Commercio
Turismo in Liguria: tornano gli americani, ma spariscono gli italiani
A maggio, nonostante il clima piovoso e temperature più basse della media, c’è stato in Liguria un incremento del turismo rispetto al 2022, anche a giugno gli ottimi riscontri hanno di fatto gettato le basi per prevedere un luglio e un agosto da record. Benino luglio ma non in tutta la regione, i dati oramai consuntivi indicano un calo nel savonese, mentre per agosto bisognerà attendere ancora qualche giorno anche se le previsioni recitano “bene, ma non benissimo”. Una presenza in crescita del turismo straniero fa da contro altare a un calo delle presenze dei nostri concittadini, molti dei quali hanno preso d’assalto la costa ligure soprattutto nei fine settimana. Si tratta, riferisce la regione, di un calo comunque lieve e non certo paragonabile al grido di allarme lanciato da Emilia Romagna e Puglia, con cali maggiormente significativi.
Nella riviera di Levante ho raccolto quattro testimonianze che attestano un calo di presenze, non totalmente compensato dall’aumento dei turisti stranieri finalmente tornati a visitare la costa ligure. Si tratta di testimonianze differenti di operatori che a Sestri Levante si occupano di ospitalità, ristorazione, abbigliamento, spiaggia e mercato immobiliare.
Cominciamo da quest’ultima, con Monica Nicatore, titolare dell’agenzia Emme Studio Immobiliare. Monica svolge la professione da 36 anni, prima a Cavi di Lavagna in un’agenzia immobiliare, dove impara il mestiere, per poi mettersi in proprio a Sestri Levante.
Mi spiega che le cose negli anni sono cambiate molto, il mercato si è evoluto, oggi c’è un proliferare delle grandi agenzie in franchising che sono molto organizzate e possono contare su banche dati molto vaste, questo ha portato ad una cura più massiva della clientela a discapito di un’attenzione maggiormente personalizzata che invece un’agenzia locale può offrire e che Monica continua a praticare coccolandosi i clienti e cercando per loro soluzioni su misura.
Le chiedo com’è cambiato il mercato immobiliare in questi anni
È cambiato molto. Il primo forte cambiamento l’abbiamo vissuto con il cambio lira-euro, oggi i clienti sono molto più informati, sono maggiormente portati a fare comparazioni, conoscono bene i prezzi di mercato, a volte in misura maggiore rispetto ai proprietari, che si attendono valutazioni ottenute su stime non più attuali e questo rende difficile l’incontro tra domanda e offerta. A Sestri ci sono zone particolarmente caratteristiche dove il prezzo ha tenuto, ma si tratta di una clientela d’élite. Nelle altre zone i prezzi sono decisamente calati rispetto al periodo della bolla immobiliare tra il 2006 fino alla crisi del 2009. A quei tempi si vendevano anche appartamenti come prima casa a prezzi elevati, poi la crisi ha causato difficoltà nel rispettare le scadenze di mutuo, costringendo i proprietari a rivendere subendo perdite a volte del 30-40%. Gli immobili nelle zone centrali hanno invece mantenuto il valore. Diciamo che oggi il mercato si è stabilizzato, la situazione è tornata nella normalità, forse erano sbagliati i prezzi in quegli anni.
Ci sono più turisti oggi a Sestri?
Molti turisti stranieri, ma meno italiani. Il turismo straniero lo potrei definire però “mordi e fuggi” persone, gruppi che si fermano solamente per tre-quattro giorni, lo vedo con gli affitti che sono limitati al week end magari anche lungo, mancano gli affitti stagionali, nei mesi centrali, in questo c’è stato sicuramente un calo, molti appartamenti sono rimasti vuoti sia in luglio sia in agosto.
Veronica, titolare da qualche anno di un negozio di abbigliamento di fascia media-alta, per una clientela che può spendere, spinta ad una maggiore propensione all’acquisto, tipica di quando si è in vacanza, naturalmente per chi se lo può permettere. Le chiedo se lavora maggiormente con i turisti o con i clienti locali, mi fa giustamente presente che la clientela locale va costruita nel tempo e l’interruzione del periodo del Covid sicuramente non ha aiutato questo processo di fidelizzazione: è un pò come ripartire da capo. Diversa la situazione per i turisti.
Come trovi il turismo oggi a Sestri Levante?
A parte i turisti proprietari di case che ti visitano tutto l’anno e che rappresentano un consumatore medio alto, posso dirti che c’è un livello di turismo medio basso, commercialmente insoddisfacente, turisti da focaccia e gelato. Subito dopo il Covid, complice la non completa libertà di viaggiare, c’era sicuramente più gente e molti spendevano di più, oggi ci sono meno turisti italiani e la qualità si è abbassata molto, è un turismo sicuramente più popolare. La gente non ha grandi capacità di spesa, deve fare i conti con la crisi e con l’aumento dei prezzi legati al vitto e all’alloggio a Sestri Levante, questo non gli permette di fare altre spese.
Meno soldi in tasca ma anche turisti meno abbienti perché?
Secondo me a Sestri ci sono troppe spiagge libere e questo inevitabilmente attira un turista con una minore capacità di spesa, poi è da anni che il livello lentamente si è abbassato, complice anche la carenza dei servizi offerti. Tieni presente che Sestri non è una città proprio economica per le vacanze. È aumentato il turismo straniero, ci sono molti francesi, olandesi, ma soprattutto per la mia attività, sono tornati gli americani e gli svizzeri che hanno maggiore potere di acquisto.
A proposito di vitto e alloggio, l’Hotel Ristorante Mira rappresenta un pò la storia di questo comparto a Sestri Levante. Aperto dalla metà del 1800, oggi è arrivato alla quinta generazione, Pietro rappresenta la quarta, ancora alla guida dell’attività con l’aiuto dei suoi figli oramai inseriti a pieno titolo nella gestione. Si tratta di un’albergo a tre stelle. con 17 camere e un ristorante annesso che accoglie anche qui una clientela medio-alta. All’inizio era solamente un’osteria dove si preparavano le acciughe salate secondo la tradizione, tutto l’immobile è andato distrutto durante la guerra e ricostruito poi come albergo e ristorante, che offre piatti nella completa tradizione ligure.
Com’è cambiato il turismo negli anni?
Peggiorato forse è un’affermazione un po’ forte, ma è innegabile che una volta avevamo un turismo più di qualità. Addirittura negli anni ’60 Sestri era frequentata da gente dello spettacolo, famiglie imprenditoriali italiane e straniere, poi nel tempo è aumentata la quantità, ma è diminuita la qualità. Noi abbiamo cercato di mantenere sempre lo stesso livello di offerta.
Secondo Pietro in ogni caso la clientela di Sestri è comunque di livello medio, ci sono buone strutture, mancano a suo avviso gli hotel a 5 stelle, molti di quelli che c’erano sono passati a 4 stelle, gli risulta che lavorino tutti.
Cosa manca a Sestri?
Abbiamo sicuramente una carenza di parcheggi e si potrebbero ampliare e integrare una serie di servizi per i turisti
Per Pietro la stagione è andata bene, in agosto anche lui lamenta un calo che considera però fisiologico, gli italiani hanno preferito località estere, mentre sono notevolmente aumentati i clienti stranieri soprattutto i francesi, poi svizzeri e tedeschi. Con loro lavora bene il ristorante, soprattutto a cena. Vista la storicità della struttura il Mira può contare su una clientela fidelizzata, in alcuni casi anche da generazioni, un cliente definito di qualità, Pietro sorridendo mi dice che è diventato vecchio insieme a molti dei suoi clienti.
Come hai gestito l’aumento dei costi?
Abbiamo cercato di aumentare i prezzi il meno possibile, sicuramente non tutti gli aumenti subiti hanno rincarato le nostre tariffe, abbiamo rinunciato ad una parte di marginalità pur mantenendo inalterata la qualità. In hotel è da diversi anni che manteniamo gli stessi prezzi. Sestri in generale ha un’offerta competitiva, pur costando maggiormente rispetto, ad esempio, alla riviera romagnola.
Cosa fare per migliorare il turismo a Sestri Levante?
Agevolare gli albergatori e i commercianti per le loro iniziative, tenere meglio e più in ordine le bellezze di cui disponiamo: il mare, la spiaggia, la passeggiata a mare, maggior decoro nelle vie centrali, gli arredi urbani in questi anni si sono un po’ lasciati andare e poi la città avrebbe bisogno di un depuratore che funzioni finalmente come si deve.
La città è ricca di stabilimenti balneari e di spiagge libere attrezzate. Dal 2015 Giovanna gestisce in località S.Anna “il Chiosco delle Ragazze”. Un classico chiosco sul lungomare, con posti a sedere e con una vista mozzafiato al tramonto, dove si può ammirare il promontorio fino alla punta Portofino. Una posizione invidiabile, con spiaggia libera attrezzata sottostante che gode di un’acqua cristallina, probabilmente tra le più belle del litorale. A differenza di altre strutture, il chiosco è aperto tutto l’anno, asservito ai residenti già a partire dalle prime ore del mattino per le colazioni di chi si reca al lavoro o di chi lo ha appena terminato. La testimonianza è importante perché i clienti del chiosco non sono solo quelli della spiaggia, ma tutti i turisti in generale che lo scelgono per una consumazione veloce, un pranzo o un aperitivo. Il momento di maggior affluenza è però la stagione estiva.
Chiedo anche a lei e al suo barman Emanuele se sono soddisfatti della stagione che sta per concludersi, anche se qui il bel tempo la prolunga oltre l’autunno.
Anche da noi nel corso degli anni c’è stato un calo. Sono cambiate le abitudini, soprattutto quest’anno. Sono diminuite le prenotazioni stagionali, famiglie che prenotavano la stagione intera dalla fine delle scuole a fine agosto ce ne sono sicuramente meno. Hanno diminuito sicuramente il periodo di permanenza.
Quali pensate siano i motivi?
Probabilmente il turista dispone di meno risorse economiche, lo capisci perché il cliente abituale fa meno giorni di vacanza e di conseguenza consuma meno, cosa che non succede nei weekend, dove invece la struttura lavora molto. Quindi un turismo non presente in maniera continuativa, ma concentrato in particolari momenti. Poi forse dopo il covid la gente ha cominciato a viaggiare maggiormente anche all’estero.
Immagino che questa situazione crei problemi anche dal punto di vista del personale
Hai toccato un punto importante, per noi è un grande problema, c’è carenza di ragazzi volenterosi e disponibili a lavorare per l’intera stagione. Anni fa avevamo molte richieste e potevamo scegliere tra le diverse candidature, oggi facciamo fatica a trovare ragazzi e ragazze. C’è una maggiore disponibilità tra i minorenni, manca la fascia tra i 18-25 anni. Poi questa discontinuità di afflusso tra settimana e week end non aiuta.
Si è incrementato il turismo straniero?
Sì, quest’anno abbiamo visto molti turisti stranieri, negli anni scorsi venivano in periodi prestabiliti, aprile era il mese dei francesi, maggio quello dei tedeschi, turisti che poi tornavano a settembre e ottobre. Quest’anno invece sono stati presenti per tutta l’estate, con l’aggiunta anche di turisti svizzeri, spagnoli e soprattutto americani, che non vedevamo da molto tempo. Purtroppo però questo incremento non è stato sufficiente a compensare il calo dei turisti italiani.
A Sestri Levante è di recente cambiata l’amministrazione, tutti e quattro gli operatori intervistati sperano in un cambiamento che porti la città a migliorare i servizi per il turista, oggi si vive ancora nel ricordo che bastino il sole, il mare e la spiaggia; non è più così, bisogna offrire qualcosa di più, il turista deve essere stimolato da altre attrazioni, migliori servizi soprattutto rivolti alla fascia che va dai 35-40 anni in sù.
Le previsioni di un turismo in calo a luglio e ad agosto, sono state confermate anche da questo piccolo campione, che si concentra sulla realtà di Sestri Levante.
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