Agroalimentare
L’Efsa annuncia: nella UE il prezzo degli alimenti viene prima della sicurezza
Dalla ricerca condotta a firma dell’Autorità Europea per la sicurezza alimentare con sede a Parma, i cittadini della Unione Europea si preoccuperebbero più del costo dei prodotti che della loro sicurezza
Parma– Secondo l’ Efsa, l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare, che ha la sua sede a Parma, per i cittadini facenti parte della UE, il primo motivo di preoccupazione inerente all’acquisto dei prodotti alimentari, risiederebbe nel loro costo, piuttosto che nella sicurezza.
Sono queste le evidenze dell’Eurobarometro 2022 in tema di sicurezza alimentare, in occasione della quarta indagine di questo tipo, condotta da Efsa, dal 2005 ad oggi.
In particolare, la ricerca si è fondata sulle impressioni di 27 cittadini europei intervistati, evidenziando come, questi, nella scelta degli alimenti da acquistare, metterebbero al primo posto il costo del cibo, relegando ad una ragione di secondaria importanza tutte le delicate questioni legate agli eventuali effetti nocivi.
Ovviamente, nelle risultanze attuali, gioca un ruolo preponderante il caro vita, costringendo moltissime persone ad operare scelte di sopravvivenza, e sacrificando la qualità di ciò che comprano.
Tuttavia, apprendere che la sicurezza alimentare rappresenti un motivo imprescindibile rispetto al cibo che si mangia, per solo per il 41% degli intervistati, procura una certa inquietudine, in termini di consapevolezza e sensibilizzazione del consumatore su quanto gli viene venduto e propinato, e sulla soglia di attenzione per tutelarsi e prevenire eventuali danni anche molto gravi per salute ed economia.
Bernhard Url, direttore esecutivo dell’Efsa alla luce di questi dati commenta: “Dal nostro ultimo sondaggio del 2019 sono successe molte cose, non ultime una pandemia mondiale e lo scoppio di una guerra in Europa. Tali eventi hanno avuto conseguenze drammatiche e non sorprende che per molti europei l’aumento del costo della vita influisca più di prima sulle scelte alimentari. D’altra parte, la sicurezza alimentare rimane importante per molti di essi, ed è incoraggiante vedere che quasi la metà si preoccupa di mangiare in modo sano nella stessa misura in cui si preoccupa dei rischi alimentari. L’Eurobarometro 2022 mostra anche che la maggioranza dei cittadini riconosce che lo stato dell’ambiente, degli animali e delle piante ha un impatto sulla salute umana. Questo dato è un segnale positivo in questa fase di transizione verso sistemi alimentari sostenibili”.
Nelle more del sondaggio, ad ogni modo, vi sarebbe un terzo degli europei in possesso di un livello d di consapevolezza molto elevato o elevato sugli aspetti legati alla sicurezza alimentare.
A costituire un fattore importante riguardo i prodotti in commercio, vi sarebbero: l’uso di pesticidi ed antibiotici negli alimenti, ormoni e steroidi nelle carni, malattie infestanti trasmesse dalle piante, e l’utilizzo inappropriato di biotecnologie e nanotecnologie applicate alla produzione alimentare.
Sei persone su dieci individuano nella televisione una delle principali fonti di informazione sui rischi alimentari.
E, infine, nell’80% degli intervistati continua ad esserci affidamento alla scienza ed alla medicina specificamente.
Solo nel 21% dei casi esaminati, stando a quanto dichiarato, non vi sarebbero variazioni comportamentali in caso di allarme alimentare di sorta, nella convinzione (errata) che, preparare gli alimenti secondo le prescrizioni diffuse, escluderebbe categoricamente qualunque tipo di rischio. Tralasciando il fatto che, le variabili inerenti la nocività di un prodotto sono davvero tante e non tutte arginabili, una volta immesso nel mercato.
Ecco perché diviene fondamentale rivolgersi ad associazioni specializzate nell’assistenza dei diritti dei consumatori, come l’ Associazione Nazionale “Dalla Parte Del Consumatarore”, al fine di ricevere una informazione adeguata che corrisponde alla prima forma di tutela.
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