Teatro

Teatro, tra le apocalissi tascabili e i racconti di Dostoevskij

13 Giugno 2021

Teatro, si torna in scena. Ed è già un pullulare di spettacoli, prime e festival in attesa dei grandi appuntamenti dell’estate, dalla Biennale di Venezia a Santarcangelo dei Teatri ai vari Kilowatt di Sansepolcro in Toscana e il Teatro dei Luoghi Fest di Lecce in Puglia. Per il viaggiatore appassionato di teatro ecco una prima mappa di percorsi che coincidono sia con spettacoli, debutti e luoghi dell’Italia da (ri)scoprire lasciandosi dietro pandemia e pensieri negativi. Si inizia dal teatro che guarda al futuro. Cioè da quei appuntamenti ormai canonici di Inbox e Premio Scenario che promuovono i giovani talenti e le giovani compagnie.

In-Box, già partito da alcuni giorni (il 10 giugno) nella cornice della bella città di Siena e, dopo l’edizione svoltasi lo scorso anno on line, tornato in presenza per la settima edizione ideata da Francesco Perrone e Fabrizio di Trisciani di Straligut teatro che da tredici anni raccoglie in rete ottanta soggetti _ dalle compagnie ai festival, dalle residenze ai circuiti _ sparsi su tutto il territorio nazionale. Record di partecipazioni questa edizione per In-Box, la sezione dedicata alla prosa e alle sue contaminazioni, e In-Box verde dedicato al teatro ragazzi: oltre cinquecento gli aspiranti alla gara che dopo una selezione durata quattro mesi sono state ridotte a dodici. A questi finalisti andranno le 89 repliche messe in palio dai partner della rete nelle città della Toscana. Sabato sera 12 la proclamazione dei vincitori. Al primo posto con 16 repliche è “Apocalisse Tascabile” di Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Guerrieri che nel loro atto unico eroicomico raccontano una fine del mondo con svariate prospettive di due giovani scartati perchè considerati inutili.

Una scena da “Apocalisse Tascabile” di Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Guerrieri vincitori di In-box 2021 di Siena

Al secondo posto si è piazzato “Il Colloquio” del Collettivo LunAzione che prende le mosse dal sistema di ammissione ai colloqui del carcere di Poggioreale a Napoli, vincitore del Premio Scenario Periferie (12 repliche). Al terzo si è classificato “La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza” di Les Moustaches, premio Fersen e della stampa al Fringe di Roma per la delicatezza con cui ha trattato il delicato tema dell’obesità in una commedia nerissima (11 repliche). Con Francesco Giordano, Giacomo Bottoni e Antonio Orlando. A conquistare 5 repliche e il quarto posto in gara è stato “Blue Thunder” del collettivo Divina Mania dove l’opera di Padraic Walsh è interpretata in modo magistrale da Marco Cavalcoli. Due repliche a testa vanno infine a “La foresta” e “Arturo”. Il primo dei Peci/Ortika premio Neiwiller e l’altro di Nardocchi/Matcovitch, vincitore Premio Scenario infanzia 2020 riflette sul tema della scomparsa del padre. “Apocalisse Tascabile” ha inoltre vinto il premio di In-Box Generation, composta da una giuria di studenti universitari e presieduta da Angelo Campolo, vincitore della passata edizione, con la seguente motivazione: “E’ stato un verdetto combattuto, ognuno degli spettacoli ha aperto un dibattito e ci ha consentito un approfondimento sulla conoscenza riguardo all’impegno, al linguaggio e alle esigenze che stanno dietro alla creazione di un lavoro teatrale. “Apocalisse Tascabile” vince perché ci ha colpito per l’energia e la freschezza degli interpreti e per il modo in cui hanno coinvolto il pubblico su temi generazionali, con leggerezza e ironia. Ci auguriamo che questo premio li aiuti e trovare una strada”.Spazio ora ai concorrenti di In-Box verde. In lizza sino al 16: “Tre” dei liguri ScenaMadre, “Buon Natale, Signor Lupo!” di Garaffo TeatroTerra, “Oggi. Fuga a quattro mani per nonna e bambino” della compagnia Arione De Falco, “Appeso a un filo” di Di Filippo Marionette, “Panettieri Spaventati” del Collettivo Clown e “All’Ombra di un grosso naso” del Teatro in Baule.

“La foresta” della compagnia Peci/Ortika è uno degli altri spettacoli giunti in finale al premio In-Box. Questo anno sono arrivate oltre cinquecento candidature.

Ed ecco l’altro atteso appuntamento. Quello del Premio Scenario, a Vicenza dal 15 al 17 giugno. La “mission”di Premio Scenario è soprattutto quella di “documentare e comprendere, selezionare e premiare, le diverse modalità di avvicinamento al teatro da parte dei giovani artisti”. Promosso e sostenuto da 35 soci dell’omonima associazione si rivolge ad artist al di sotto dei 35 anni, con loscopo di incentivare nuove idee, progetti e visioni di teatroper la ricerca e l’inclusione sociale. Il Premio Scenario assieme a Scenario Periferie, rivolto a progetti che riguardano temi come l’inclusione sociale, l’interculturale e l’essere marginali sono interconnessi e osservano le stesse fasi di selezione per confluire assieme a Premio Scenario 2021. A questa edizione, la diciottesima si sono candidati in 173. Da una selezione è emersa una griglia di 40 concorrenti divisi in due tappe. Quella di Vicenza e l’altra di Molfetta (dal 5 al 7 luglio) con venti progetti ciascuna. Quelli presentati a Vicenza provengono da Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia, Veneto, Valle d’Aosta, Toscana e Friuli Venezia Giulia: 17 i candidati al Premio Scenario, 3 a Scenario Periferie. Il 16 e 17 al teatro Astra saranno presentati gli spettacoli vincitori ex aequo di Scenario Infanzia 2020. Il 16 è la volta di “Arturo” di Nardinocchi/Matcovich già visto tra i concorrenti di “In-Box” di questo anno. Giovedì 17 giugno è poi la volta di “Casa nostra” a cura di Hombre Collettivo. Regia di Riccardo Reina, di e con Angela Forti, Agata Garbuio, Riccardo Reina e Aron Tewelde affronta il tema della mafia. Selezione fitta dal martedì al giovedì con gli spettacoli dei venti selezionati.

Un momento dello spettacolo “Casa Nostra” della compagnia Hombre Collettivo in scena a Premio Scenario che si terrà a Vicenza (foto Malì Erotico)

Veniamo ai debutti. Entrambi nel segno di Dostoevskij di cui si celebrano i duecento anni dalla nascita. Il 15 giugno riapre il teatro OutOff di Milano, via Mac Mahon 16, dopo quasi un anno e mezzo di chiusura con “Il sogno di un uomo ridicolo” con Mario Sala e la regia di Lorenzo Loris (in scena tutti i giorni alle 19,30 fino a domenica 20 giugno). Lo spettacolo che aveva esordito nella primavera 2019 trae la sua ideazione da un racconto fantastico di Dostoevskij del 1876 in cui un uomo ripercorre la sua vita e le ragioni per cui si è sempre sentito estraneo alla società. Nelle sue note di regia Lorenzo Loris sostiene che la “scelta per rappresentarlo è stata radicale. Abbiamo prosciugato ogni aspetto predicatorio, cercando di far emergere oltre che un valore religioso più universale, anche una visione profeticamente apocalittica del mondo contemporaneo su cui riflettere, filtrata però attraverso il candore e la simpatia del protagonista”.Sono previsti dal 15 al 18 anche degli incontri. Il primo, il 15, è sul tema “L’uomo è un virus per il pianeta?”: discuteranno Fausto Malcovati traduttore di letteratura russa e il virologo Fabrizio Pregliasco.

Mario Sala in “Il sogno di un uomo ridicolo” tratto da un racconto di Dostoevskij di scena all’OutOff di Milano con la regia di Lorenzo Loris dal 15 giugno

Nell’ambito di “Barfly-Il teatro Fuori Luogo 2021” dal 18 giugno al 26 settembre, il 5 luglio alle 21,30 nel Cortile del Broletto, in via Cardinal Querini a Brescia il teatro delle Bambole presenta invece in prima nazionale “La Mite” dall’omonimo racconto di Dostoevskij per la regia di Andrea Cramarossa con Federico Gobbi, Silvia Cramarossa, Sebastiano Pirillo, Zerottanta Produzioni, Fabio Zerbinati e Maria Panza. Protagonista di questo racconto messo in scena da Cramarossa è una “Mite” appunto che si racconta “per bocca di un marito che non si da pace, nei pressi di quei due tavoli da soggiorno avamposti d’un ozio in spregio ad una luna di miele mai celebrata e sempre agognata, sperata, declamata”. Tante le domande senza risposta, dice il regista Cramarossa “contro lo sguardo di “severa meraviglia” che ha dissolto il loro amore di marito e di moglie, sposi per “caso” e per “istanti”, adoranti del corpo dell’altro in tempi asincroni, assieme all’insostenibile spazio lasciato inabitato dalla moltitudine di parole stracciate e appese nell’atrio d’una taciuta vergogna: l’inutile tormento d’un arrogante silenzio”.

L’attore Federico Gobbi, interprete de “La Mite” da Dostoevskji del teatro delle Bambole, regia di Andrea Cramarossa, debutta il 5 luglio a Brescia

Biancofango, la coppia formata da Francesca Macrì, drammaturga e regista e Antonio Trapani, attore e coautore della drammaturgia presentano invece un originale omaggio alla poesia maledetta dal 14 al 17 giugno al Teatro Basilica di Roma (da lunedì a mercoledì alle 20,30 e il giovedì alle 19), in piazza di Porta San Giovanni 10. Lo spettacolo si intitola “I Poeti Maledetti – n.1 Io e Baudelaire Who wants to live for ever?” e vede in scena un attore e il suo pianoforte, come primo passo di una trilogia dedicata ai poeti maledetti. Ed è allo stesso tempo “un richiamo, un’invocazione alla poesia, la direzione di un ritorno. È un dialogo con se stessi, è la ricerca delle parole, è stare sulle parole e accettare che siano importanti. Io e Baudelaire è una domanda banale, semplice, autentica: ma se uno da piccolo vuole essere come Baudelaire, da grande che cos’è? Ma se uno, da piccolo, legge di nascosto le poesie, da grande cosa può diventare? Esiste un bambino che in un tema, a scuola, abbia scritto: io da grande voglio fare il poeta? Che cos’è un poeta?” così ancora si interroga l’attore sulle tracce di Baudelaire.

Trasparenze Festival. La rassegna curata dal Teatro dei Venti si terrà dal 27 al 30 luglio tra Modena, Castelfranco Emilia e Gobbola. Per poter assistere ad “Odissea”, nuovo spettacolo del teatro dei Venti che attraverserà le carceri di Modena e Castelfranco Emilia è richiesto l’invio dei dati anagrafici (nome, cognome, luogo di nascita e residenza, numero di telefono) e copia della carta di identità da spedire entro il prossimo 28 giugno scrivendo alla mail comunicazioneteatrodeiventi.it in modo da ricevere le autorizzazioni necessarie. Con Vittorio Continelli anche gli attori e le attrici delle carceri di Modena e Castelfranco Emilia, attori e allievi attori del Teatro dei Venti. Drammaturgia di Vittorio Continelli, Massimo Don e Stefano Tè. Regia di Stefano Tè.

Via alle prenotazioni per “Odissea” del Teatro dei Venti, regia di Stefano Tè in scena nelle carceri di Modena e Castelfranco Emilia per Trasparenze festival
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