Economia

Microcredito, 213 milioni per 15 mila persone e imprese in difficoltà

Il rapporto sulla inclusione finanziaria di Fondazione Finanzaetica rileva un mercato del credito a famiglie e imprenditori non solvibili che vale 213 milioni, un aiuto che ha anche importanti impatti sociali

19 Dicembre 2024

Secondo il rapporto curato da Fondazione Finanzaetica, sono circa 15mila i soggetti, tra privati e imprenditori, che ogni anno ricevono prestiti dalla rete del microcredito.
È questo il peso che il comparto bancario dedicato ai soggetti tecnicamente non solvibili o bancarizzati, detiene nello scacchiere nazionale del mercato del credito.
Il valore economico annuo dei prestiti concessi, sempre secondo il report di Fondazione Finanzaetica, ammonta a circa 213milioni di euro.
Destinatari delle linee di finanziamento privati e imprenditori che, nella quasi totalità dei casi, hanno visto sbarrato l’accesso al credito da parte del circuito delle maggiori banche commerciali per assenza di adeguati requisiti di solvibilità.

Dallo status di soggetti non bancarizzati è passata anche Nassira, una delle donne che con il supporto della rete del microcredito italiano ha potuto realizzare il proprio progetto di vita.
La sua storia oltre che di credito alle famiglie non meritorie secondo il rating assegnato dal sistema bancario ordinario parla di determinazione, coraggio e capacità di riscatto.
La vicenda di Nassira figura tra i casi di successo scelti da PerMicro per presentare nel sito corporate l’attività di supporto al finanziamento familiare.
L’operatore bancario piemontese è attivo dal 2007 nel mercato nazionale con una presenza in 17 città,15 regioni e una rete territoriale di 22 filiali.

Nassira, dal Mali al supporto ai migranti in Toscana

La storia di Nassiria inizia in Mali, città d’origine dalla quale decide di spostarsi per raggiungere gli Stati Uniti nei quali resterà sei anni.
Nei primi anni duemila con il figlio si trasferisce a Parigi, città dalla quale sarà costretta a rientrare per le difficoltà a trovare una occupazione stabile.
Dopo essere arrivata in Italia vivrà una vera e propria odissea legata alla ricerca di un alloggio che la costringerà a dormire in strada nei pressi della stazione di Firenze.
È proprio lì che incontra casualmente una donna che l’aiuterà trovare un posto letto in un convento di suore nel quale inizierà a dedicarsi al volontariato come mediatrice culturale per i comuni di Firenze e Prato.
Le municipalità si avvarranno delle competenze di Nassira per le attività di supporto nell’arrivo dei migranti. Durante il periodo trascorso nelle due città toscane la giovane incontra PerMicro che le concederà un finanziamento destinato al supporto per le spese di accudimento dei figli e l’acquisto di una automobile.
Oggi Nassira grazie all’aiuto economico ricevuto lavora come mediatrice culturale per la cooperativa toscana il Cenacolo e la sera studia per il conseguimento del diploma di scuola superiore.
Il suo riscatto passerà anche dalla passione per la scrittura: nel 2016 partecipa a un concorso letterario e viene premiata come migliore autrice migrante che vive a Prato.

Meno banche di territorio e più precarietà, cresce il bisogno di microcredito

L’esclusione finanziaria nel nostro paese secondo la fotografia di Fondazione Finanzaetica grava maggiormente nelle regioni meridionali con un impatto prevalente sulle donne.
Il rapporto segnala che il 56% delle persone escluse finanziariamente risiede al sud e il 22% nelle Isole e a essere esposti sono prevalentemente i redditi inferiori a 16mila euro annui per i quali si registra una percentuale del 72% di soggetti che non dispongono di un conto corrente.
Il fenomeno risente anche della cosiddetta desertificazione bancaria che ha visto nel tempo ridurre considerevolmente il numero degli sportelli bancari di territorio.
In proposito le statistiche segnalano che il 41% dei comuni italiani risulta sprovvisto di filiali bancarie, fenomeno amplificato dal livello di concentrazione degli operatori nazionali che si attesta sul 50% a fronte del 46% registrato su base europea.
In tema di inclusione pesa il dato sul gap riferito alla partecipazione delle donne alla vita finanziaria.
Stando alle rilevazioni statistiche nel nostro paese per recuperare il ritardo accumulato serviranno 169 anni.

Il ruolo sociale del microcredito
In parallelo alla funzione di supporto a famiglie e imprese il microcredito determina importanti impatti di natura sociale.
La rete di PerMicro, nell’ambito di un progetto di collaborazione con il centro di ricerca Tiresia (Techonology Innovation and Research for Social Impact), ha elaborato e presentato nel bilancio di sostenibilitá una metrica per la misurazione annuale degli impatti macro-sistemici del finanziamento a soggetti non solvibili.
Il bilancio tracciato dall’operatore bancario rileva che in 13 anni di attività più di mille imprenditori e quasi 7mila famiglie sono passati da essere non bancabili a bancabili.
In parallelo all’aumento dell’inclusione finanziaria si evidenzia un incremento del benessere sociale.
In questa direzione i benefici per l’amministrazione pubblica in termini di accrescimento delle entrate statali ammontano a circa 132 milioni con una concomitante riduzione della spesa pubblica di quasi 17,4 milioni.

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