Economia civile
Evitiamo l’indebitamento a vita di 90.000 famiglie oggi soltanto sovraindebitate
E’ poco usuale anteporre la proposta alla spiegazione delle ragioni della proposta stessa. Ci guida però il realistico aforisma di Goethe: “Pensare è facile. Agire è difficile. Agire pensando è scomodo.” Anche se è scomodo agire pensando, ecco immediatamente la proposta, seguiranno le motivazioni della stessa.
Nella norma approvata il 18 dicembre, con la trasformazione in legge dei 4 decreti ristori, l’esdebitazione dell’incapiente è l’aspetto più rilevante. La novità di natura europea è l’ introduzione dell’esdebitazione. Qualora non si possa offrire ai creditori alcuna utilità, nemmeno in prospettiva futura senza ulteriormente indebitarsi e senza discendere al di sotto di una soglia minima di reddito, è possibile l’immediata cancellazione dei debiti, senza passare per la liquidazione. In Italia molti degli incapienti sono diventati tali perché il ricavato della vendita della casa di abitazione o dei locali in cui si guadagnavano da vivere non ha coperto i loro debiti. Inoltre, con le nuove norme, nell’ottica di una tutela rinforzata della abitazione principale, si potrà chiedere anche il rimborso del mutuo fondiario, se i pagamenti sono regolari o se il giudice autorizza il pagamento delle rate inadempiute.
Le procedure di sovraindebitamento si sostituiranno, quando il debitore sarà meritevole, cioè incolpevole, (in Francia il 90% dei casi) alle esecuzioni individuali. Ci saranno però in esecuzione nel 2021 circa 90.000 lotti riguardanti prime case, negozi uffici, laboratori della famiglia produttrice. Tutti costoro resterebbero esclusi dalla legge creando per loro una situazione di peggior favore. Nella quasi totalità resterebbero indebitati a vita, come l’amministratore delegato Guber Banca SpA, specialista nel recupero crediti ha spiegato nell‘audizione presso la commissione banche.
Se l’Italia vuole essere un paese civile DEVE sospendere per sei mesi queste 90.000 aste per consentire ai debitori – se ne hanno i requisiti – di accedere alla procedura di sovraindebitamento con esdebitazione, in modo che siano effettivamente liberati di tutti i debiti, sotto la direzione del giudice del sovraindebitamento, anche se il ricavato della vendita, non fosse sufficiente.
RIUSCIRANNO IL PARLAMENTO ITALIANO E GLI APPARATI MINISTERIALI A NON ESSERE LA CASSA DI RISONANZA DEGLI INTERESSI DELLA FINANZA E DEI VULTURE FUNDS?
Bozza per una proposta di legge, i giuristi la scriveranno meglio.
Le modifiche alla legge 3/2012 introdotte con la legge del 2020 hanno creato una condizione di miglior favore per le famiglie che hanno la prima casa, o l’immobile dove esercitano l’attività, in esecuzione immobiliare. Per permettere la presentazione entro il 30/06/2021 di una procedura di esdebitazione si statuisce:
· una dilazione fino al 30 giugno 2021 delle esecuzioni per la prima casa delle famiglie e sugli immobili adibiti ad esercizio commerciale, ufficio, o laboratorio delle famiglie produttrici.
· Se, prima della modifica dell’art. 560 cpc, le famiglie o le famiglie produttrici hanno avuto l’applicazione dello sloggio dal domicilio famigliare o dai locali in cui esercitano la loro attività, deve essere annullato lo sloggio, con il reintegro nella casa o sede di lavoro originaria.
CONSIDERAZIONI DI EQUITA’ SOCIALE CHE SOSTENGONO LA PROPOSTA
· Per le famiglie in difficoltà economica si è stabilito di prolungare la moratoria dei mutui e dei leasing fino al 30 giugno 2021, riconoscendo giustamente le difficoltà che stanno attraversando queste famiglie e famiglie produttrici. Se questa misura fosse stata presa nel 2008-2009 o nel 2011-2012 sicuramente una parte di coloro che hanno l’immobile prima casa o la sede della loro attività di famiglia produttrice in esecuzione, non sarebbero oggi in tale situazione. E’ quindi necessario, anche semplicemente per una parità di condizioni, l’approvazione di questa norma.
· Nel 2021 la malavita o gli evasori fiscali potranno, ancora più di prima, acquistare gli immobili a prezzo vile all’asta, intestarli ad un prestanome. Intanto non c’è nessun controllo sugli acquirenti alle aste e tutte le inchieste, peraltro con un ritardo di qualche anno, dimostrano appunto un abbondante utilizzo di prestanome. Gli stessi malavitosi o evasori fiscali possono poi ottenere la ristrutturazione dell’immobile gratis con il 110% di recupero del credito d’imposta. Norma peraltro giusta a livello macroeconomico. Anche qui è necessario un equilibrio, perché lo Stato aiuta chi ha una casa a ristrutturarla praticamente senza spese, mentre chi sta perdendo la casa in maniera incolpevole viene lasciato affogare. Lo stato promuove il possesso della casa di abitazione, in Costituzione. In concreto, nei confronti degli esecutati viene attuata una discriminazione attraverso la norma, peraltro positiva per il rilancio del paese, per cui a molti che potrebbero anche pagarselo viene concesso un fortissimo aiuto per un investimento in risparmio energetico, che in futuro creerà loro altre utilità con il risparmio nel consumo energetico. Lasciando condurre queste aste il beneficio andrebbe, in parte consistente , a malavitosi e evasori fiscali.
OPPOSIZIONI PREVEDIBILI A QUESTA NOSTRA PROPOSTA PER INTERESSI DI BOTTEGA
OPPOSIZIONI PREVEDIBILI DERIVANTI DALLO STORYTELLING DOMINANTE
Siamo sicuri che questa proposta solleverà l’immediata opposizione (nel governo e nell’apparato dei ministeri) di tutti gli amici del sistema bancario, dei fondi avvoltoio, delle società di recupero credito. Ma solleverà anche i dubbi, se non l’opposizione aperta di molti cultori del diritto che, purtroppo, hanno finora ascoltato soltanto la narrazione apodittica sulle aste immobiliari e il sovraindebitamento. Qui di seguito coloro che vogliono riflettere senza partito preso sulla condizione dei debitori in Italia troveranno (e spero diranno finalmente) i dati concreti e reali che rendono possibile anzi auspicabile questo tipo di soluzione
INQUADRAMENTO STATISTICO DELLA PROPOSTA
Pre pandemia erano in condizione di sovraindebitamento circa 2 milioni tra famiglie e PMI. Finora in Italia non sono mai stati affrontati i frutti avvelenati del sovraindebitamento che, solo in Italia conduce direttamente alle esecuzioni immobiliari. La svendita dell’immobile produce poi l’indebitamento a vita, la necessità, per sfuggire al recupero crediti di lavorare in nero, la necessità per avere un piccolo prestito di ricorrere al mercato del credito malavitoso. Per chi avesse dei dubbi ripropongo l’ascolto della audizione presso la commissione banche dell’amministratore delegato di Guber Banca SpA, specialista nel recupero crediti. Un solo esempio che, se non fosse una tragedia, sarebbe perfino ridicolo: La legge 30 giugno 2016, n. 119, scritta secondo il prof. Capponi (1) saldando “ l’elaborazione culturale di giudici protagonisti di -prassi pilota- con quella degli uffici studi del ceto bancario” peggiora fortemente la posizione dei debitori nei confronti dei creditori. L’unica blanda norma di tutela per i debitori consisteva, all’art. 3, nell’istituzione presso il Ministero della Giustizia di “un registro elettronico delle procedure di espropriazione forzata immobiliari, delle procedure d’insolvenza e degli strumenti di gestione della crisi”. Una banca dati centrale che avrebbe quantomeno potuto prevenire e sanzionare il massiccio e continuo acquisto delle piccole proprietà degli indebitati da parte di malavitosi ed evasori fiscali. Ovviamente sono state applicate (spesso in maniera violenta ed arbitraria) le norme a sfavore degli esecutati ma nessuno si è preoccupato di impegnarsi perché questo indispensabile strumento venisse realizzato.
Non è così negli altri paesi europei. Un solo esempio: il metodo suggerito della BCE per prendere decisioni equilibrate. Molti in Italia parlano di “fare come in Europa”, i peggiori soprusi ai danni dei debitori sono stati compiuti con il mantra: “lo vuole l’Europa”. (2)
Ma nessuno ha mai applicato, come facciamo in questo articolo, la richiesta espressa chiaramente dalla BCE https://www.ecb.europa.eu/explainers/tell-me-more/html/statistics.it.html di basare le decisioni di politica economica su statistiche accurate, perché le statistiche, ossia fatti o dati generati da un insieme di dati numerici, rivestono grande importanza per prendere decisioni equilibrate.
· la buona qualità delle statistiche, costituisce un requisito indispensabile per assumere decisioni informate.
· le statistiche, se di elevata qualità, possono esercitare una positiva influenza sulla vita sociale.
QUAL’È DUNQUE LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL PROVVEDIMENTO NECESSARIA “PER ASSUMERE DECISIONI INFORMATE” E PER “ESERCITARE UNA POSITIVA INFLUENZA SULLA VITA SOCIALE”?
In Italia non esistono statistiche ufficiali sul settore delle esecuzioni immobiliari (e non credo sia difficile comprenderne la ragione). Per fortuna da anni la società ASTASY SRL (3), con il patrocinio dell’’Associazione T.S.E.I. (Tavolo di Studio sulle Esecuzioni Italiane) pubblica un report annuale di analisi statistica sulle aste. Da quattro anni ho iniziato ad utilizzare questo prezioso lavoro (4). Nello studio che segue utilizzerò:
· i dati già riportati in un mio articolo
· un contributo di Mirko Frigerio
· dati tratti da rapporto Astasy 2019.
I DATI STATISTICI
Totale valore immobili in esecuzione (dato 2019, ma praticamente da marzo 2020 parte delle azioni esecutive sono bloccate)
€ 28,45 miliardi
Prime case di abitazione delle famiglie in esecuzione 80.000
per un valore stimato di € 8,56 miliardi
Immobili strumentali all’attività della famiglie produttrici (negozi, uffici, Laboratori) in esecuzione 10.000
per un valore stimato di € 1,09 miliardi.
In totale la nostra proposta bloccherebbe per 6 mesi le procedure su 90.000 immobili,
per un valore stimato di € 9.65 miliardi.
Un primo dato è certo:
soltanto il 34% del valore degli immobili in asta resterebbe bloccato per 6 mesi.
Ma ancora più importante: qual è il valore reale di recupero?
con le medie del 2019, anche se ci sarà sicuramente un calo dei valori di vendita , se fossero venduti tutti nel 2021,
ricavo di € 3,18 miliardi,
MA QUESTO E’ ANCORA UN DATO ASTRATTO: QUALE VALORE SAREBBE IN REALTA’ RECUPERATO?
Il report Astasy 2019, pagina 20, ci fornisce il dato delle
aste aggiudicate sul totale delle aste in corso: 28,88%.
Quindi per il tutto il 2021 potrebbero concludersi 26.050 aste,
per un valore di vendita pari a € 2.788.300.811 e un
recupero per i creditori di € 920.139.267 (dai miliardi siamo già scesi ai milioni).
Il blocco delle aste in realtà durerebbe fino al 30 giugno 2021 e, considerando la macchinosità del riavvio per la pandemia e per la sospensione che data ormai da più di 9 mesi, si può considerare che nel periodo interessato potrebbero concludersi al massimo i 5/12 del totale delle aste.
Il provvedimento di civiltà giuridica e sociale rinvierebbe quindi la conclusione di 11.000 aste,
per un valore di vendita pari a € 1.161.792.004
e rinvierebbe per alcuni mesi un recupero per i creditori di € 383.391.361.
Quindi chi si opporrà a una norma di civiltà, permettere che queste 90.000 famiglie e famiglie produttrici accedano ad una norma più favorevole, e non restino indebitate a vita, si opporrà allo SPOSTAMENTO PER ALCUNI MESI E NON ALLA PERDITA di un incasso di € 385 milioni.
NOTE
1) (Processo e tecniche di attuazione dei diritti: esecuzioni singolari», in «Corriere Giur.», 3, 2018, pp. 381-388”
2) E’ impietoso, ma necessario, per la classe dirigente italiana il confronto con la Francia (un paese con una struttura sociale simile all’Italia). Tra la fine del 2011 e la fine del 2019 sono state depositate presso la Banque de France più di 2 milioni di pratiche di sovraindebitamento, il 90% di queste domande sono state accettate (circa 1.850.000) e i richiedenti sono stati ammessi alla procedura di sdebitamento in quanto debitori meritevoli. Come in Italia in questi 8 anni sono aumentate in Francia le situazioni caratterizzate da un aumento dell’indebitamento immobiliare, ma strumenti legislativi e prassi operative hanno permesso di fronteggiarle senza l’espropriazione di massa che si sta realizzando in Italia. I dati francesi, poiché le commissioni di sovraindebitamento sono gestite dalla Banque de France, il cui personale, come quello di Bankitalia è caratterizzato da un altissimo livello di professionalità, si prestano, per il dibattito passato, presente e futuro in Italia, a 2 considerazioni risolutive
· 8 anni fa in Italia e in Francia le posizioni in sofferenza erano circa 2 milioni, in 8 anni lo stato francese è stato capace di reinserirle nel circuito creditizio e produttivo (non a caso sta superando l’Italia nella manifattura); In Italia sono state svendute ai vulture funds e abbandonate al credito malavitoso.
· L’esame condotto da professionisti indipendenti (i dipendenti di Banque de France ) pone la parola fine sulla narrazione strumentale della meritevolezza: il 90% sono stati giudicati debitori in buona fede.
La carenza di volontà politica e di impegno pratico da parte della classe dirigente italiana nell’affrontare questa gravissima situazione del sovraindebitamento va superata e occorre che non si ristagni nell’unico modo per affrontare il problema del debito, pervicacemente ed ostinatamente perseguito dalle banche, dai vulture funds e dalla politica negli ultimi anni, il recupero attraverso le esecuzioni individuali, vale a dire attraverso le aste immobiliari.
3) La pubblicazione, grazie all’impegno scientifico dell’amministratore di ASTASY SRL, Mirko Frigerio, a cui tutti dovremmo essere grati, porta finalmente un po’ di chiarezza in un settore molto carente di dati, dove le informazioni sono poco aggiornate, frammentate e non verificabili.
4)
· per porre fine al dibattito soltanto apodittico,
· per illustrare i dati https://www.glistatigenerali.com/economia-civile-solidale/le-esecuzioni-immobiliari-sono-un-fallimento-1-per-creditori/
· per svelare i meccanismi con cui gli esecutati vengono impoveriti https://www.glistatigenerali.com/ economia-civile-solidale/i-ctu-svelano-il-meccanismo-dei-ribassi-ai-danni-di-creditori-e-debitori/
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