Economia civile
Figli di un Dio minore
FAMIGLIE CON LA PRIMA CASA IN ESECUZIONE IMMOBILIARE:
FIGLI DI UN DIO MINORE
il principio di avere un tetto per la propria famiglia non ammette distinguo: in Italia invece si discrimina fra inquilini e mutuatari.
La Legge di Bilancio 2025 finanzia con 30 milioni in due anni[1] (10 nel 2025 e 20 nel 2026) il Fondo per sostenere le famiglie in difficoltà economica nel pagare gli affitti a causa della perdita della loro capacità reddituale[2].
Abbiamo notato nei commenti, su questo provvedimento, anche una certa confusione terminologica. Precisiamo il punto utilizzando le definizioni dell’enciclopedia Treccani.
Gli affittuari che vengono allontanati dalla propria casa di abitazione sono SFRATTATI[3].
I proprietari che vengono allontanati dalla propria casa di abitazione sono SLOGGIATI[4]
Per evitare le classiche disquisizioni apodittiche[5] forniamo alcuni dati di fonte ISTAT[6]
- 18,2 milioni di famiglie (pari al 70,8% del totale) sono proprietarie dell’abitazione in cui vivono;
- 2,2 milioni (l’8,7%) dispongono dell’abitazione in usufrutto o a titolo gratuito
- Quindi circa l’80% degli italiani vive in una casa, a vario titolo, di proprietà
- 5,2 milioni (il 20,5%) vivono in affitto;
- le famiglie proprietarie di un’abitazione e che pagano un mutuo sono 3,5 milioni.
- Utilizzando invece dati dell’Agenzia delle Entrate abbiamo calcolato che sulle case di proprietà le seconde case incidono circa del 10% [7]
L’elaborazione di questa base dati e l’incrocio con altre fonti ci permette una prima conclusione quantitativa:
- calcolando, su dati del Ministero dell’Interno troviamo il numero di sfratti eseguiti in 10 anni, tra il 2014 e il 2023: ci sono stati 250.000 sfratti.
- Calcolando su nostre elaborazioni, che incrociano dati del Ministero della Giustizia e dei Report Astasy, troviamo il numero di sloggi dalle prime case di abitazione: in 10 anni, tra il 2014 e il 2023, ci sono stati 380.000 sloggi.
- Sommando le due voci in 10 anni 630.000 famiglie hanno perso la casa di abitazione, il 2,5% delle famiglie residenti in Italia.
LEGISLAZIONE A TUTELA DEGLI INQUILINI MOROSI INCOLPEVOLI : DATI NUMERICI
In 10 anni, tra il 2014 e il 2023, ci sono stati 250.000 sfratti: il 5% delle famiglie che vivono in case in affitto. Nella legislazione italiana c’è una lunga tradizione di blocco degli affitti per l’emergenza abitativa post bellica, poi di leggi che hanno cercato di instaurare un rapporto equilibrato fra affittuari ed affittanti. La più conosciuta, esplicativa anche nel titolo (nomen omen) è quella dell’equo canone.
Si è anche sviluppato, dagli anni 60/70 del secolo scorso, un movimento sindacale degli inquilini, favorito dalla concentrazione di masse importanti di inquilini, negli immobili di proprietà pubblica oppure di grandi società parapubbliche o private . Come tutte le forme associative in questi ultimi anni i sindacati degli inquilini hanno molto diminuito il loro peso organizzativo e politico, ma la tradizione legislativa e la storia precedente hanno permesso che, come accennato in nota 1, sia rimasta una legislazione che, in qualche modo, cerca di attenuare le conseguenze della liberalizzazione del mercato per gli affittuari morosi incolpevoli. Per incolpevoli si intende coloro che non riescono ad avere le sostanze per pagare l’affitto regolarmente, in conseguenza di fatti e avvenimenti indipendenti dalla loro volontà.
In questi anni è stato operativo un Fondo, destinato agli inquilini morosi incolpevoli, istituito dall’articolo 6, comma 5 del Decreto Legge 31 agosto 2013, n. 102. presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Il Fondo per gli inquilini morosi incolpevoli ha ricevuto un finanziamento annuale di circa 20 milioni di euro fino al 2020. Nelle due ultime leggi di Bilancio non è stato rifinanziato. La Legge di Bilancio 2025 finanzia con 30 milioni in due anni[8] (10 nel 2025 e 20 nel 2026) il Fondo per sostenere le famiglie in difficoltà economica nel pagare gli affitti a causa della perdita della loro capacità reddituale[9]. Il meccanismo di funzionamento è il seguente: il Fondo è finanziato principalmente dallo Stato e successivamente le risorse vengono distribuite agli enti locali, che gestiscono i bandi e la concessione dei contributi a livello comunale. Ogni Regione, quindi, riceve una quota del fondo in base a criteri stabiliti, che possono includere:
- Il numero di sfratti per morosità incolpevole registrati sul territorio.
- La pressione abitativa.
- Indicatori socio-economici locali.
Gli enti locali, in generale, non contribuiscono direttamente con fondi propri ma amministrano le risorse statali per il sostegno agli affitti. Tuttavia, alcune regioni o comuni possono aggiungere finanziamenti supplementari a seconda delle necessità locali e delle disponibilità economiche. In nota 10 accenniamo ad alcune leggi regionali di applicazione.[10]
NON ESISTE LEGISLAZIONE A TUTELA DEGLI ESECUTATI INCOLPEVOLI: DATI NUMERICI
Uno scenario esattamente identico investe le famiglie in difficoltà economica incolpevole nel pagare le rate di mutuo, di quella stessa prima casa di abitazione riguardo alla quale, per gli affittuari incolpevoli, esiste un minimo di tutela.
Spesso usiamo il termine apodittica per chiarire la bassissima qualità della discussione economica, sociale e politica in Italia, mai termine fu più adeguato che in questo specifico campo[11].
Gli esecutati incolpevoli, sloggiati dalla loro prima casa sono indubbiamente, come numero globale e in percentuale sullo strato sociale di cui fanno parte, in misura molto superiore agli inquilini morosi incolpevoli: IN 10 ANNI, TRA IL 2014 E IL 2023, CI SONO STATI 380.000 SLOGGI: IL 12% DEI TITOLARI DI UN MUTUO PRIMA CASA. Ma costoro sono destinati a essere buttati in strada!!… sono “figli di un Dio minore…”
E’ tempo di eliminare una discriminazione intollerabile. Come da tempo sono tutelati gli inquilini incolpevolmente morosi, parimenti vanno tutelati i mutuatari incolpevolmente morosi.
Sono identiche le situazioni cosi come identico è il principio da tutelare: avere una casa per la propria famiglia.
Ripetiamo ancora una volta: la Legge di Bilancio 2025 finanzia con 30 milioni in due anni (10 nel 2025 e 20 nel 2026) il Fondo per sostenere le famiglie in difficoltà economica nel pagare gli affitti a causa della perdita della loro capacità reddituale.
Ma, ancora una volta, non c’è nessun provvedimento per quelle famiglie molto più numerose che rischiano di perdere la casa non perché non riescono a pagare un canone, ma perché non riescono a pagare una rata. Sono le famiglie dell’ex ceto medio che con la deindustrializzazione per lo spostamento in Asia di molte produzioni, con la crisi violentissima che sta attraversando tutto il settore automotive, nei prossimi anni andranno ad incrementare il numero delle famiglie la cui prima casa è in esecuzione immobiliare.
Sarebbe un’iniziativa di equilibrio legislativo, fra fasce sociali in uguale difficoltà, prevedere norme a tutela degli esecutati incolpevoli.
Molti progetti di legge, semplici ed utilizzabili come emendamenti sono già in campo, a partire da un potenziamento delle cartolarizzazioni sociali, per arrivare a strumenti di tutela come quelli già esistenti per gli affittuari morosi incolpevoli.
Giovanni Pastore socio fondatore della A.C. Favor Debitoris
Roberto Bucci Consulente di Direzione, Commercialista
[1]https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2024-12-31&atto.codiceRedazionale=24G00229&elenco30giorni=true pg 24 artt. 117,118,119. Sono anche interessanti le Note del Servizio Studi Dipartimento Bilancio https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01439650.pdf Pgg 164 e 165
[2] In Italia, è stato istituito, già dal 2013, presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli. Precisamente Il Fondo è stato istituito dall’articolo 6, comma 5 del Decreto Legge 31 agosto 2013, n. 102. I lavori parlamentari della Legge di Bilancio 2025 sono indicativi dei presupposti; infatti l’atto Camera 2112 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027, ha previsto un Incremento del fondo sostegno affitti, evidenziando che del 1,9 milioni di famiglie in condizioni di povertà assoluta, 900 mila vivono in affitto
[3] Sfrattare https://www.treccani.it/vocabolario/sfrattare/ v. tr. e intr. [der. di fratta, col pref. s- (nel sign. 3); propr., in origine, «cacciare via da un fondo o da una casa recintati con fratte»]. – 1. Dare lo sfratto: s. l’inquilino per morosità nel pagamento dell’affitto; s. l’affittuario di un fondo; per estens., licenziare, mandare via: aveva sfrattato gli amici prima del solito (Verga). …… ◆ Part. pass. sfrattato, anche come agg. e s. m. (f. -a): l’inquilino sfrattato (o lo sfrattato) può presentare ricorso alla magistratura contro lo sfratto.
[4] Sloggiare https://www.treccani.it/vocabolario/sloggiare/ v. tr. e intr. [der. di alloggiare, per sostituzione del pref. s- (nel sign. 1) a a-1] (io slòggio, ecc.). – 1. tr. Fare sgombrare, costringere ad abbandonare l’alloggio, un posto, una posizione: ; i nostri reparti d’assalto hanno sloggiato il nemico dalle alture. 2. intr. (aus. avere, non com. essere) Abbandonare il proprio alloggio, la propria sede, il posto o la posizione che si occupa:
[5] L’apodittica, introdotta da Aristotele, è quella parte della dialettica che ha il compito di dimostrare la verità di un principio per mezzo del puro ragionamento, senza dover ricorrere necessariamente a prove di fatto. Kant considera apodittico il giudizio che non si può contraddire, e ne fa una delle tre classi in cui si dividono i giudizi. Lo svolgimento delle argomentazioni che segui- ranno avrà la funzione di confermare alcune evidenze che rendono le conclusioni incontrovertibilmente vere.
[6] Troviamo un’utile sintesi in https://blog.fenealuil.it/2022/11/09/proprietari-di-casa-in-italia/
[7]https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/5768425/2+L_utilizzo+delle+abitazioni+in+Italia.pdf/ab5ff83c-dc5d-8420-fe34-8afb34110f9f#:~:text=In%20numero%20superano%20i%204,in%20pi%C3%B9%20in%2010%20anni.
[8]Vedi nota 1
[9] Vedi nota 2
[10] La Regione Lombardia contribuisce al sostegno degli inquilini morosi incolpevoli e in situazioni di emergenza abitativa tramite diversi strumenti, tra cui il Contributo di solidarietà e altre misure destinate agli affitti o al mantenimento della stabilità abitativa. Il contributo per morosità incolpevole può arrivare fino a 12.000 euro per nucleo familiare, includendo il risanamento di morosità, mensilità di un nuovo contratto o depositi cauzionali
Nel Lazio, il Fondo per gli inquilini morosi incolpevoli ha previsto uno stanziamento complessivo di circa 7,9 milioni di euro per sostenere famiglie in difficoltà economica nel pagamento dell’affitto. La ripartizione dei fondi è stata destinata principalmente ai comuni con alta tensione abitativa, tra cui Roma, che conta circa 30.000 persone in ritardo con il pagamento dei canoni. Le risorse sono utilizzate per aiutare anche chi non ha uno sfratto esecutivo, purché rientri nei requisiti economici previsti. Inoltre, la Regione ha stabilito che i contributi non spesi dalle annualità precedenti saranno riassegnati per altre iniziative di sostegno abitativo. La gestione avviene in collaborazione con i Comuni, che si occupano dell’erogazione diretta agli inquilini beneficiari
In Emilia-Romagna, i fondi per il sostegno agli inquilini morosi incolpevoli e per l’affitto nel 2024 sono gestiti a livello regionale e distribuiti dai singoli Comuni o Distretti attraverso bandi specifici. Per accedere a questi fondi, i richiedenti devono soddisfare criteri come un valore ISEE massimo di 8.000 euro, incidenza del canone di locazione superiore al 25% del reddito, e residenza nell’alloggio in affitto. Esistono anche specifiche condizioni di esclusione, come la percezione di altri sussidi abitativi o il possesso di immobili adeguati alle esigenze familiari. La Regione Emilia-Romagna gestisce i fondi tramite piattaforme digitali, ma l’erogazione effettiva e le graduatorie sono competenza dei Comuni. I contributi vengono assegnati in base all’incidenza del canone sul reddito, con percentuali variabili tra il 20% e il 25% del canone annuo, entro limiti di 1.500-2.000 euro per nucleo familiare
La Regione Puglia ha gestito le risorse del Fondo Inquilini Morosi Incolpevoli attraverso l’assegnazione ai Comuni, con criteri che tengono conto della domanda locale e delle disposizioni statali. Il fondo è destinato principalmente a supportare gli inquilini colpiti da eventi che abbiano ridotto drasticamente la capacità di pagare l’affitto, come perdita del lavoro, riduzione dell’orario lavorativo, malattie gravi, o altre cause di forza maggiore. Per il 2024, le risorse assegnate alla Regione Puglia sono state suddivise tra i Comuni in base al fabbisogno espresso e alla popolazione coinvolta. I beneficiari devono presentare domanda tramite il proprio Comune di residenza, in conformità ai bandi locali, che specificano importi massimi (fino a 12.000 euro) e modalità di utilizzo delle somme.
In Sicilia, il sostegno per gli inquilini morosi incolpevoli è integrato con altre iniziative per il contributo all’affitto. La regione ha ricevuto fondi sia dal Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, con circa 15 milioni di euro, sia dal Fondo inquilini morosi incolpevoli, con quasi 2 milioni di euro, per un totale di 17 milioni di euro stanziati per il 2023.
Questi fondi sono destinati a famiglie in difficoltà con contratti di locazione per abitazioni private e pubbliche, e l’accesso avviene tramite bando regionale, che richiede la presentazione di documentazione ISEE aggiornata. Il contributo massimo non può superare la quota annuale dell’affitto pagato, con criteri specifici per le fasce di reddito, incluse situazioni legate all’emergenza COVID-19.
[11] Vedi nota 4
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