Teatro
Truffare e vivere felici, la ricetta di Carcarlo Pravettoni
Job’s act? Salario minimo garantito? Aggiornatevi. Le ricette di Renzi e del suo governo sul lavoro sono ormai superate. E chi avrebbe potuto andare oltre se non lui, Carcarlo Pravettoni, alias Paolo Hendel, l’imprenditore che, rinunciato alla carriera di aspirante sindaco, ora si getta anima e corpo in una lectio magistralis su “Come truffare il prossimo e vivere felici”, con uno spettacolo in cartellone al Teatro della Cooperativa di Milano da venerdì 20 novembre?
“Carcarlo”, racconta Hendel, “ha messo a punto una riforma del lavoro che va oltre il Job’s act e che amplia una sua vecchia idea, quella del salario facoltativo (ti pago quando mi va, ma giusto per non offendere la tua dignità di lavoratore, lo stipendio deve essere un atto di amore e non un obbligo dell’imprenditore) e ha suggerito proprio a Renzi di introdurre nelle fabbriche una nuova forma contrattuale, il contratto “flash back, ti assumo oggi ma ti ho già licenziato ieri”.
Per quel che dice di saperne Hendel, Carcarlo e Renzi sembra si siano sentiti e al presidente del Consiglio la ricetta Pravettoni pare non dispiaccia. Così come Carcarlo ha cominciato a sfregarsi le mani non appena il premier e Alfano hanno rilanciato l’idea del Ponte sullo Stretto.
“Pravettoni è molto contento, ora spera solo venga ripreso in considerazione un suo vecchio progetto”, spiega Hendel dalla sua casa di Firenze, “non limitarsi a una sola campata di cemento tra Reggio Calabria e Messina ma aggiungerne una da Messina a Lampedusa e ancora un’altra di qui ad Hammamet”.
Non la pensa così Hendel: “Spero che Renzi abbia scherzato, lo spreco legato alle grandi opere lo ritenevo legato al passato, all’epoca di Berlusconi”.
Al solo pronunciare il nome dell’ex Cavaliere, Carcarlo prende di nuovo il sopravvento: “Io e Silvio siamo nati assieme, abbiamo anche fatto le prime esperienze sessuali insieme”, racconta orgoglioso, “e durante lo spettacolo ci sono delle diapositive che mostro al pubblico e che possono confermarlo”.
I fari dello spettacolo, dove Pravettoni lascia il palco a Hendel nella seconda parte, accompagnato dalle musiche alla chitarra di Ranieri Sessa, si accendono non solo sul lavoro ma su diversi temi dell’attualità. Durante la telefonata Hendel ne tocca alcuni, dall’omosessualità all’allarme carne rossa lanciato dall’Oms, alla strage di Parigi.
“Hai letto di quella coppia in provincia di Massa che ha ritirato la figlia di sette anni dalla scuola per la storia di un libro gender? A me piacerebbe che un giorno finalmente il principe e il drago facessero coming out mentre la principessa finalmente decide di lasciare il castello per andarsene a vivere in città per conto suo. Mi piacerebbe che Topolino si rivolgesse a Minnie e dichiarasse apertamente la sua omosessualità per sentirsi rispondere “Guarda, Mickey, io sono venti anni che me la intendo con Pippo”. Non vedo l’ora che anche Superman getti la maschera e diventi Supergay”.
Paolo torna serio alla domanda sulla strage di Parigi di venerdì scorso: “Quegli attentati sono una cosa troppo triste e tremenda per lasciar passare la corsa a portare acqua al mulino della propria forza politica. Ho sentito che Marine Le Pen ha chiesto la reintroduzione in Francia della pena di morte, come se a un kamikaze, che non vede l’ora di farsi saltare in aria per trovarsi al cospetto delle settantadue vergini in Paradiso, la cosa potesse far paura. Così come ho letto di Gasparri che ha proposto di bombardarli: “sappiamo chi sono e dove sono, annientiamoli”. A quanto mi risulta Obama ha convocato i vertici della Cia rimproverandoli: Ma come? Lo sa Gasparri e noi no?”.
La conversazione scivola sull’allarme carne rossa, lanciato dall’Oms. Hendel propone: “Mettiamo la scritta sul salame: nuoce gravemente alla salute, specie se te lo do in testa”. E obiettivo della sua ironia diventa il conformismo: “Prendi i vaccini, quelli che credono a queste notizie e le fanno circolare sono gli stessi che sono convinti che l’uomo non sia mai andato sulla luna, che abbiano girato finte riprese per farcelo credere. Io ho sessant’anni e i vaccini li ho fatti tutti, ma forse è il caso che qualcuno inventi quello contro le bischerate”.
Lo spettacolo porta in scena anche un altro tema, che è quello della morte. Uno dei giochi preferiti di Hendel, che spesso si diverte a inventarne con gli amici, è quello di pensare agli epitaffi dei potenti.
“Per Sergio Marchionne, al quale auguro di campare cent’anni, l’ho già pronto: “Qui giace il corpo di Sergio Marchionne. Per l’anima e la dichiarazione dei redditi visitare l’altra lapide in Svizzera”.
La grandezza dei comici, dopotutto, si misura anche da questo: strappare la risata al pubblico portandolo a riflettere.
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