Commercio
Pos: ecco perché, dati alla mano, non è vero che non conviene ai commercianti
Dopo i rilievi di Bruxelles sulla legge di bilancio, il governo studia l’ipotesi di abbassare a 30 euro la soglia per l’utilizzo del Pos, senza sanzioni agli esercenti. Lo annuncia il relatore della manovra, Roberto Pella. La soglia per i pagamenti con il Pos era stata fissata a 60 euro scatenando diverse polemiche.
Il limite appare comunque alto, in un tempo in cui ci siamo abituati a utilizzare bancomat e carte di credito anche per le spese più piccole, pur con qualche difficoltà. Quanti di noi, infatti, si sono sentiti dire dal commerciante: “ma se paghi un caffè con il bancomat, a me non conviene”. Quanti di noi si sono trovati davanti un commerciante o un tassista indisposto di fronte alla nostra richiesta di pagare con il Pos?
I costi dei Pos, però, per gli esercenti, sono calati, complessivamente, di circa il 20 percento negli ultimi cinque anni. Da un lato ci sono i costi del noleggio o l’acquisto del supporto fisico, il Pos sul quale si striscia la carta, dall’altro c’è il costo per singola transazione, anche se spesso sotto i dieci euro sono gratuite. Un dispositivo può costare, se acquistato, da un minimo 29 euro, a oltre cento euro per quelli più sofisticati. Ovviamente varia anche il canone mensile. È possibile richiedere il credito di imposta pari al 30 percento delle commissioni, accedendo così al rimborso ordinario sulle spese sostenute per le transazioni.
A quanto ammontano le commissioni e i costi una tantum e mensili del Pos
Nexi
SmartPOS Mini, per esempio, ha un costo di attivazione è di 99 euro. Non ha canone mensile e prevede una commissione unica dell’1,89 percento per bancomat e carte europee. È dotato di connessione Wifi e 4G. Mobile POS ha un costo di attivazione è di 29 euro. Non ha canone mensile e prevede una commissione unica dell’1,89 percento per bancomat e carte europee. Si connette allo smartphone di esercenti e dipendenti tramite il bluetooth. Smart POS con cassa ha un canone mensile di 27,5 euro e costo di installazione da 79 euro. Si connette a Wifi o Wifi e 4G. E poi c’è Smart POS, con un canone mensile di 14,50 euro e costo di installazione da 79 euro. Si connette a Wifi o Wifi e 4G. Le commissioni sono inesistenti fino a 10 euro e ammontano all’1,2 percento soltanto dopo i 10 euro, con peraltro mille euro di transazioni mensili senza commissioni.
Qonto smartPos
Non si paga il canone mensile e le commissioni sono gratuite dino a dieci euro, ammontano all’1.49 percento dopo i dieci euro. È possibile richiedere il credito di imposta pari al 30 percento delle commissioni.
Banco BPM
La banca mette a disposizione servizi/opzioni ad-hoc a seconda dell’attività del cliente, poiché il vero valore per gli esercenti sono soluzioni e formule mirate.
POS fisici
PROMO SPEEDYPOS: canoni scontati e diversificati in base al device scelto con primo mese di gratuità, commissioni competitive e differenziate in funzione del circuito e della tipologia di carta e compatibilità con tutte le tipologie di terminale fisico attualmente a catalogo. Le commissioni per le transazioni con bancomat ammontano comunque allo 0,45 percento e con carte di credito Visa e Mastercard allo 0,90 percento.
PROMO WELCOME MOBILEPOS: offerta esclusiva per la soluzione MobilePOS, con canone a zero e profilo commissionale semplificato. Portatile e senza vincoli di spostamento, accetta i pagamenti semplicemente avvicinando il Pos alla carta o allo smartphone dei clienti in modalità contactless. In più le commissioni sulle transazioni PagoBANCOMAT inferiori a 5 Euro sono gratuite.
POS eCommerce
SPECIAL ECOMMERCE – PROMO: offerta esclusiva per POS virtuale che, oltre ad un profilo commissionale competitivo, introduce una formula premiante di rimborso progressivo del canone in funzione del “transato” mensile. Dedicato a professionisti e aziende che desiderano attivare o ampliare la propria attività su internet oppure vogliono offrire ai clienti servizi di pagamento a domicilio.
Intesa Sanpaolo
La banca ha azzerato fino alla fine del 2023 le commissioni per i micropagamenti tramite Pos fino a 15 euro, annunciato con l’iniziativa Crescibusiness. A questo si aggiunge la gratuità per un anno del canone del Pos mobile e virtuali e agevolazioni sulle condizioni economiche delle carte di credito aziendali. Attualmente, le commissioni a carico dell’esercente vanno da un minimo di 0,55 percento per transazioni effettuate da clientela con carte italiane, con un valore medio applicato ai clienti esercenti Intesa Sanpaolo appartenenti alle PMI pari a circa l’1 percento.
Il canone mensile per il noleggio POS è pari a zero per il POS Mobile e virtuale per nuovi clienti per un anno e
a partire da 8 euro per il POS Fisso. Per i nuovi clienti non sono previste spese di attivazione.
UniCredit
UniCredit ha una promozione in corso che comprende anche il Mobile POS e scade il prossimo 31 gennaio 2023. L’offerta prevede un canone in promozione di 2.9 euro al mese fino al 31 dicembre 2023, commissione flat a 0.9 percento carte consumer intra EEA dopo i dieci euro. Più in particolare per il POS MOBILE, nel periodo giugno-settembre 2022 è stata offerta una promo a canone zero, con commissione flat a 1,7 prcento su tutte le transazioni. Entrambe le promo hanno previsto condizioni agevolate (anche per le carte commercial ed extra UE). Per il 2023 verranno commercializzate promo analoghe.
Ci sono poi gli aspetti psicologi e sociali, meno semplici da misurare eppure studiati ormai con costanza dalle scienze sociali e comportamentali. Chi paga sempre con moneta elettronica, tende a spendere stabilmente di più di chi paga cash. Chi paga cash ha una maggiore propensione al risparmio. E i soldi risparmiati dove andranno mai. Sempre sui conti correnti bancari! Insomma, alla fine a guadagnarci è sempre il vituperato sistema bancario italiano. Che, effettivamente, continua a far pagare le transizioni elettroniche un po’ di più rispetto alla media europea. Ma anche a queste condizioni sarebbe comunque conveniente, per i commercianti, accettare sempre il pagamento elettronico. A meno che il vero obiettivo non sia quello di aggirare la voracità delle banche ma quella del fisco italiano. In quel caso, naturalmente, il discorso sarebbe molto, ma molto diverso.
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