Teatro
Teatro d’autunno, “Testimonianze” a Genova e “Cesare” a Modena
Teatro, rassegne e debutti d’autunno. A Genova, Akropolis apre la seconda manche di “Testimonianze”, festival dedicato alla ricerca e alle connessioni tra diverse arti. Rassegna aperta in grado di offrire come ogni edizione -questa è la quattordicesima- un originale mix tra danza e teatro, anche di figura e cinema. Dopo le prove di Paola Bianchi, Masque teatro e Nicola Galli, il teatro di Marco Martinelli delle Albe in “Coro; è la volta dei sardi Mascareddas, una delle più titolate compagnie di teatro di figura con il capolavoro “Venti contrari”, regia di Karin Koller, che con dieci pupazzi racconta la società del dopoguerra in Italia. In scena Donatella Pau, che ha ideato l’opera e Claudia Dettori. Carlo Massari e la C&C Company in “Metamorphosis” rende omaggio ad Ovidio (16). I padroni di casa di di Akropolis Teatro mettono inscena la loro ultima produzione “Apocatastasi”, regia di Clemente Tafuri e David Beronio con le musiche originali di Pietro Borgonovo. In scena Roberta Campi e Giulia Franzone (17). Giornata interamente dedicata al butoh giaponese quella di sabato 18 con Alessandra Cristiani in “Lingua , da Claude Cahun”, Masaki Iwana in “A Summer family” (proiezione) e Yuko Kaseki in “9 steps to dust”. Chiusura all’insegna del teatro di figura. Alle 15,30 e 20 con Claudio Montagna e il grande Gigio Brunello.
Prosegue e si consolida la collaborazione tra Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Teatro dei Venti, la compagnia modenese diretta da Stefano Tè che da quasi vent’anni porta la pratica teatrale all’interno delle carceri. Al Nuovo Teatro delle Passioni di Modena sono in programma due spettacoli di cui ERT ha sostenuto la produzione e realizzati insieme agli attori della Casa Circondariale di Modena e della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia: rispettivamente in “Giulio Cesare”, dal 16 al 19 novembre, in scena per la prima volta al di fuori delle strutture detentive; e “Amleto”, in prima assoluta dal 23 al 26 novembre, dopo il primo studio presentato al Teatro Dadà a maggio 2023.
I due lavori – insieme al podcast Macbeth alla radio costruito con le voci degli attori e delle attrici degli istituti penitenziari di Modena e Castelfranco – compongono la trilogia su William Shakespeare sviluppatasi nell’arco del biennio 2022/23, anche banco di prova del progetto AHOS All Hands On Stage, cofinanziato dalla comunità europea che prevede la professionalizzazione dei detenuti in diversi ambiti lavorativi legati al teatro, quali tecnici, macchinisti, scenografi.
Ancora a Modena, va in scena “Teatro”, un’immersiva performance itinerante per 20 spettatori alla volta, ideata dal duo italo-australiano Cuocolo/Bosetti. Pensata per interrogarsi sulla natura degli edifici teatrali di tradizione, l’esperienza è ora adattata appositamente per gli spazi del Teatro Storchi di Modena.
Prodotto da Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, il progetto si replica sino al 17 dicembre.
Muniti di audio-guide, gli spettatori saranno accompagnati in un’esplorazione dello Storchi, lungo un percorso attraverso luoghi non abituali o totalmente sconosciuti al pubblico, per riflettere sul senso e sul tempo del teatro. A condurre, saranno i ritmi della voce di una figura femminile, una donna che cammina e attraversa spazi tanto pubblici quanto privati.
Quella della “passeggiata esplorativa” è una pratica che Cuocolo/Bosetti porta avanti dal 2013, con numerose performance, tra le quali “The Walk” o “Underground”, premiate con importanti riconoscimenti e presentate in festival internazionali in più di cento città.
Dopo Dante nel 2021 e Pierpaolo Pasolini nel 2022, l’indagine performativa di Lenz sulle letterature fondative della lingua e cultura italiane prosegue nel 2023 con “LPAM_Lenz per Alessandro Manzoni”, il Progetto Speciale di Lettura dedicato ad Alessandro Manzoni, nell’anno in cui si celebrano i 150 anni dalla morte. Alla Galleria San Ludovico, chiesa sconsacrata che il Comune di Parma ha dedicato all’arte contemporanea, dal 22 al 25 novembre andrà in scena “Crine-Ermergarda-Oratorio” opera performativa, visuale e musicale di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto in coproduzione con ParmaFrontiere, che vede insieme all’interprete sensibile Carlotta Spaggiari, l’esecuzione live al contrabbasso di Roberto Bonati.
Debutta in prima nazionale dal 15 al 19 novembre, e apre la stagione 2023/2024 del Teatro Rifredi di Firenze, “Occidente” del francese Rémi De Vos, con Ciro Masella e Leonarda Saffi diretti da Angelo Savelli, e la produzione del Teatro della Toscana. In scena un uomo e una donna annientati dalla mancanza di desiderio, sullo sfondo di una società multirazziale, razzista ed edonista, narcotizzata dalla televisione.Tradotto e rappresentate in quindici Paesi, De Vos è considerato uno dei più interessanti autori della nuova drammaturgia europea: è uno dei rari drammaturghi a essersi interessato, con pertinenza ed esperienza diretta, al mondo del lavoro, del precariato, della disoccupazione e, con spietato cinismo, a quelli della xenofobia e della crisi della cosiddetta famiglia tradizionale, come in “Alpenstock”e “Tre rotture”presentati al Teatro di Rifredi nelle scorse stagioni.
Bologna, al Teatro delle Moline, dal 21 al 26 novembre, va in scena uno degli spettacoli più apprezzati di Lucia Lanera, “Con la carabina”, vincitore di due Premi Ubu nel 2022 come Miglior Regia e Miglior nuovo testo straniero/scrittura drammaturgica. La pièce, scritta dalla giovane drammaturga francese Pauline Peyrade, è interpretata da Danilo Giuva ed Ermelinda Nasuto, diretti da Lanera.
Una donna, giudicata consenziente da un tribunale francese per uno stupro subito all’età di 11 anni da un amico del fratello maggiore, decide, una volta diventata adulta, di farsi giustizia da sola.
La storia si sviluppa tra passato e presente: il primo ambientato in un luna park, il secondo a casa della donna. In entrambi i luoghi si consuma una violenza, ma i ruoli sono invertiti.
Genova. Va in scena in prima assoluta al Teatro Gustavo Modena dal 14 al 26 novembre la nuova produzione del Teatro Nazionale di Genova, “L’avaro” di Molière con la regia di Luigi Saravo e Ugo Dighero nel ruolo del titolo. Apprezzato protagonista a teatro di opere di Stefano Benni e Dario Fo, volto noto al pubblico televisivo per la partecipazione a trasmissioni come Mai dire Gol e a numerose serie tv – da Un medico in famiglia a R.I.S. a Blanca – l’attore genovese, su invito del direttore del Teatro Davide Livermore, mette per la prima volta il proprio talento e la propria vis comica al servizio di un grande classico. Con Dighero anche Mariangeles Torres, impegnata nel doppio ruolo della mezzana Frosina e del servo Cleante, Fabio Barone, Stefano Dilauro, Cristian Giammarin, Paolo Li Volsi, Elisabetta Mazzullo, Rebecca Redaelli.
Fino al 30 ottobre a Pordenone il festival “La scena delle donne” con la direzione artistica di Bruna Braidotti (diciannovesima edizione) rende omaggio alla comicità femminile e alla grande attrice Monica Vitti.
Questi i prossimi appuntamenti. Claudia Penoni, porta sul palco giovedì 16 novembre un piccolo trattato umoristico da camera, tuffandosi con ironia nella guerra dei sessi in “Donne nella mia vita”.
Giovedì 23 novembre va in scena “Caipirinha, Caipirinha!” scritto e diretto da Sara Sole Notarbartolo, con Marco Palumbo, Giovanni Granatina e Fabio Rossi. Ambientata all’interno di un bar, la pièce racconta un tradimento, per amore e indicibile, di qualcuno che si ama.
E poi, giovedì 30 novembre, Bruna Braidotti presenta in debutto nazionale a Pordenone “Da uomo a uomo”, una conversazione/provocazione sulla violenza maschile contro le donne. Francesco Cevaro e Paolo Mutti indagheranno la cultura patriarcale che sta alla base della disparità di genere, attraverso riflessioni sulla cultura degli uomini, e in particolare sugli atteggiamenti e il linguaggio che contengono già le tracce della sopraffazione: un excursus a tratti ironico sull’educazione del maschio nella nostra società, in cui ancora alcuni stereotipi di comportamento e di costume sono radicati e difficili non solo da cambiare ma anche da mettere in discussione.
Da alcuni giorni sul sito della Biennale di Venezia – www.labiennale.org – sono stati pubblicati i nuovi bandi di regia, drammaturgia, performance site specific per l’edizione di Biennale College Teatro 2024-25, l’iniziativa che consolida la tradizione di ricerca e sostegno ai nuovi talenti della Biennale di Venezia, sotto la guida dei Direttori artistici del settore Teatro Stefano Ricci e Gianni Forte (ricci/forte).
Tre i bandi nazionali e internazionali proposti: un bando nazionale per un/una regista under 35 conscadenza domenica 14 gennaio: alla sua settima edizione, il bando biennale è dedicato a registi e registe italiane di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Al termine delle varie fasi di selezione, tappe di avvicinamento e messa a fuoco del proprio progetto di regia attorno a un testo inedito, un classico, un adattamento o anche una riscrittura che non abbia mai debuttato né in forma di studio né in forma completa, verrà selezionato un unico regista vincitore. Il vincitore o la vincitrice sarà annunciato- al termine del 52. Festival Internazionale del Teatro (15 > 30 giugno 2024); sarà poi nel corso del 2025 che il vincitore o la vincitrice definirà e svilupperà il suo spettacolo con il supporto dei direttori artistici Stefano Ricci e Gianni Forte usufruendo di un premio di produzione di massimo 110.00 euro in vista del debutto sul palcoscenico della Biennale Teatro 2025.
E’ previsto inoltre un bando nazionale per due autori/trici under 40 con scadenza mercoledì 31 gennaio: alla sua quinta edizione, il bando biennale è indirizzato ad autori e autrici italiani di età compresa tra i 18 e i 40 anni. Dopo una selezione di un massimo di dieci partecipanti sulla base del testo originale presentato in fase di candidatura, gli scrittori e/o scrittrici saranno invitati a seguire, nel corso del 52. Festival Internazionale del Teatro (15 > 30 giugno 2024), un workshop con il drammaturgo Davide Carnevali, durante il quale produrranno un testo ispirato al tema del Festival (Bianco e Nero). Sulla base dei risultati del laboratorio i Direttori artistici identificheranno due vincitori che avranno tempo fino al 31 gennaio 2025 per elaborare i testi nella versione integrale. Testi che faranno parte, in forma di mise en lecture, del programma della Biennale Teatro 2025.
Infine un bando internazionale per due performer site-specific con scadenza martedì 9 gennaio: il bando annuale, alla sua quarta edizione, è rivolto ad artisti italiani e stranieri under 40 che intendano confrontarsi con il tema della Biennale Teatro 2024 per la realizzazione di una creazione originale pensata in esterni, nei campi veneziani, luoghi della vita quotidiana lagunare.
I performer vincitori, scelti dopo varie fasi di selezione, avranno modo di sviluppare e realizzare ognuno il proprio progetto nel corso del 2024, avvalendosi del tutoraggio di Stefano Ricci e Gianni Forte, per debuttare infine all’interno del 52. Festival Internazionale del Teatro (15 > 30 giugno 2024). La Biennale di Venezia prevede un contributo fino a un massimo di 25.000 euro per i costi di produzione.
Al Crisalide Forlì Festival dedicatoquesta edizione alla pluralità del sensibile, festival iniziato il 20 ottobre, ultimi appuntamenti. Fresco di debutto “Voodoo” di Masque Teatro, un assolo con Eleonora Sedioli che descrive lo stato di grazia che l’attore vive nell’affrontare la temibile lotta con l’inconosciuto in sé e nel fuori (17 e 18 novembre 18 ore 21). In cartellone anche: “I Greci, Gente Seria! Come I Danzatori”, confronto dialettico della compagnia Quotidiana.com in cui, fra improbabili e maldestri passi di danza, Roberto Scappin e Paola Vannoni declinano e si rimpallano, nel loro abituale registro ironico, che oscilla fra l’ovvio e lo stralunato, levariazioni di un divertente tormentone pseudofilosofico – lo spettacolo ha vinto il Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche “Dante Cappelletti” 2022 – (18 novembre ore 20.00); “Cumpanaggiu – il pane e il resto” della compagnia leccese Teatro Koreja, che vuole rappresentare una filosofia di vita mettendo in scena i prodotti tipici salentini, commestibili e non, a partire dal pane, personaggio centrale (19 novembre, ore 18.00).
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