Teatro

Teatro, ricomincio da Macbettu; i Paesaggi di Roma e “Metastasis” a Lugano

4 Dicembre 2021

“Macbettu”, lo spettacolo teatrale record di repliche in Italia e all’estero dove continua a bruciare record di rappresentazioni incontrando consensi unanimi e successo torna il prossimo 8 dicembre, forse per l’ultima volta, nel luogo dove tutto è iniziato: il teatro Massimo di Cagliari, culla di un laboratorio teatrale che partorì un risultato incredibile. Premiato nel 2017 dall‘Ubu come miglior allestimento dell’anno, amato dalla critica e dal pubblico per la forza espressiva degli attori e l’impatto emotivo dell’allestimento con la regia di Alessandro Serra, coinvolgente, che per le sue immagini forti e di straordinario impatto cinematografico si segue come un film o una appassionante band dessinée, resterà nella storia della scena come una delle più intriganti e originali riscritture del “Macbeth” di Shakespeare. La vicenda di sangue e di potere ambientata in una Sardegna persa nella notte dei tempi e dei conflitti tra i clan, è d’altra parte molto simile alla Scozia del re shakespiriano. Quelle vicende hanno trovato così nuova linfa mentre la lingua sarda ha vestito con i suoi suoni affilati i versi del Bardo. “Macbettu”, la produzione forse più importante, sicuramente quella che ha raccolto con le sue 350 repliche in giro per il mondo il maggior successo, suggellerà l’addio di Sardegna Teatro al luogo in cui ha messo le radici e lavorato per anni e che ora abbandona per non essersi piegato alle logiche di un bando che nei fatti ne ha modificato il senso dello spazio trasformandolo da centro di produzione culturale in arena di intrattenimento. A poco sono servite le proteste nel vedere cancellati di colpo i progetti e il lavoro di un teatro che oltre alla produzione di opere originali è stabilmente dentro una serie di progetti europei in sinergia con realtà teatrali e culturali mediterranee. (Per conoscere i retroscena leggere il servizio del nostro giornale a questo link https://www.glistatigenerali.com/teatro/un-bando-reazionario-sardegna-teatro-senza-casa/ ). “Macbettu”, in scena dalle ore 19 sarà così l’ultimo atto di una tre giorni che Sardegna teatro ha battezzato “Ricomincio da tre”, richiamando il titolo del celebre film di Massimo Troisi, dove il protagonista è costretto ad affrontare “una trafila di sventure e imprevisti, ma non si lascia schiacciare dagli eventi, anzi riparte con nuove consapevolezze, una peculiare leggerezza e la coscienza di non dover ripartire da capo, ma di avere già ottenuto delle conquiste”.

“Macbettu” , straordinario spettacolo nato al teatro Massimo di Cagliari, prodotto da Sardegna Teatro, regia di Alessandro Serra, autore anche della fotografia

Dal lunedì 6 al mercoledì 8 il teatro Massimo sarà abitato da una “Garage Sale” dove oggetti unici e iconici di alcune produzioni teatrali verranno esposti e messi in vendita. Lunedì anche il primo evento live (carambolato in streaming sulla pagina Fb di Sardegna Teatro). Per l’occasione Roberta Franceschinelli , project manager del gruppo Unipol presenta il suo libro “Spazi del possibile: i nuovi luoghi della cultura e le opportunità della rigenerazione” (edito da Franco Angeli editore) in dialogo con Mauro Tuzzolino, autore del saggio “Modo proximo. I giovani e la crisi del post-covid” (Arkadia) e Paola Serrittu di Landworks. Modera il manager responsabile di Sardegna Teatro Massimo Mancini. L’indomani appuntamento con “Musicofilo 82”, rubrica molto seguita di guida all’ascolto condotta da Basilio Scalas e Simone Cavagnino: oltre alla storia dei dischi si richiamano anche gli anni e gli avvenimenti del periodo in cui le registrazioni vengono pubblicate. A seguire microfono aperto con la testimonianza in diretta di attori, tecnici che racconteranno aneddoti e ricordi del teatro che abbandoneranno definitivamente alla fine dell’anno.

Distillare storie dalle geografie per una mappa parlante è il sottotitolo che serve come una bussola per orientarsi in “Paesaggi umani” che a Roma da sabato 4 a lunedì 13 l’associazione Urban Experience monta assieme esperienze di live performing, teatro di narrazione, sperimentazione tecnologica e molta umanità ripresa sul campo in tempo reale e restituita in streaming web radio in una serie di itinerari che percorrono nervosamente la Capitale, entrando e uscendo dalla Rete con il format del geopodcast. Sono gli inediti walkabout inventati e condotti da Carlo Infante che in pratica mette in piedi una sorta di studio mobile avventurandosi in percorsi non banali alla scoperta dei luoghi sconosciuti o meno della città. Alla guida di un drappello di camminatori armati di cuffie, volta per volta lascerà delle tracce in itinerari di mappe che parlano (radio walkabout.it) con l’app Loquis e i geopodcast.

“Quinto Stato”,  walkabout diretto da Carlo Infante nella pista dell’aeroporto di Centocelle a Roma dove si apre “Paesaggi umani” (foto Adriano Infante)

La rassegna, alla sua seconda edizione si focalizza sulla figura del pontefice Pio VI (il 13 dicembre si celebrano i 500 anni della sua nascita) che lasciò una sua personale impronta all’Urbe al tempo di Raffaele Fabbretti, primo sovrintendente ai beni culturali, protagonista del Seicento, nonché consigliere di Cristina di Svezia ribattezzata “Regina di Roma” dal popolo romano. A queste vicende è stata dedicata l’animazione digitale realizzata da Nuvola project (il 4 alle 19 a Testaccio, Città dell’altra economia e il 7 al Ponte Parione alle 17), Tra gli eventi intrisi di teatralità da segnalare “En attendant bus. Il paesaggio dell’attesa”, performance dedicata a Samuel Beckett che vuole associare l’idea dell’attesa ai paesaggi urbani. E’ interpretata dall’attrice Consuelo Ciatti (il 9 alle 18 in piazza Ragusa). Con le “Tracce di memoria dell’animazione teatrale: le pratiche del narrare” , venerdì 10 alle ore 16 (Tuscolano) si andrà con l’attore, regista, nonché maestro di narrazione Marco Baliani a Villa Lazzaroni dove a metà dei Settanta si tennero i primi laboratori di animazione teatrale.

Marco Baliani, attore e regista che a “Paesaggi umani” racconterà i primi laboratori di animazione teatrale a Villa Lazzaroni

Da lì per il teatro si aprì una stagione indimenticabile ed esaltante. Imperdibile appuntamento anche al Testaccio dove si terrà un brainstorming radionomade alla Città dell’Altra economia, nell’ambito della festa dell’Eco mercato che confluirà nella performance teatrale “L’albero delle acciughe” di Mariella Fabbris, grande attrice, parte integrantedel nucleo fondatore del Teatro Settimo. Accanto agli appuntamenti squisitamente teatrali “Paesaggi umani” ha un programma fitto fitto di camminate alla scoperta di luoghi storici (tutte le azioni sono a ingresso libero e gratuito ma occorre prenotarsi al info@urbanexperience.it oppure via WhattsApp al numero 3358384927).

Nella foto l’attrice Mariella Fabbris durante un suo spettacolo (Foto Joe Murador)

Teatro digitale. Dalla Capitale facciamo un bel balzo verso il nord, in Svizzera. Più precisamente al prestigioso spazio LAC di Lugano dove il 15 dicembre alle 20,30 in in prima assoluta debutta l’opera “Metastasis” di Gabriele Marangoni che è uno sviluppo del progetto “Lingua Madre” vincitore questo anno del premio Hystrio Digital Stage. Una trilogia ancora fruibile gratis on line composta da tre creazioni sonore e altrettante video che intrecciavano linguaggi diversi per restituire “una cacofonia di suoni, rumori, voci e immagini” la stessa in cui siamo immersi quotidianamente ma a cui spesso non facciamo attenzione e ciò non aiuta ad avere una consapevolezza piena di quello che sta accadendo in un determinato momento. I video sono caratterizzati da una attenzione di tipo ecologista _ che denuncia la distruzione dell’ambiente da parte dell’uomo _ e una riflessione di tipo creativo. Accompagnati dalla voce narrante di Nello Provenzano (i testi originali sono opera di Marangoni) le immagini di una natura incontaminata e le opere distruttive dell’ambiente realizzate dagli uomini, si intrecciano con i suoni in sottofondo: “un suono primitivo” che era come “l’urlo della Terra che chiede rispetto”. Questo materiale il 15 dicembre diventerà un’opera interdisciplinare live che ha l’obiettivo di “fondere linguaggi e media diversi in un connubio” che dovrebbe risvegliare i nostri sensi e le nostre coscienze. Gabriele Marangoni ideatore dell’opera teatral-musicale ha voluto sul palcoscenico quattro importanti artisti. A cominciare da Francesca Della Monica, cantante, compositrice e filosofa musicale, considerata una delle più importanti pedagoghe della voce in campo europeo. Come performer spazia dalla musica barocca al contemporaneo. Si occupa invece di sound design il musicista e ricercatore Damiano Meacci esperto di live electronics e produzione e post produzione musicale che dal 1996 collabora con il centro Tempo Reale di Firenze (che co-produce anche “Metastasis”). Light design e spazio scenico sono i campi di lavoro affidati al regista e scenografo Luigi De Angelis fondatore assieme a Chiara Lagani della compagnia teatrale Fanny & Alexander. A Micol Riva, esperta di progetti multimediali, a lungo collaboratrice dello Studio Azzurro, è stato infine affidato il compito di project manager ed executive producer. L’opera del compositore e musicista Gabriele Marangoni spazia dalla musica per ensemble a quella orchestrale, dalle formazioni sperimentali all’elettronica e alla musica per teatro.

Un fotogramma di un video che farà parte dell’opera “Metastasis” di Nicola Marangoni in prima assoluta al Lac di Lugano
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