Teatro
una “modesta proposta“ per il teatro in quarantena
Una modesta proposta per il teatro in quarantena.
Piccola idea che mi sento di condividere insieme alle innumerevoli, e spesso interessantissime, riflessioni sullo stato dell’arte scenica in quarantena.
Chiunque lavori in teatro, e dico proprio chiunque, non può che esser motivato dall’amore per il teatro stesso. Perché, chiunque lavori in e per il teatro, sa che sarà precario, sotto pagato ecc.. In questi mesi di lockdown ho visto e letto in rete numerosi interventi, anche molto interessanti, di attori, registi, direttori di teatro, autori e critici. La domanda e la proposta, che rivolgo essenzialmente ai direttori artistici e ai critici, è: perché non usate i siti dei teatri e i vari blog per dare voce a tutte le maestranze? Come sta il custode? Cosa pensa il fonico? E la costumista? Il datore luci? La sarta? L’attrezzista? E chi si occupa di trovare gli sponsors? E chi pulisce il palcoscenico? E tutte le Non prime parti? Quali riflessioni, idee, proposte, sogni, hanno queste fondamentali figure dell’arte scenica? E, giusto per continuare, perché non domandate ai vostri abbonati di mandarvi un mini video chiedendogli come stanno, cosa gli manca della scena, di quale spettacolo hanno nostalgia?
Come sappiamo i mezzi di oggi ci danno moltissime possibilità di interagire e dare voce a tutti rendendoci, finalmente, visibili. Credo sarebbe importante, innanzitutto, per ricordare a chi pensa che il teatro sia una questione elitaria che, come diceva la grande Valeria Moriconi: “il teatro è fatto da e per un’élite popolare“ e soprattutto potrebbe esser utile per ricompattare le varie famiglie teatrali. In sintesi, provare ad utilizzare ciò che illusoriamente viene chiamato social per ricreare, seppur in modo “virtuale“, una socialità e comunità già esistente nella realtà, seppur in quarantena, dargli voce per far scoppiare la Bolla insieme!
Grazie! A.
Foto: Patrizia Lanna da Seipersonaggi.com
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