Teatro

Teatro a Ferragosto: di scena ad Anghiari, Parma e al San Ginesio Fest

10 Agosto 2024

ANGHIARI _ Teatro e cena di Ferragosto. E’ ormai diventato un classico l’appuntamento che si tiene in Toscana nel centro medioevale di Anghiari: la “Tovaglia Quadri”, alla sua ventinovesima edizione, dal 10 al 19 agosto, dà come di consueto appuntamento nel cortile del Castello di Sorci per quella che è presentata come “cena toscana con una storia da raccontare in quattro portate”. Teatro insomma per avventori (e la lista è lunga ma i posti vanno via come il pane) e soprattutto teatro popolare come avviene d’altre parti in Toscana (vedi il ad esempio con modalità differenti l’appuntamento del Teatro Povero di Montichiello in provincia di Siena dove invece è in scena dal 27 luglio l”‘autodramma” intitolato “Il velo della sposa” che resterà ogni sera in cartellone fino al 14 agosto alle 21,30 in piazza della Commenda). La tovaglia a quadri bianche e rossi come da tradizione delle trattorie italiane è quella che viene messa sulle tavolate imbandite dove prenderanno posto gli ospiti e il pubblico. Qui mentre si desina, e si consumano le quattro portate di cucina tipica, si potrà seguire anche lo spettacolo teatrale, come sempre ispirato da temi di attualità, scritto per l’occasione da Paolo Pennacchini e Andrea Merendelli che ne cura anche la regia. Ad interpretare i diversi ruoli della pièce saranno proprio gli abitanti del comune della Val Tiberina. La pièce  stavolta si occuperà di follia, “Matrimonio”,  e va in scena cento anni dopo la nascita di Franco Basaglia, lo straordinario psichiatra innovatore nel campo della salute mentale: contribuì a dare una svolta in senso democratico e culturale della disciplina psichiatrica in Italia fino alla chiusura dei tristemente famosi manicomi. In scena il racconto di due donne. La premessa è che: “una donna libera, creativa, indipendente, fa paura, da sempre. Così l’uomo ha cercato nei secoli di controllarla, inibirla e in alcuni casi segregarla, in un matrimonio patriarcale o in un manicomio abissale”, così affermano i due autori. Una è una giovane sposa che secondo alcuni ricorda una ragazza di Anghiari che cento anni fa venne fatta rinchiudere dal marito nel manicomio di Arezzo perché la definiva “indomabile”. “ Le vicende di queste due donne poetiche e malinconiche – dicono Pennacchini e Merendelli- libere ma ossessionate si incrociano, riportando in vita l’importanza di essere se stesse, e la necessità di aprire le gabbie culturali e quelle fisiche, come il grande psichiatra Basaglia fece, aprendo tra mille critiche i manicomi”.

Uno spettacolo teatrale andato in scena nel Castello di Anghiari per una precedente edizione di “Tavola a quadri” realizzato dai cittadini dell’antico borgo (Foto di Giovanni Santi)

Lo spettacolo vuole raccogliere quella che in sintesi è l’eredità della lezione di Basaglia: “rimuovere lo stigma sociale che ancora accompagna la malattia mentale – tema trascurato, minimizzato, rimosso – riportando al centro della narrazione collettiva le storie di vita delle persone. In ciò i linguaggi artistici sono eccezionale strumento di indagine, lettura e partecipazione e dare vita, corpo e voce alle migliaia di uomini e donne, prima esclusi e poi rimossi e dimenticati”. Da qui l’idea immaginata e realizzata insieme all’Associazione Centro Franco Basaglia di Arezzo, di lanciare un progetto culturale –”Normali mai” – che faccia riemergere storie dimenticate e temi rimossi. L’edizione 2024 di “Tovaglia a Quadri”, con “Mattimonio”, è così inserita nel programma degli eventi. (per informazioni e prenotazioni:info@tovagliaaquadri; telefono: 3516787863).

Dalla Toscana all‘Emilia. Più precisamente in provincia di Parma per assistere alla nona edizione della rassegna di circo contemporaneo internazionale “Tutti matti in Emilia”a partire dal giorno di ferragosto e con altri appuntamenti fino al 4 settembre. Spettacoli per un pubblico di tutte le età con la presenza di compagnie provenienti da Francia, Spagna e Svizzera che porteranno all’attenzione del pubblico differenti tecniche circensi: dalle bici acrobatiche alla manipolazione di oggetti, acrobatica, musica e canto dal vivo, Il via proprio da Parma il 15 agosto alle 21 dal Parco della Cittadella con repliche l’indomani e sabato al Parco Nevicati di Collecchio. In queste serate – organizzate dal Teatro Necessario CircoCentro nazionale di produzione di Circo contemporaneo– è in pista la compagnia italo svizzera di Circocentrique con “Respire” uno spettacolo roteante, “un inno alla gioia di vivere, ipnotico e capace di creare un universo intimo e misterioso, in perenne vorticare. In questa creazione le tecniche di “roue cyr”, sfera di equilibrio, giocoleria e “portes” acrobatico si fondono in una delicata sinergia di corpi che respirano insieme sulle note di un pianoforte a coda”.

La compagnia italo svizzera del Circocentrique alla rassegna  di circo contemporaneo “Tutti matti in Emilia” presenta a Parma e Collecchio lo spettacolo “Respire”

E’ invece uno spettacolo per bicicletta acrobatica (che “ porta il pubblico al centro della scena, per cercare insieme il limite tra verità e finzione”) a cura della compagnia francese, ma di origine hispano argentina, Alta Gama di scena domenica 18 agosto alle 19 nella Rocca Sanvitale di Sala Baganza e martedì 20 agosto alle 21 nell’Area verde della chiesa di Regazzola. Il loro spettacolo “Mentir lo minimo” si basa “sul principio della riduzione dello spazio e il conseguente sbarazzarsi di tutto ciò che non è necessario. Con la sua apparente semplicità, poesia e umorismo, lo spettacolo interroga il pubblico sulla natura della verità e lo avvicina alla complessità dell’accettazione di se stessi”.

Si riprende il 3 e 4 settembre nella piazza Mazzini a Montechiarugolo, ai piedi del Castello, alle ore 21, con lo spettacolo “Poi” della compagnia spagnola D’Estro uno spettacolo che“fonde le radici della cultura mediterranea e del gioco popolare della trottola con il linguaggio del circo contemporaneo, della giocoleria, del clown e della manipolazione di oggetti, per raccontare la storia di un uomo intrappolato dall’effetto delle sue incredibili trottole, piccole, grandi, gigantesche”.

Culmine della rassegna sarà la sei giorni di “Tutti Matti per Colorno” che trasformerà la cittadina ducale  in una capitale del circo contemporaneo con un’anteprima il 29 agosto ( di scena la Compagnia Rampante in “Rococò”: vaudeville, comicità ed effetti teatrali), e due week end: il 30 e 31 agosto, il 1 settembre e il 6,7 e 8 settembre). Il primo week end sono di scena il 30 agosto: Les Acrostiches in “ExCentrique” (ore 20) eD’Estro in “Poi” (ore 22,30). Il 31 agosto: D’Estro con “Poi” (ore 19), Les Acrostiches in “ExCentrique” (20,30) e Le Doux Supplice in “En attendant le Grand soir” (ore 22). Queste compagnie replicano anche il 1 settembre.

Il secondo week end. Il 6 Mauvais Coton in “Culbuto” (ore 20), Inextremiste in “Extension” (ore 21,15 e Les P’tits Bras in “Vent D’Ouest” ore 22,30. Le compagnie replicano anche il 7 e l’8 settembre.

La compagnia Les P’tits Tras mette in scena lo spettacolo di acrobazia “Vent d’Ovest” negli appuntamenti della rassegna internazionale di circo contemporaneo “Tutti matti per Colorno”

E ora un salto nelle Marche per la quinta edizione del Ginesio Fest diretto da Leonardo Lidi e il Premio “All’Arte dell’attore” presieduto da Remo Girone e  giuria composta dal giornalista Rodolfo Di Giammarco, l’attrice Lucia Mascino, la poetessa Francesca Merloni e il regista Giampietro Solari. Diversi gli appuntamenti allestiti dal 18 al 25 agosto tra le strade, le piazze e i siti d’arte di quello che è considerato uno dei più bei borghi d’Italia. Oltre agli incontri con gli attori anche la mostra del grande fotografo Marcello Norberth. Tema di questa edizione è la Solitudine. Tema che sarà espresso soprattutto con i monologhi che -dice Lidi – sono, nel bene e nel male, il fenomeno teatrale del 2000 e hanno lapeculiarità di raccontare, qualunque sia il contenuto dello spettacolo, lo stato di solitudinenella quale è immerso l’attore di oggi”.

E saranno i monologhi scritti dal geniale Makkox, al secolo Marco Dambrosio che “trasforma parole in macigni capaci di distruggere le nostre certezze, pensieri da sbagliarecon ironia” fatti propri da Valerio Aprea al quale spetta con “Aspettando l’Apocalisse” di inaugurare il festival il 18 agosto (alle 21,30, stessa oraper  tutti gli spettacoli si terranno nel Chiostro di Sant’Agostino).

E’ un viaggio nella fantasia tra teatro e arte visiva lo spettacolo “I Piccoli miracoli” del regista norvegese Frede Guibrandsen “dove la solitudine di un disegnatore nel suo studio genera un nuovo mondo fatto di immagini”; il creatore e l’interprete di questo spettacolo è Paolo Nani. L’appuntamento è per il 19 agosto. Il giorno dopo, 20 agosto, è la volta di Valentina Apicello in “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello che -come scrive nelle sue note il regista Claudio Tolcachir– “indaga sul ruolo della donna nel tempo. L’indipendenza, la prospettiva di futuro, la solitudine, la mancanza di mezzi e di risorse. Con umorismo pungente e assurdo questa pièce ci conduce attraverso i labirinti della mente di un personaggio inconsueto, pieno di contraddizioni. Commovente e imbarazzante allo stesso tempo. Ciascuno di noi potrebbe conoscerla, incrociarla nella propria vita; ma potremmo anche essere lei. Sentirci così impotenti da prendere le decisioni peggiori”.

L’attore Paolo Nani è l’interprete dello spettacolo teatrale “I Piccoli miracoli” on la regia del norvegese Frede Guibrandsendi scena al festival teatrale diretto da Leonardo Lidi, San Ginesio Fest

Il 21 agosto è la volta del regista e attore siciliano Tindaro Granata. Il suo incontro con le solitudini delle detenute-attrici del Teatro Piccolo Shakespeare della Casa Circondariale di Messina ha ispirato l’artista che, dopo un lungo percorso nel progetto “Il Teatro per Sognare”, ha dato vita allo spettacolo “Vorrei una voce” delicata e toccante introspezione costruita attraverso le canzoni di Mina, per interrogarsi sul sogno, sulla sua assenza e soprattutto la sua perdita”.

Eleonora Danco presenta in “Me vojo Sarvà” sotto forma di lettura performativa una versione diretta dei suoi cavalli di battagli. Senza cambi di luce e musiche solo un leggio in scena (22 agosto).

“Smarrimento” è uno spettacolo scritto e diretto da Lucia Calamaro e che vede in scena l’attrice Lucia Mascino (luci e scene di Lucio Diana, costumi di Stefania Cempini). Racconta di una “ scrittrice in crisi che, sola in una stanza, crea o cerca di creare personaggi e dialoghi per superare il famoso blocco. L’inizio di un viaggio nella fantasia, un tenersi compagnia con gli spettri della mente” (23 agosto).

“Giusto” invece di e con Rosario Lisma è “la storia surreale, buffa e dolente di una diversità nel mondo contemporaneo. Ma è anche un invito a superare le certezze che ci proteggono e i limiti che da soli ci siamo dati. Giusto è un impiegato intelligente, mite e fin troppo educato in un mondo grottesco di spietato cinismo…” (24 agosto).

Al San Ginesio Fest Lucia Mascino è l’interprete di “Smarrimento”, spettacolo scritto e diretto da Lucia Calamaro, scene e luci Lucio Diana, costumi Stefania Cempini (foto di Giulia Di Vitantonio)

Nella stessa giornata (ore 18,45) restituzione di un laboratorio condotto da Alessio Maria Romano, coreografo e pedagogo che assieme agli allievi del Teatro Stabile di Torino e della Scuola del Piccolo di Milano ha sviluppato uno studio sulla solitudine attraverso il movimento “Island-Concerto per corpi soli”. Per bambini e famiglie, il 23 agosto nell’Oratorio San Filippo Neri alle ore 18 va in scena “Tuttatesta”, con Davide Calaresi che l’ha scritto e diretto, produzione Fontemaggiore. Sempre all‘Oratorio San Filippo Neri, il 24 agosto alle 18, va in scena “Il racconto della principessa guerriera”, drammaturgia e regia di Matteo Prosperi in scena con Paola Giglio. Domenica 25 nei Giardini della Chiesa SS Tommaso e Barnaba alle 17,30 , va in scena “Storia di un uomo e della sua ombra” con Giuseppe Semeraro, Dario Cadei e Leone Marco Bartolo. Regia di Giuseppe Semeraro.

Nell’ambito di San Ginesio Fest è stata inaugurata qualche giorno fa nel Loggiato dei Lumi la mostra “Marcello Norberth. La prima retrospettiva dedicata al Maestro della fotografia di scena italiana”. Con la sua opera Norberth ha immortalato i volti dei più celebri attori italiani. . La mostra allestita dal figlio, Luca Manfrini racconta i tempi dei diversi incontri e sodalizi del fotografo. Quello più lungo con Luca Ronconi, ma anche con registi come De Filippo, Squarzina, Castri, Stein, Missiroli, i Magazzini. E gli attori: De Filippo, Gassman, Accorsi, Benigni e altri. La mostra resterà aperta sino al 4 ottobre.

“L’Affare Makropoulos”, regia di Luca Ronconi, interprete Mariangela Melato (1993). La foto è di Marcello Norberth a cui San Ginesio Fest dedica una importante mostra sino a ottobre.

 

 

 

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