Cooperazione
Essere sani praticando la solidarietà
“Le città non sono solo scambi di merci: sono scambi di gesti, parole, emozioni, memorie, tempo, saperi” (Le città invisibili)
Napoli, una città dove la sanità pubblica è al collasso, c’è stress sulle strutture sanitarie in cui si è superata la soglia di saturazione nei reparti di terapia subintensiva, le code ai pronto soccorso si infoltiscono e aumentano le persone che sono in auto per ore ad attendere che venga fornito loro l’ossigeno. É diventato virale il video del paziente filmato senza vita in un bagno del Cardarelli. I report degli ispettori incaricati di verificare la reale tenuta del sistema sanitario e dei piani anti- Covid in Campania non sono stati confortanti. Si è deciso, infatti, che la regione diventasse zona rossa.
I tempi in cui viviamo ci iniettano una sensazione di abbandono e incertezza. Sono tempi in cui la nostra esistenza è immersa in un’atmosfera surreale, quasi sospesa.
La carenza di diagnosi e cure, da mesi, per tutte le altre malattie hanno portato ad un aumento di decessi non dovuti strettamente al Covid. Sospese, infatti, sono visite, esami programmati per malati cronici, malati oncologici e cardiopatici che vedono slittare interventi fissati.
Il termine sospeso viene spesso usato in ambito scolastico per indicare una sanzione disciplinare per aver infanto una regola, ma sospese sono anche le figure leggiadre di Chagall che volano sui tetti delle case, librandosi su un mondo colorato.
Oggi la parola “sospeso” si intride di un nuovo colore, quello della solidarietà che rende più leggere la vita degli uomini, tocca terra, abbassandosi e raccogliendo i bisogni di chi si trova in situazione di indigenza e povertà.
All’interno della Basilica di San Severo fuori le mura, nel rione Sanità, è in atto da pochi giorni una campagna di covid screening che al costo di solo 18 euro coinvolgerà chi vorrà supportare il progetto.
C’è infatti chi paga le spese di un tampone, consentendo a chi non può permetterselo di farlo gratis: il tampone sospeso, appunto.
L’iniziativa è stata ideata dall’ avvocato Angelo Melone, presidente di Sa Di SA, Sanità diritti in salute, associazione costituita circa una settimana fa grazie a tanti giovani professionisti che fanno del volontariato la leva di riscatto di un quartiere in cui l’emarginazione sociale è elevata, così come la disoccupazione o la sottoccupazione, nonostante le potenzialità storico-culturali del rione. Volendo offrire supporto nell’ assistenza sanitaria, “ho creato rete con alcune realtà quali L’ospedale San Gennaro, la farmacia “Mele” che ha donato i primi due mila tamponi”, spiega il presidente di SA. DI. SA, “mossi dalla convinzione che l’avanzata del contagio si combatte soltanto attraverso uno screening di massa. Il costo calmierato del tampone consentirà di monitorare molte famiglie per le quali i 18 euro rappresentano un impedimento. Un’iniziativa che ha avuto un enorme successo mediatico, abbiamo 600 prenotazioni ad oggi e centinaia di tamponi sospesi donati che già stiamo distribuendo. Ieri ne abbiamo distribuiti qualcuno alla tenda, struttura che accoglie i senza tetto del quartiere sanità”.
“Il quartiere ha risposto bene all’iniziativa, molti dei volontari all’interno della basilica si adoperano con l’accoglienza, il rione Sanità è come una famiglia in cui ciascuno mette le proprie esperienze al servizio degli altri”, aggiunge Giada Filippetti, vicepresidente dell’associazione Sanità Diritti in Salute.
Dinanzi al tracollo di una sanità pubblica, c’è una sanità privata, taumaturga, dove il miracolo si concretizza nella capacità di collaborare, donare. È il caso di dire che contenuto non è solo il costo del tampone, ma la sostanza fatta di una realtà autentica.
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