Artigiani
Amare la lettura significa toccare la profondità
“To love a book is to be fond of its plot
its characthers, is a bath where you can
dive in the deep, in the depht of your soul.
To sell a book is to close a deal”
Mi è capitato che, conoscendo il mio amore per la lettura, amici, nel corso degli anni, mi abbiano regalato libri. Non romanzi, né libri improbabili, ma quelli in cui trame, vicende personali erano situati in un contesto storico. Mi piace la storia, mi è capitato di seguire lezioni tenute da professori.
É noto che segua un corso di letteratura americana. Che adori il mio professore per la cultura, la semplicità, l’umiltà con cui, dirige il gruppo. Dirigere è un termine che non gradirebbe perché, riporto le sue parole, un gruppo di lettura è l’insieme di tutti i contributi apportati da ciascuno. Nonostante la sua profonda preparazione e conoscenza, non si erge mai su un piano diverso dal nostro, si considera uno di noi, fra noi.
Oltre le ore di lezioni, esiste un rapporto di reciproco affetto che ci porta a conversare successivamente, quando siamo in strada, discorsi che esulano dalla lezione. Nessuno è un professore, nessuno è un alunno. C’è un’umanità che si snocciola durante la lettura che è la somma di tutti i pensieri, i sentimenti, i punti di vista di ciascuno di noi. Il gruppo è più della somma delle sue singole parti, è la creazione di un’entità che ha la forma di quello che vi abbiamo versato dentro. Ognuno dà una mano, sinistra o destra non importa, l’importante è che sia qualcosa che attiene al suo mondo, frutto di esperienze personali e quindi non catalogabili come sane o insane.
Non c’è nulla di meccanico o di freddo nelle nostre lezioni, c’è un calore, un rispetto reciproco, un interesse ad ascoltare l’altro che persino nei giorni di freddo intenso ci rechiamo al corso, non vedendo l’ora di iniziare la nostra lezione. C’è chi rimanda impegni per poter essere insieme, chi attraversa l’intera città per poter arrivare in tempo, chi si è presentato con un braccio ingessato dopo aver subito un incidente. Quel momento rappresenta un rituale a cui non si vuol mancare, fatto di interesse per la lettura che non prescinde dall’essere interessato all’altro che nella lettura svela se stesso.
Chi vive di libri, e considera un vanto il fatto di lavorare in piccole libre indipendenti, non per le grandi distribuzioni anonime, dovrebbe conoscere i gusti, la personalità, le inclinazioni del lettore suo cliente, con cui ha intrecciato rapporti che vanno al di là del semplice rapporto venditore acquirente. Essere complice significa, nel mio linguaggio, conoscere e rispettare una persona, non attribuendole inclinazioni malsane, che non le sono mai appartenute, e spacciarle con insistenza ed arroganza su un social. Amazon spedisce un ordine, e non si permette di fare illazioni sulla vita privata di persone perbene.
Bersani, con l’aiuto di Crozza, ha creato un genere letterario. Ma i suoi detti come “non siamo qui ad asciugare gli scogli”, vanno chiamati con il nome giusto. Che in retorica è quello di “esempio paradossale”.
In foto: Borsalino Antica Casa
Asta Manifesti d’Epoca
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