Agricoltura

Mutui agrari da pagare? Arriva l’aiuto con il decreto Ucraina

27 Marzo 2022

l D.L. 21/2022,(1)  noto come Decreto Ucraina, rubricato “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina” è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 67 del 21.03.2022.

Esso contiene, tra le altre, disposizioni per contrastare gli effetti economici e umanitari della grave crisi internazionale in atto in Ucraina, anche in ordine allo svolgimento delle attività produttive.
In particolare, al fine di sostenere la continuità produttiva:
delle imprese agricole,
della pesca
e dell’acquacoltura, in forma individuale o societaria, le esposizioni in essere alla data del 22.03.2022 concesse dalle banche e dagli altri soggetti autorizzati all’esercizio del credito e destinate a finanziare le attività delle imprese medesime, possono essere rinegoziate e ristrutturate per un periodo di rimborso fino a 24 anni.
L’art. 19 del DL 21/2022, difatti, prevede che, al fine di sostenere la continuità produttiva delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, le esposizioni in essere al 22.3.2022 (data di entrata in vigore del decreto) concesse dalle banche e dagli altri soggetti autorizzati all’esercizio del credito e destinate a finanziare le attività delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, possano essere rinegoziate e ristrutturate, prolungando il periodo di rimborso fino a 25 anni.
Si precisa che, nel rispetto delle disposizioni stabilite dal regolamento europeo sul funzionamento degli aiuti “de minimis” nel settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura, le operazioni di rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui possono essere assistite dalla garanzia gratuita fornita dall’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA)
Per la concessione delle predette garanzie è autorizzata, in favore di ISMEA, la spesa di 20 milioni di euro per l’anno 2022. 3. Agli oneri derivanti dal presente articolo, pari a 20 milioni di euro per l’anno 2022, si provvede, quanto a 10 milioni di euro, mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo di cui all’articolo 1, comma 515 della legge 30 dicembre 2021, n. 234; quanto a 10 milioni di euro, mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all’articolo 1, comma 522 della legge 30 dicembre 2021, n. 234.
A tal fine il Governo ha rafforzato il fondo di garanzia pubblica che è stato recentemente rivisto nel suo funzionamento, prevedendo la possibilità di estendere le garanzie fino a 5 milioni di euro per il singolo beneficiario. Ciò permette di contrastare la crisi di liquidità delle imprese agroalimentari connessa all’eccezionale incremento dei costi dell’energia e delle materie prime.
Viene poi incrementato di ulteriori 35 milioni di euro il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura già previsto dalla Legge di bilancio 2022. Inoltre, il Decreto-legge introduce una misura che contrasta direttamente il caro carburanti, mediante un contributo sotto forma di credito di imposta per l’acquisto di carburanti destinato alle imprese agricole e della pesca.
Il contributo straordinario è pari al 20 per cento della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante effettivamente utilizzato nel primo trimestre solare dell’anno 2022, entro i limiti stabiliti per gli aiuti di Stato. Il Governo prevede il che credito d’imposta sia anche cedibile dalle imprese beneficiarie ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

Infine, viene ampliata la possibilità di utilizzare il digestato come fertilizzante per terreni. La proposta si rende necessaria per favorire l’utilizzo dei sottoprodotti vegetali e degli scarti di lavorazione delle filiere agroalimentari come fertilizzante e per sopperire la mancanza di prodotti chimici a seguito della crisi russo-ucraina. Ciò contribuisce alla diffusione di pratiche ecologiche e di economia circolare nella fase di produzione del biogas, alla riduzione dell’uso di fertilizzanti chimici, all’aumento di materia organica nei suoli e alla limitazione dei costi di produzione.

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