Teatro

Teatro, parte Luna Rossa, arrivano le performance

7 Ottobre 2020

Luna Rossa ha salpato da qualche giorno in direzione di Auckland. La veloce barca dalle vele nere corre così verso l’ “America’s Cup”, ma ha lasciato il testimone, un pezzo della sua strategica base marinara nel molo Ichnusa di Cagliari a Sardegna Teatro. Ed è simbolicamente proprio dentro un padiglione protetto da una enorme vela bianca con tre alberi sul tetto che il Tric sardo o Teatro di Rilevante interesse culturale _ con la complicità della locale Autorità Portuale _ ha stabilito una delle sue basi operative. Singolare che l’edificio, sui quali grandi specchi si riflette in lontananza lo skyline della città bianca raccontata dallo scrittore Sergio Atzeni, richiami proprio una imbarcazione, quasi a suggerire l’immagine di un viaggio partendo da un “non luogo” diverso, e quanto meno insolito, per chi intenda la scena in termini tradizionali. Eppure è proprio uno spazio che promette di aprire nuovi scorci alle arti performative. Dalle proiezioni di immagini in movimento, digitali e no, danza e installazioni: tutto questo nell’ottica di una visione teatrale contemporanea che tutto possa sperimentare e comprendere. “Ridefinire i tratti di un luogo significa non soltanto abitarlo ma aprire varchi di possibilità, fabbricare orizzonti _ anche perturbanti _ e modificare i confini del possibile” così rivendicano a Sardegna Teatro, l’istituzione guidata dal direttore artistico e manager Massimo Mancini. E “Fabbricare Mondi” è la scritta che, campeggiando sulla copertina dell’ultimo numero della rivista del Tric, “Anagata”, indica proprio la direzione di questo inizio di stagione teatrale. Il nome stesso del progetto artistico e culturale disegnato per l’autunno (cioè fino a dicembre) che si snoderà in spazi diversi all’interno della città di Cagliari.

La città di Cagliari si riflette sugli specchi del padiglione M20 di Sardegna Teatro al Molo Ichnusa (foto Alessandro Carboni)

Al M20 (così è stato battezzato il padiglione con la vela) si proverà a “…mettere in comunicazione questo spazio con ambienti e paesaggi che appartengono a sottoboschi onirici, nei quali la natura riacquista spazi liberi di incoltura e i processi artistici si lasciano modificare dalle nuove topografie, creandone di inedite”. Qui, in collaborazione con la Sardegna Film Commission, si aprirà (opening il 18 ottobre alle 10) con il replay di una installazione assai apprezzata quale è “Museum of the Moon”, opera d’arte di Luke Jerram che grazie alle immagini della NASA riproduce in modo fedele la superficie lunare. In questo caso la Luna è vista come orizzonte metafisico dove si indirizzano sogni e desideri. A seguire _ sempre opera di Jerram _ seguirà Gaia, cioè la Terra vista dalla Luna. Si potrà visionare anche il film di Gaeme Miller “Wild Car” che l’autore ha girato scegliendo luoghi con rotaie abbandonate: a rappresentare l’Italia sarà il paese che ha dato i natali all’artista Maria Lai, Ulassai, in Ogliastra. Tra gli altri allestimenti in programma: “Thirst”, documentario sul paesaggio marino delle isole Faroe. Immagini realizzate con il mare tempesta, le cui riproduzioni audio e video sono fortemente realistiche. Lo stesso giorno dell’apertura il M20 propone la performance della compagnia leccese Sonenalè, “Lo spazio delle relazioni”, che prende le mosse da ”La dimensione nascosta” dell’antropologo americano Edward Hall sulla correlazione tra distanza relazionale e fisica. Tra le azioni sceniche di questo lavoro curato da Riccardo Fusiello è la misurazione del tempo reale delle distanze che separano i corpi delle persone in scena (“misuriamo lo spazio con un metro e poi annulliamo le distanze in un abbraccio, tra un lento e un twist in una immaginaria balera”). Alla performance partecipano dieci persone da 18 anni in su.

Un momento della performance “Lo Spazio delle relazioni” dei leccesi Sonenalè in programma al M20 al Molo Ichnusa di Cagliari

A cinquecento metri in linea d’aria dal M20 (1500 dal Teatro Massimo) ecco un altro “non luogo”: è l‘M15, spazio Civitas, uno dei lotti della ex Manifattura Tabacchi che Sardegna Teatro gestisce assieme a Open Campus, Mommoti e Terra de Punt dove sta prendendo le mosse Mixed reality, dipartimento di interazione dei processi teatrali e le nuove tecnologie. Sarà abitato come residenza permanente dalla compagnia di teatro di figura de Is Mascareddas. In questo luogo di archeologia industriale recentemente restaurato, dal 21 al 25 ottobre andrà in scena “Corpo Lib(e)ro” di Anna Fascendini in coproduzione con Tuttestorie festival, Is Mascareddas e Autunno danza: è un’azione a coppie per bambini e adulti, spettacolo concepito come incontro tra corpi e libri.

La compagnia de Is Mascareddas tra i gestori di M15 all’Ex Manifattura Tabacchi di Cagliari (foto Enrico Cambedda)

Sempre a M15 dal 2 al 4 novembre (in replica il 6 all’Eliseo di Nuoro e il 7 e 8 in collaborazione con il teatro Instabile a Paulilatino) è di scena lo spagnolo David Espinosa con “Mi Gran Obra (Un Projecto Ambicioso)”, cioè il sogno utopistico di un teatrante che vorrebbe allestire uno spettacolo grandioso.La programmazione nello spazio principe del Teatro Massimo si è aperta a fine settembre con due repliche di “Macbettu” il visionario allestimento tratto dal “Macbeth” shakespiriano con la regia di Alessandro Serra. Qui sono attesi gli strepitosi Antonio Rezza e Flavia Mastrella il 31 ottobre e il 1 novembre con il loro popolare “Fratto X”. Per l’occasione il duo rende nota la futura produzione in collaborazione con Sardegna Teatro e il patrocinio della Fondazione De Andrè. Si chiamerà “Amistade. Fratto X _ liberamente associato a parole e immagini di Fabrizio De Andrè. Sfuggito dalle labbra di Dor Ghezzi”. Nella sala M2 del Teatro Massimo via alla rassegna “Ride on”, viaggio nella comicità contemporanea curato dalla teatrante Francesca Falchi. In questa sala (il 23 e 24 ottobre) in collaborazione con Autunno danza viene presentato “Forecasting” di Giuseppe Chico e Barbara Matijevic performance basata su filmati amatoriali da YouTube.

David Espinosa nello spettacolo “Mi Gran Obra (Un Projecto ambicioso)” (foto di Alex Brenner) in programma al M15 di Cagliari

Dal 6 al 14 novembre, in spazi e luoghi diversi il regista Davide Jodice e l’attore Nunzio Caponio condividono il progetto“Embody_enciclopedia delle emozioni” ricerca nelle coscienze sul post-lockdown. Il 7 e 8 novembre al Teatro Massimo Ginevra ed Enrico Ticconi presentano il loro “Harleking” rivisitazione contemporanea della Commedia dell’arte. Il 14 e 15 novembre è la volta di Lucia Guarino con il suo solo “Retiro”. Sempre il 15 ma a Paulilatino va in scena “Maria del Mare” di Bepi Vigna con Lia Careddu in replica il 19 all’Eliseo di Nuoro e il 22 al M20 di Cagliari: una storia al femminile ambientata nel Mediterraneo, tra pirati, pestilenze, viaggi, amori e leggende. Filippo Michelangelo Ceredi è l’autore e protagonista di due differenti performance: “Between Me and P.” (il 19 novembre al M20) e “Eve#2” in scena il 20 al M20 e in replica il 22 a Paulilatino. In uno spazio ancora da definire, dal 20 al 22 novembre, Sara Leghissa ambienterà il suo “Will you marry me?” . Al M15 il 21 e 22 novembre Nadia Addis presenta lo studio “Brigitte e le petit Bal perdu”. “A quel paese” è invece il testo di Francesco Civile con la collaborazione drammaturgica di Daniel Dwerryhouse entrambi sul palcoscenico il 3 dicembre all’Eliseo di Nuoro, il 5 a Paulilatino e il 6 a M2 di Cagliari.

Una scena da “Fratto X” di Rezza e Mastrella in programma al Teatro Massimo di Cagliari (foto di Giulio Mazzi)

Sardegna Teatro ha deciso di dare ospitalità agli artisti che con la pandemia si sono trovati senza una casa  (il collettivo Ex Art che si stabilirà nella sala M3 da metà novembre) e segnala la sua presenza come partner nel progetto di rigenerazione curato da La Carovana e sostenuto dalla Fondazione Sud e Fondazione Giulini nello spazio del Lazzaretto nel quartiere popolare di Sant’Elia dove si stanno conducendo con la cittadinanza una serie di laboratori. Dall’11 al 22 ottobre il Teatro Massimo apre infine alla Biennale del teatro di produzione in Sardegna e quindi alla possibilità che le compagnie _ seguite per l’occasione da un osservatorio critico _ possano mostrare i propri lavori teatrali. Progetto di forte fascino è infine “Fuorimargine” costruito in tandem con Autunno Danza, un progetto dedicato al sostegno di giovani autori emergenti (dai 17 ai 25 anni). L’anno scorso la prima edizione ha visto una ricca partecipazione da diversi paesi europei, questo anno, complice il Covid, la scelta si è ristretta solo all’Italia. Focus preciso di questo anno l’interazione fra i linguaggi della danza, della musica, video arte e nuove tecnologie. Dal 9 all’11 dicembre al M15 si potranno visionare i risultati della residenza.

Francesco Civile e Daniel Dwerryhouse sono gli interpreti di “A quel paese” in scena all’Eliseo di Nuoro, Paulilatino e Cagliari
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