Teatro
#primascala, tutto quello che c’è da sapere su Tosca
Il 7 dicembre, come da tradizione, nel giorno di Sant’Ambrogio, a Milano, si terrà la prima del Teatro alla Scala. Alle ore 18 Tosca di Giacomo Puccini inaugurerà la Stagione d’Opera 2019 2020. A dirigerla sarà il maestro Riccardo Chailly. E la vedremo e ascolteremo ovunque: in piazza e in aeroporto, al museo e al cinema e persino in carcere. E ovviamente in tv e in radio. I pochi fortunati la vedranno al Teatro alla Scala.
L’allestimento dell’opera è stato affidato a Davide Livermore, che ha già collaborato con il maestro Chailly per Don Pasquale di Donizetti e Attila di Verdi per l’inaugurazione della scorsa Stagione. Con lui la squadra formata da Giò Forma per le scene, arricchite dai video di D-wok e illuminate da Antonio Castro, e da Gianluca Falaschi per i costumi. Protagonisti in palcoscenico Anna Netrebko, Francesco Meli e Luca Salsi. Nelle rappresentazioni di gennaio Tosca sarà Saioa Hernandez, impegnata anche nella tournée in Giappone.
L’opera
Quinto titolo del catalogo teatrale pucciniano, Tosca (1900) è al centro, insieme a La bohème (1896) e a Madama Butterfly (1904), della trilogia dei più ampi e duraturi successi del musicista toscano.
Presentata secondo la partitura della prima assoluta di Roma, l’opera in scena da domani sera, in tre atti, rappresenta uno dei momenti più attesi del progetto pucciniano con cui Chailly riporta al Piermarini le opere del compositore di Lucca in letture che tengono conto delle ricerche più aggiornate. Il progetto è cominciato con Turandot con il finale di Luciano Berio, proseguito con La fanciulla del West con l’orchestrazione originale di Puccini, poi con Madama Butterfly nella prima versione (7 dicembre 2016) e Manon Lescaut nella prima versione.
Tosca andò in scena per la prima volta al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900 per la direzione di Leopoldo Mugnone. Il 17 marzo, Arturo Toscanini dirigeva il debutto scaligero con la stessa protagonista, Hariclea Darclée. La Tosca romana differisce dalla successiva (e definitiva) in otto interventi per un totale di un centinaio di battute. Complessivamente Tosca, secondo il musicologo Roger Parker, è la più stabile delle opere di Puccini, quella che dopo una gestazione tormentata ha subito minori ripensamenti. Eppure alcune poche battute, collocate in punti nodali della composizione, sono in grado di colpire sensibilmente l’ascoltatore.
Il libretto dell’opera deriva dal dramma La Tosca di Victorien Sardou, rappresentato per la prima volta il 24 novembre 1887 al Théatre de la Porte-Saint-Martin di Parigi, il cui successo fu legato soprattutto all’interpretazione di Sarah Bernhardt. Il libretto dell’opera in scena alla Scala è a cura di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa.
La trama di Tosca
La trama del melodramma si svolge a Roma nell’atmosfera tesa che segue l’eco degli avvenimenti rivoluzionari in Francia, e la caduta della prima Repubblica Romana in una data ben precisa: sabato 14 giugno 1800, giorno della Battaglia di Marengo. La Repubblica Romana è appena stata abolita e sono in corso rappresaglie nei confronti degli ex repubblicani. Fra questi Cesare Angelotti, già console della Repubblica che, evaso da Castel Sant’Angelo, trova rifugio nella Chiesa di Sant’Andrea della Valle. Qui incontra il suo amico pittore Mario Cavaradossi che gli assicura aiuto e collaborazione. Il colloquio fra i due è interrotto dal sopraggiungere della cantante Floria Tosca, amante del pittore, che si lascia andare ad una scenata di gelosia perché si accorge che il volto di Maria Maddalena che Mario sta dipingendo è quello della marchesa Attivanti. Dopo essere stata rassicurata dal pittore, Tosca lascia la chiesa e i due amici fuggono via. Il resto della storia si sviluppa intorno al personaggio del barone Scarpia, capo delle Guardie Pontificie il quale, venuto a conoscenza dell’intesa fra il fuggiasco ed il pittore, ordisce una trappola per conseguire il duplice obiettivo di sedurre Tosca e catturare Angelotti. Fa dunque arrestare Cavaradossi con l’accusa di cospirazione e poi costringe Tosca, con la promessa di un salvacondotto per il suo amato, a promettersi a lui ed a rivelare il nascondiglio di Angelotti. Tosca cede al ricatto ma, non appena ottenuto il documento, estrae un coltello ed uccide Scarpia. Corre dunque a salvare il suo uomo ma giunge tardi perché, nel frattempo, Mario è stato fucilato. Colta dalla disperazione, Tosca si toglie la vita gettandosi nelle acque del Tevere.
Il maestro Riccardo Chailly
Il maestro Chailly ha debuttato alla Scala nel 1978 con I Masnadieri di Verdi: nei suoi 40 anni di attività scaligera ha diretto opere di Rossini, Donizetti, Verdi, Puccini, Giordano, Musorgskij, Offenbach, Stravinskij, Prokof’ev e Bartók. Con Aida ha inaugurato la stagione 2006-2007, seguita nelle stagioni successive da Giovanna d’Arco, Madama Butterfly, Andrea Chénier e, l’anno scorso, Attila. Il suo impegno con il teatro milanese si è concentrato proprio sul repertorio italiano secondo un progetto culturale volto a valorizzarne la ricchezza e la complessità, dal belcanto al verismo.
Chailly ha lavorato anche a un ciclo di opere di Puccini, iniziato nel maggio 2015 con Turandot, evento inaugurale di Expo, e proseguito nel maggio 2016 con La fanciulla del West. Il maestro, inoltre, ha rivolto un’attenzione particolare alle opere presentate alla Scala in prima assoluta: è il caso de La gazza ladra, tornata alla Scala con la regia di Gabriele Salvatores a 200 anni dalla prima, e di Andrea Chénier. Nel 2019, inoltre, ha nuovamente guidato la Filarmonica in tournée.
I capolavori di Giacomo Puccini sono stati finora presentati in versioni che recavano spesso inconsapevolmente le incrostazioni della tradizione. Di qui l’importanza della proposta: ma questa Tosca inaugurale sarà innanzitutto una festa della musica.
Tosca in Tv e radio
Anche quest’anno la Prima della Scala si potrà vedere in televisione, grazie alla diretta di Rai1, che accompagnerà lo spettatore alla scoperta della Tosca con approfondimenti e interviste. L’opera si può ascoltare in diretta sulle frequenze di Rai Radio 3 a partire dalle 17.30. In più, su RaiPlayRadio è consultabile una pagina speciale, “Aspettando Tosca”, che raccoglie le trasmissioni e i podcast dedicati al capolavoro di Puccini.
Nei teatri, nei cinema e persino in ospedale e in carcere
Chi abita a Milano potrà vedere la Tosca anche nei teatri e nei cinema grazie al progetto “Prima Diffusa”, promosso dal Comune di Milano e Edison insieme al Teatro alla Scala. Per esempio, si potrà vedere al Teatro Dal Verme, al Cine Teatro Delfino, al Pacta Dei Teatri, allo Spazio Teatro 89, al Teatro della Cooperativa e al Teatro Edi Barrio’s. Aprono le porte anche il Conservatorio Giuseppe Verdi e la Casa degli Artisti. Tosca verrà trasmessa al Mudec, il Museo delle Culture, al MuBa, il Museo dei Bambini, al Mic, il Museo Interattivo del Cinema e al Mumac, il Museo Macchine Caffè.
Chi vuole curiosare cosa succede nel foyer del Piermarini potrà seguire l’opera su grande schermo a pochi passi di distanza dal teatro, all’Ottagono nella Galleria Vittorio Emanuele II. Ma l’opera si potrà guardarla anche alla casa Emergency, alla casa dell’Accoglienza Enzo Jannacci, dentro all’Istituto penale per i minorenni Cesare Beccaria e dentro all’Ospedale Niguarda Ca’ Granda, nel carcere di San Vittore. Tosca sarà visibile in molti angoli della città: dal Palazzo Pirelli alla Spiazza Biblioteca Sociale e Caffè, dal passante ferroviario di Porta Vittoria al Pio Albergo Trivulzio.
Tosca in aeroporto
Anche chi è in partenza per un viaggio aereo potrà vedere Tosca all’aeroporto di Malpensa. Tutti coloro che stanno per prendere un volo, che sono appena arrivati a Milano o che semplicemente si trovano a passare o lavorare al Terminal 1 di Malpensa, infatti, a partire dalle 18:00, potranno ascoltare le celebri arie di Puccini e vedere le meravigliose scenografie presso la “Porta di Milano“, l’area dedicata agli eventi culturali che si trova tra la stazione e il piano zero del terminal 1, prima dei Rent-a-Car.
Sui social
È appena il caso di dirlo ma le occasioni non mancheranno neanche sui social (l’hashtag da usare per ricerche e commenti è: #primascala). Il 7 dicembre su Facebook saranno diffuse tra l’altro le immagini della salita dei ponti nella scena della tortura di Cavaradossi (II atto) e del cambio scena con interviste in backstage, durante il secondo intervallo. Su Twitter sarà realizzata una diretta bilingue dell’opera con foto di scena e una diretta del dietro le quinte. La diretta della serata su Instagram prevede circa 70 stories in cui la Scala racconterà quello che succede dietro le quinte, nei foyer, nei camerini, e nel corso della proiezione all’Ottagono della Galleria nell’ambito di Prima Diffusa.
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