Teatro

Teatro Akropolis, a Genova la linea avanzata della ricerca

3 Novembre 2022

Tredici anni nel segno di Akropolis. Una delle migliori enclave della ricerca teatrale italiana. Laddove il confronto e la discussione, sempre libere non conoscono frontiere. Nè di linguaggi, nè di tecnologie. Attenzione a quanto si muove nella sperimentazione, ma anche solidamente ancorato nelle origini della scena. E che tutto guarda con curiosità e apertura, dalla danza al teatro di figura. Non disdicendo la filosofia e la poesia. Anzi. Questo il mood operativo artistico ed emozionale coltivato dalla pattuglia del Teatro Akropolis di Genova che riparte dalla sede storica di Sestri Ponente con il suo originale festival “Testimonianze, ricerca azioni” (2-13 novembre). E mai titolo fu più veritiero e corrispondente alla linea scelta dai due direttori artistici Clemente Tafuri e David Beronio, anche registi cinematografici, freschi reduci del successo raccolto alla Biennale del cinema veneziano dove hanno presentato il loro ultimo film “Carlo Sini” , dedicato al grande omonimo filosofo, parte integrante del progetto “La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro”. Ed è di un altro filosofo caro ai due artisti, Giorgio Colli, la frase prescelta per accompagnare l’edizione di questo anno: “Il presente non esiste”. David Beronio spiega che “è un invito a rivolgerci con uno sguardo critico a tutto ciò che ci circonda: a sottrarci a quell’allucinazione collettiva che ci fa vedere le cose solo se hanno il crisma della stretta attualità. Ed è anche un invito a guardare gli spettacoli che programmiamo dal punto di vista del loro valore artistico e non soltanto da quello delle tematiche che propongono».

Dedicato ai rapporti tra circo e teatro. Ad Akropolis teatro va in scena “Runa” di Ammer Kabani (foto di Jordi Plana). Altro spettacolo è “Paidia” del Teatro del Sottosuolo

Specifica ulteriormente Tafuri che in un periodo come questo, tra pandemia e guerra in Ucraina che ci vede coinvolti “ci ritroviamo affogati in un magma di immagini false, di riscritture faziose del presente. Il teatro ci offre la possibilità di vivere direttamente un’esperienza, come artisti e come spettatori. Ci chiama a riflettere sulle responsabilità etiche e politiche che nascono da un contatto diretto, da un evento che nessuno ci racconta”.

Ed ecco così un palinsesto importante, un programma molto ambizioso in linea con questa progettualità e che fino al 13 novembre vedrà alternarsi sulle tavole del teatro ma anche in altre location dentro la città della Lanterna, settanta artisti protagonisti di trentuno eventi. Tre anteprime e sei prime assolute e due prime nazionali.

Tra le novità di questa edizione il teatro di figura che ha goduto di una anteprima lo scorso 26 ottobre con un incontro con lo storico Alfonso Cipolla e la proiezione del filmato di Mario Bianchi e Andrea Bernasconi “Io di mestiere faccio il burattinaio”. Domenica 13 andrà in scena “Topolino” con il burattinaio Patrizio Dall’Argine del Teatro Medico Ipnotico.

La danzatrice e coreografa Paola Bianchi presenta a Genova in prima nazionale “Assimilia” (Fotografia di Margherita Mase)

Punto storicamente forte di questa rassegna è la danza con la presenza di quattordici produzioni, tre delle quali di dance butoh giapponese. Altro elemento presente nelle passate edizioni è quello del circo costruita in collaborazione con Boris Vecchio fondatore dell’associazione Sarabanda che il 3 presentano in prima nazionale “Runa” di Amer Kabbani. Altro lavoro sul confine tra circo e teatro è “Paidia” del Teatro del Sottosuolo in calendario il 6 novembre.

Non mancano come è consuetudine gli incontri e le riflessioni con studiosi del settore e infine le proiezioni dli filmati della compagnia e il debutto della ultima produzione teatrale del gruppo: “Apocatastasi”.

Il via è stato il 2 con i giovani coreografi Elisabetta e Gennaro Lauro in “ZugZwan” , seguito da “Dodi” di Sofia Nappi/Komoco e da “Anonima” di Cecilia Ventriglia.

La danza torna il 6 a Villa Durazzo Bombrini a Cornegliano con “The Red Thing” dei DasDing con Giuseppe Giampino e Riccardo Guratti.

Prima imperdibile quella dell’8 novembre della danzatrice e coreografa Paola Bianchi, figura di primo piano della danza contemporanea italiana che presenterà “Assimilia” che danzerà con gli auricolari una coreografia sotto dettatura. Altre prima il 12 con “Ça ira” di e con Francesco Colaleo e Maxime Freixas di Cie MF, Lo stesso giorno Carlo Massari della C&C Company esegue “Larva” e il 13 novembre in chiusura di festival con l’anteprima di “Blatta”, primo e secondo capitolo della ricerca triennale “Metamorphosis. Atti di metamorfosi contemporanea”.

Tra i protagonisti del ricco programma della rassegna di Akropolis Teatro lo spettacolo “Ça ira” di e con Francesco Colaleo e Maxime Freixas della compagnia MF

“And then there were none” di Greta è, una coproduzione firmata da Tir Danza e Teatro Akropolis che va in prima assoluta il 9, mentre Davide Ninnarello presenta il 10 la sua “Pastorale”. Infine il 13 novembre Emanuele Rosa e Maria Focaraccio di EM+ eseguono “How To-just another Boléro” sulle note del Bolero di Ravel: due performer si muovono in una gabbia priva di sbarre come attrazioni in uno zoo.

Capitolo tutto a sé quello della dance butoh. Il 5 novembre nei saloni del Palazzo Ducale andranno in scena le performance “Consumed by the Invisible” di Moeno Wakamatsu in prima nazionale, “Matrice – da Ana Mendieta” di Alessandra Cristiani in prima assoluta e “Corpo d’acqua” di Stefano Taiuti. Gli spettacoli saranno accompagnati dalla proiezione di “Vermilion Souls”, primo film del maestro butō Masaki Iwana, scomparso nel 2020, alla presenza della moglie Moeno Wakamatsu e di Samantha Marenzi, docente al DAMS dell’Università Roma Tre. Moeno Wakamatsu venerdì 4 novembre sarà protagonista di un incontro pubblico al Celso – Istituto di Studi Orientali.

Teatro. Da non perdere il 6 novembre “Primi passi sulla luna “di Andrea Cosentino in cui gli eventi mediatici si misurano con la sete di realtà, l’8 novembre “Il Presente” di Masque teatro in prima regionale con Eleonora Sedioli; il 9 novembre “Charta” di e con Bernardo Casertano in prima assoluta che incrocia Pasolini e Collodi.

La performer giapponese di dance butoh Moeno Wakamatsu è tra i protagonisti della serata di Palazzo Ducale con “Consumed by the Invisible”

Ed ecco i padroni di casa , il Teatro Akropolis che il 4 presenta in prima assoluta il nuovo spettacolo teatrale “Apocatastasi “ con Roberta Campi e Giulia Franzone, le musiche originali di Pietro Borgonovo, la regia di Clemente Tafuri e David Beronio. l tema è “il tempo e il titolo indica la fine dei tempi, quando il tempo lineare si sospende e tutte le categorie quotidiane, comprese la volontà e l’identità, entrano in crisi e perdono di senso. Due figure abitano questo spazio sospeso, sulla musica composta dal direttore della GOG Pietro Borgonovo, che con le note mette a confronto queste due dimensioni (in replica l’11 novembre)”. A seguire sarà proiettato per la prima volta il quarto film del progetto “La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro“ dedicato a Gianni Staropoli, tra i più innovativi light designer del panorama teatrale italiano. Attraverso il suo lavoro, i registi Clemente Tafuri e David Beronio indagano il “rapporto tra luce e buio”.

Per gli incontri segnare sul taccuino il consueto appuntamento con Marco De Marinis, il 12 al Museo Biblioteca dell’Attore con il seminario “La relazione teatro-città e il suo rovescio. Laboratorialità, apolitologia”.

La riflessione filosofica e il confronto con i temi della conoscenza sono al centro dell’incontro “Foglio-mondo. Dialoghi transdisciplinari. Effettuare, comporre: filosofia e arti dinamiche”, in programma l’11 novembre al Teatro Akropolis e realizzato in collaborazione con Mechrí– Laboratorio di filosofia e cultura di Milano. Il dialogo tra le diverse discipline sarà affrontato da Carlo Sini e Florinda Cambria, fondatori di Mechrì, insieme ad Antonio Attisani e Tommaso di Dio. In conclusione, viene proiettato il documentario “Carlo Sini. La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro” di Clemente Tafuri e David Baronio presentato recentemente a Venezia.

La danzatrice Alessandra Cristiani al festival di Genova porta in prima assoluta il suo nuovo spettacolo “Matrice – da Ana Mendieta” (foto di Cristina Latini)

 

 

 

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