con Trani fonda General Invest Ltd, con sede al 26 Cadogan Square di Londra[92].
A partire dal 2021 avere relazioni commerciali con la Russia è un elemento di forte imbarazzo per l’Italia: all’inizio dell’anno il clima internazionale è molto teso, Putin minaccia con 100’000 uomini ammassati al confine di invadere l’Ucraina, l’occidente prepara le sanzioni. Ed è in questo quadro che il 26 di gennaio Putin, assieme a otto ministri ed al capo della compagnia petrolifera Rosneft, organizza una videoconferenza con l’Italia per discutere con alti dirigenti industriali di relazioni commerciali in tempi di guerra[93].
Il presidente Mario Draghi chiede alle aziende di disertare l’incontro, ed alcune, tra cui ENEL e SNAM, decidono di non parteciparvi, mentre 16 aziende, tra cui i dirigenti di Assicurazioni Generali, UniCredit e Pirelli, non si tirano indietro. Vincenzo Trani, in qualità di Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa, è in prima fila e presiede le due ore e mezza di incontro, sottolineando “che l’imprenditoria italiana continua a vedere nella Russia un partner affidabile”[94]. Il meeting viene stigmatizzato sia dalle opposizioni[95] che dall’Unione Europea[96]. Ma il meeting virtuale del 26 gennaio è soltanto un preludio di ciò che avverrà qualche mese dopo.
Il Forum di San Pietroburgo di giugno 2021 nasce sotto i peggiori auspici: gli USA fanno sapere, attraverso il portavoce del Dipartimento di Stato, che “non parteciperanno allo SPIEF a nessun titolo”, esortando gli altri leader mondiali ad unirsi al boicottaggio[97]. Tra i partecipanti c’è imbarazzo, la paura di divenire bersaglio di sanzioni[98]. In prima linea il direttore generale dell’Associazione Confindustria Russia Alfredo Gozzi, e l’immancabile Vincenzo Trani che, caparbiamente, difende il Forum: “Tutte queste persone sono venute in Russia per guadagnare soldi”, e non per fare politica[99].
Ed infine, ecco la guerra
L’attività di Trani in Russia può essere suddivisa in tre fasi: una prima, nella quale l’avvocato d’affari ha costruito un sentiero privilegiato per imprenditori italiani che volessero aprire al mercato russo. Una seconda fase, legata alla nascita ed allo sviluppo di Delimobil, nella quale Trani ha cominciato a far collaborare imprenditori dei due paesi, non solo per sviluppare progetti in Russia, ma anche per permettere al capitale russo di investire in Occidente. Questa fase si è conclusa con il fallimento del piano di quotare Delimobil sulla borsa americana, e con le dimissioni di uomini politici che, come Matteo Renzi, avevano scelto Trani come mezzo di trasporto dalla politica al mondo degli affari internazionale.
Poi è scoppiata la guerra. A questo punto, se nulla fosse cambiato, avremmo assistito ad una sorta di svendita degli assets e, contestualmente, ad una fuga incrociata degli investitori occidentali dalla Russia e viceversa. Invece no. La nostra analisi della rete societaria coordinata da Vincenzo Trani e dallo Studio Legale Carnelutti di Mosca mostra una repentina crescita del numero delle società, all’Est come all’Ovest, collegate alla holding originaria, Mikro Kredit, che è raddoppiato tra il dicembre 2021 ed il febbraio 2023 – la rete conta, attualmente, su oltre cento entità operative, più le società finanziarie offshore disseminate per il pianeta[101].
Questo perché Putin, con la videoconferenza del 26 gennaio 2021, ha inaugurato una nuova fase: quella in cui la rete di Trani diviene una parte dell’economia e della politica russa che agisce in Occidente, con uomini occidentali alla guida, con l’apparenza di essere sostenuta da capitale occidentale – una fase per la quale Putin ha scelto, non a caso, l’Italia, che già in passato si era dimostrata più aperta alla collaborazione con Mosca[102]. Mikro Kredit è, a tutt’oggi, uno strumento della politica di Putin che agisce da Lussemburgo e che non verrà mai colpito dalle sanzioni ma, al contrario, promette di crescere con il perdurare della guerra in Ucraina. Nulla di illecito, nulla di segreto. È solo che noi Occidentali abbiamo lo sguardo focalizzato su altre questioni.
[1] https://www.forbes.ru/finansy/igroki/246697-priklyucheniya-italyantsa-v-rossii-chego-mozhno-dobitsya-priekhav-po-obyavleni
[2] https://www.ccir.it/vincenzo-trani-neo-presidente-ccir/
[3] http://en.bigrussia.org/post/read/658
[4] https://www.kommersant.ru/doc/1932945
[5] https://group.intesasanpaolo.com/it/investor-relations/comunicati-stampa-price-sensitive/2005/09/CNT-04-000000001A96D
[6] https://www.banki.ru/news/engnews/?id=767615
[7] https://ruscrime.com/shvarts-konstantin-valerievich-having-robbed-rosenergobank-hides-his-face-behind-a-screen-of-cheap-cinema/
[8] https://generalinvest.ru/eng/news/29.html
[9] https://cbonds.com/company/15561/
[10] https://web.archive.org/web/20071019004211/http://www.troika.ru/rus/About/History_in_Brief/History_in_Brief.wbp
[11] https://it.rbth.com/articles/2012/06/26/un_banchiere_napoletano_in_russia_16385
[12] https://www.rbc.ru/newspaper/2016/06/16/575582d89a7947968fd4871f
[13] https://www.occrp.org/en/investigations/sidebar/from-naples-to-moscow-and-now-to-dushanbe
[14] https://www.forbes.ru/finansy/igroki/246697-priklyucheniya-italyantsa-v-rossii-chego-mozhno-dobitsya-priekhav-po-obyavleni
[15] http://carnelutti.ru/
[16] https://www.studiocarnelutti.it/
[17] https://www.judicium.it/francesco-carnelutti-giurista-lavvocato-luomo/
[18] Per Francesco Carnelutti. A cinquant’anni dalla scomparsa, a cura di Gianluca Tracuzzi, Cedam, Padova, 2015
[19] https://www.informazionimarittime.com/post/nuove-sedi-carnelutti-approda-in-russia
[20] Valery Podpaly on Nexis
[21] https://rg.ru/2020/10/06/vinchenco-trani-karshering-za-piat-let-izmenil-moskvichej.html
[22] https://www.sec.gov/Archives/edgar/data/1872309/000119312521295416/d181580df1.htm page 183
[23] https://www.moomoo.com/stock/DMOB-US/company-executives?from=futunn
[24] https://www.sec.gov/Archives/edgar/data/1872309/000119312521295416/d181580df1.htm page 182
[25] https://www.marketscreener.com/business-leaders/Artur-Melikyan-0PGG8Q-E/biography/
[26] https://www.rbc.ru/newspaper/2016/06/16/575582d89a7947968fd4871f
[27] Alina Nazarova on Nexis
[28] https://home.treasury.gov/news/press-releases/jy0705
[29] https://rg.ru/2020/10/06/vinchenco-trani-karshering-za-piat-let-izmenil-moskvichej.html
[30] https://www.rbc.ru/newspaper/2016/06/16/575582d89a7947968fd4871f
[31] https://deepla.eu/es/as-delimobil-for-five-years-made-a-carchering-with-the-usual-part-of-life/
[32] https://mikrokapital.com/news/mikro-kapital-acquires-anytime.html
[33] https://karaganda.newauto.kz/news/v_almaty_zapuschen_servis_pominutnoy_arendy_avtomobiley
[34] https://it.rbth.com/economia/83400-vincenzo-trani-come-un-italiano
[35] https://eng.belta.by/economics/view/anytime-carsharing-service-in-minsk-confirms-italian-investors-interest-in-belarus-114600-2018
[36] https://irpimedia.irpi.eu/matteo-renzi-vincenzo-trani-car-sharing-russia/
[37] https://www.marketscreener.com/quote/stock/SBERBANK-OF-RUSSIA-6494829/news/Russian-car-share-service-Delimobil-to-sell-10-stake-in-pre-placement-before-New-York-IPO-founder-31567291/
[38] https://www.startmag.it/smartcity/delimobil-matteo-renzi/ ; https://www.sec.gov/Archives/edgar/data/1872309/000119312521295416/d181580df1.htm
[39] https://interfax.com/newsroom/top-stories/79562/
[40] https://interfax.com/newsroom/top-stories/79562/
[41] https://www.arabnews.com/node/1884086/%7B%7B
[42] https://www.vincenzotrani.it/news/97.html
[43] https://ruscrime.com/with-whom-does-delimobil-share-sobyanin-subsidizes-another-expansion-in-the-name-of-liksutov/
[44] https://deepla.eu/es/as-delimobil-for-five-years-made-a-carchering-with-the-usual-part-of-life/
[45] https://ruscrime.com/with-whom-does-delimobil-share-sobyanin-subsidizes-another-expansion-in-the-name-of-liksutov/
[46] https://tadviser.com/index.php/Article:Car_sharing_market_of_Russia
[47] https://ruscrime.com/with-whom-does-delimobil-share-sobyanin-subsidizes-another-expansion-in-the-name-of-liksutov/
[48] https://www.msk-post.com/economics/with_whom_does_delimobil_share_sobyanin_subsidizes_another_expansion_in_the_name_of_liksutov33348/
[49] https://ruscrime.com/with-whom-does-delimobil-share-sobyanin-subsidizes-another-expansion-in-the-name-of-liksutov/
[50] https://ruscrime.com/with-whom-does-delimobil-share-sobyanin-subsidizes-another-expansion-in-the-name-of-liksutov/
[51] https://www.reuters.com/business/finance/russian-state-bank-vtb-blames-2022-losses-sanctions-ceo-2023-02-07/
[52] https://intellinews.com/vtb-capital-invests-75mn-in-russian-car-sharing-major-delimobil-213689/
[53] https://paperjam.lu/article/petit-arrangement-entre-amis-a
[54] https://voxia.ch/en/international-shareholders-increase-their-stake-in-imon-the-microcredit-institution-in-tajikistan/
[55] https://irpimedia.irpi.eu/openlux-tajikistan-scalata-vincenzo-trani-imon/
[56] https://nabwt.tj/about-us-en/founders/
[57] https://www.occrp.org/en/moneybymarriage/kidnapping-torture-and-freedom
[58] https://www.occrp.org/en/investigations/ebrd-joins-foreign-investor-in-hostile-takeover-of-tajikistans-leading-microfinance-institution-pushing-out-founders
[59] https://www.occrp.org/en/investigations/ebrd-joins-foreign-investor-in-hostile-takeover-of-tajikistans-leading-microfinance-institution-pushing-out-founders
[60] https://www.ebrd.com/news/2021/-ebrd-statement-on-tajikistans-imon-international.html
[61] https://www.occrp.org/en/investigations/ebrd-joins-foreign-investor-in-hostile-takeover-of-tajikistans-leading-microfinance-institution-pushing-out-founders
[62] https://www.occrp.org/en/investigations/ebrd-joins-foreign-investor-in-hostile-takeover-of-tajikistans-leading-microfinance-institution-pushing-out-founders
[63] https://www.occrp.org/en/investigations/ebrd-joins-foreign-investor-in-hostile-takeover-of-tajikistans-leading-microfinance-institution-pushing-out-founders
[64] https://www.laverita.info/renzi-affari-russia-2655276429.html
[65] https://theintercept.com/2019/06/20/jamal-khashoggi-saudi-arabia-un-report/
[66] https://www.editorialedomani.it/fatti/matteo-renzi-viaggi-estero-arabia-bahrain-senegal-dubai-n2l3t6qa
[67] https://www.editorialedomani.it/fatti/matteo-renzi-viaggi-estero-arabia-bahrain-senegal-dubai-n2l3t6qa
[68] https://irpimedia.irpi.eu/matteo-renzi-vincenzo-trani-car-sharing-russia/
[69] https://irpimedia.irpi.eu/matteo-renzi-vincenzo-trani-car-sharing-russia/
[70] https://lavocedinewyork.com/news/primo-piano/2021/11/04/renzi-a-new-york-per-il-lancio-in-borsa-della-societa-di-car-sharing-delimobil/
[71] https://www.rainews.it/articoli/2022/02/matteo-renzi-si-dimette-dal-cda-di-delimobil-societ-di-car-sharing-a-mosca-b260d9b7-134e-4ff8-ae49-9c7c12d86684.html
[72] https://irpimedia.irpi.eu/openlux-sputnik-relazioni-lussemburgo-vaticano/
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[74] https://www.rainews.it/articoli/2022/02/matteo-renzi-si-dimette-dal-cda-di-delimobil-societ-di-car-sharing-a-mosca-b260d9b7-134e-4ff8-ae49-9c7c12d86684.html
[75] https://www.lastampa.it/politica/2021/11/05/news/stop-a-sorpresa-il-car-sharing-italo-russo-con-renzi-nel-board-rinvia-la-quotazione-a-wall-street-1.40887360
[76] https://tass.ru/ekonomika/13844053
[77] https://www.open.online/2022/09/22/elezioni-politiche-2022-fatto-vs-renzi-soldi-delimobil/
[78] https://www.reuters.com/business/finlands-former-prime-minister-pulls-out-sberbank-board-2022-02-24/
[79] https://it.rbth.com/in_breve/2015/05/14/banca_intesa_antonio_fallico_riceve_onorificenza_da_lavrov_per_il_co_35867
[80] https://www.occrp.org/en/investigations/sidebar/from-naples-to-moscow-and-now-to-dushanbe
[81] https://mikrokapital.it/
[82] https://www.adnkronos.com/vaticano-crasso-soldi-dellobolo-anche-in-hedge-fund-lo-sapevano-tutti_4YEB79OfsJWyfzLe6md3zR
[83] https://www.we-wealth.com/enterprise/mikro-kapital/about
[84] https://www.ccir.it/ccir/wp-content/uploads/2016/05/SPIEF-2016-Presentazione-Casa-Italia-1.pdf
[85] https://www.alessandriaoggi.info/sito/2022/09/24/fatti-numeri-e-polemiche-sui-crediti-italiani-tanti-verso-la-russia-il-ruolo-centrale-di-antonio-fallico-banca-intesa-sanpaolo-russia/
[86] https://www.open.online/temi/scandalo-fondi-russia-lega/ ; https://www.linkiesta.it/2014/12/loro-di-mosca-spacca-la-lega-nord/ ; https://www.editorialedomani.it/politica/italia/soldi-russi-lega-al-tavolo-uomo-salvini-anche-spia-putin-y5mszmfd ; https://www.repubblica.it/politica/2022/03/25/news/linterrogazione_della_lega_pagata_20_mila_euro_dai_russi-342734157/
[87] https://books.google.it/books?id=CAU1EAAAQBAJ&pg=PA146&lpg=PA146&dq=%22mikro+kapital%22+125+mila+euro+%22conoscere+eurasia%22&source=bl&ots=OnqgYnTAvd&sig=ACfU3U3Exgt_BAfNKZhgIKO8giqXnI4-rw&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwi-iZnwoeX9AhVDafEDHW_JBhUQ6AF6BAgPEAM#v=onepage&q=%22mikro%20kapital%22%20125%20mila%20euro%20%22conoscere%20eurasia%22&f=false “Anno 2021 – l’Amministrazione – Ottava Parte” di Antonio Giangrande – page 146
[88] https://irpimedia.irpi.eu/openlux-sputnik-relazioni-lussemburgo-vaticano/
[89] https://irpimedia.irpi.eu/matteo-renzi-vincenzo-trani-car-sharing-russia/
[90] https://www.politico.eu/article/vladimir-putins-chat-italian-business-political-battlefield/
[91] https://irpimedia.irpi.eu/openlux-sputnik-relazioni-lussemburgo-vaticano/
[92] https://irpimedia.irpi.eu/openlux-sputnik-relazioni-lussemburgo-vaticano/
[93] https://www.politico.eu/article/vladimir-putins-chat-italian-business-political-battlefield/
[94] https://www.rainews.it/articoli/2022/01/putin-in-videoconferenza-con-le-imprese-italiane-mosca-e-roma-grandi-alleati-commerciali-e5f978b7-64c2-4c74-8679-f639f9f161a2.html ; https://italicsmag.com/2022/02/09/as-war-looms-in-ukraine-is-italy-putins-useful-idiot/
[95] https://www.politico.eu/article/vladimir-putins-chat-italian-business-political-battlefield/
[96] https://www.rainews.it/articoli/2022/01/putin-in-videoconferenza-con-le-imprese-italiane-mosca-e-roma-grandi-alleati-commerciali-e5f978b7-64c2-4c74-8679-f639f9f161a2.html
[97] https://www.themoscowtimes.com/2022/06/15/taliban-separatists-and-lukashenko-russia-kicks-off-diminished-st-petersburg-forum-a77985
[98] https://www.themoscowtimes.com/2022/06/15/taliban-separatists-and-lukashenko-russia-kicks-off-diminished-st-petersburg-forum-a77985
[99] https://www.politicamentecorretto.com/2022/06/18/concluso-il-25-forum-economico-di-san-pietroburgo-i-commenti/
[100] http://sputnik2.tilda.ws/page3971005.html
[101] Companies of Vincenzo Trani
[102] https://www.politico.eu/article/vladimir-putins-chat-italian-business-political-battlefield/
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