Teatro
Teatri d’Autunno, da Milo Rau a Josep Maria Mirò e Krystian Lupa
Teatro d’Autunno, piovono le rassegne, arrivano i maestri come Milo Rau, Krystian Lupa e Josep Maria Mirò e gli spettacoli da non perdere. Ad aprire la discesa dei grandi del teatro è il Teatro di Genova che da mercoledì a venerdì inaugurando la sua stagione ospitando al Teatro Gustavo Modena (ore 20,30, giovedì 19,30), uno dei più importanti protagonisti della scena mondiale, lo svizzero Milo Rau con il suo spettacolo “Grief &Beauty” di cui il teatro nazionale genovese è coproduttore italiano. E proprio il primo giorno, mercoledì 12 alle 17,30, nella Sala Mercato verrà proiettato il film “The New Gospel”. Al termine il regista dialogherà con il pubblico. La crisi contemporanea, i temi più sensibili del nostro vivere quotidiano sono al centro dell’opera di questo geniale autore di oltre una cinquantina tra libri, spettacoli e film, che ha allestito i suoi lavori in tutto il mondo, accendendo spesso polemiche e discussioni per la radicalità con cui ha messo in scena temi sensibili come quelli della politica e della religione o dell’ambiente. “Grief&Beauty” è il secondo capitolo della “Trilogia della vita privata” in cui l’attuale direttore del TGent, il teatro di Gand, propone un’altra produzione radicale e poetica al tempo stesso.
“Temi centrali dello spettacolo sono il lutto, l’addio, ma anche l’ascolto, la memoria e la solidarietà dinanzi ai momenti finali di un’esistenza. In scena ci sono due donne e due uomini, in parte attori professionisti, in parte persone portatrici del proprio vissuto reale”. Sullo schermo Johanna, che ha deciso di praticare l’eutanasia. I quattro attori e attrici – Arne De Tremerie, Anne Deylgat, Princess Isatu Hassan Bangura e Gustaaf Smans – che “accompagnano il suo percorso e condividono storie personali di addio e rinascita, amore e arte, memoria e oblio, interrogandosi sul senso dei rapporti familiari e della vita stessa e sperimentando insieme agli spettatori due sensazioni mai davvero definibili: il dolore e la bellezza”. A metà tra fiction e documentario il film “The New Gospel” girato nella città di Matera si presenta con una versione contemporanea del Vangelo dove il ruolo di Gesù è interpretato da Yvan Sagnet, sindacalista camerunense che per primo ha denunciato le pratiche criminali del caporalato nei campi dell’Italia meridionale.
Ad accogliere il geniale drammaturgo catalano Josep Maria Mirò, uno dei teatri più attivi e meno conformisti d’Italia, celebre per aver ospitato autori scomodi e divulgato l’opera di teatranti semi conosciuti in Italia. Da Sergio Blanco a Remi De Voos o il giovane Abel Gonzàlez Melo e naturalmente Mirò. Di questi autori il regista Angelo Savelli ha tradotto e spesso messo in scena le opere (nel 2019 insignito assieme al teatro di Rifredi del premio Ubu) speciale). Questa volta il titolo prescelto _ in scena dal 12 al 16 ottobre in prima nazionale _ sarà “L’amico Ritrovato” di Fred Uhlman, adattamento per il teatro di Josep Maria Mirò, messo in scena con la regia di Angelo Savelli con Federico Calistri, Mauro D’Amico e Roberto Gioffrè. Il testo di Uhlman racconta la storia di un’amicizia tra due ragazzi di differente classe sociale nella Germania del nascente nazismo degli anni Trenta. Nella versione dell’autore catalano ha “la storia è essenzializzata nella voce dei suoi due protagonisti ma con la presenza in scena di tre personaggi: Hans adulto, Hans giovane e Konradin giovane. La riduzione è fedele alla narrazione, allo stile e alla poetica di Uhlman, ma ne esalta la teatralità attraverso la configurazione di tre figure che dialogano tra loro: il giovane Hans con il suo io giovanile; l’adulto Hans con il ricordo dell’amico Konradin; Hans e Konradin nella loro gioventù”. L’autore di “Principio d’Archimede” è attualmente impegnato nella regia del suo testo “Tempi Selvaggi” (tradotto in italiano da Angelo Savelli e pubblicato da Cue Press) al Teatro Solis Comedia Nacional di Montevideo dove ha appena debuttato per i 75 anni di fondazione del teatro. Sabato 15 alle 17,30 Mirò assieme ad Angelo Savelli, Marta Cuscanà presenzierà con l’autore Fabio Francione alla presentazione del libro “Sguardi sul teatro contemporaneo”.
Un altro protagonista della scena contemporanea europea, il regista polacco Krystian Lupa è atteso questo sabato e domenica dalle ore 15 al teatro Storchi di Modena, in prima nazionale, per Le Vie Festival, con “Imagine”, viaggio nel mondo della controcultura, tra gli anni Sessanta e Settanta. Maestro nel creare realtà sceniche intrinsecamente coerenti, Lupa spesso “traduce e adatta i testi che mette in scena, disegnandone contemporaneamente la scenografia. La qualità del teatro di Lupa è legata anche ad una straordinaria recitazione, che è spesso considerata “invisibile” o “trasparente”, resa tale da attori che si fondono quasi completamente ai personaggi che interpretano”. Così ha fatto anche in “Imagine” dove Lupa è partito dal celebre testo della canzone di John Lennon per “per porre una domanda sulla vitalità delle utopie nel mondo di oggi, in cui la spiritualità è diventata commercializzata o politicizzata, e i valori umani, i diritti umani, l’eguaglianza e la libertà personale, sono stati svalutati”. In scena un cast di livello con la presenza in palcoscenico di Karolina Adamczyk, Grzegorz Artman, Michał Czachor, Anna Ilczuk, Andrzej Kłak, Michał Lacheta, Mateusz Łasowski, Karina Seweryn, Piotr Skiba, Ewa Skibińska, Julian Świeżewski, Marta Zięba. Lo spettacolo è realizzato all’interno del progetto internazionale “Prospero Extended Theatre” . Il progetto è stato presentato proprio nei giorni scorsi a Bologna all’Arena del Sole: Avviato due anni fa e co-finanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea, è nato per rispondere ai molteplici interrogativi attorno alla presenza del teatro nel mondo digitale. In questo ambito oltre allo spettacolo “Imagine” , proprio all’Arena del Sole è atteso, dal 2 al 6 novembre in prima assoluta “Calderòn” con la regia di Fabio Condemi. “Prospero” è un network di cui Ert è tra i soci fondatori che sostiene e promuove la produzione e circolazione di opere e di artisti di nove paesi europei (oltre a Italia: Belgio, Croazia, Polonia, Germania, Svezia, Portogallo, Francia e Spagna. In collaborazione con il canale tv Arte).
Altre prime teatrali. Dall’11 al 20 ottobre in prima nazionale nel Saloncino “Paolo Poli” del Teatro della Pergola di Firenze, Pier Paolo Pacini dirige “La dodicesima notte” di William Shakespeare nella traduzione di Orazio Costa, con l’adattamento di Filippo Gentili. Con Federica Lea Cavallaro, Marco Santi, Luca Pedron, Greta Bendinelli, Fabio Facchini, Federico Serafini, Manuel D’Amario, Maddalena Amorini, Giulia Weber, Davide Arena. I costumi sono di Elena Bianchini, le scene di Fran Bobadilla, il disegno luci è di Samuele Batistoni. La produzione è del Teatro della Toscana. “La fluidità, le identità aperte e non rigidamente definite, che oggi iniziamo finalmente ad accettare seppur con mille difficoltà e all’interno di un dibattito polarizzato e spesso cattivo” sono, per il curatore de “La dodicesima notte” rivelatrici della contemporaneità di questo testo shakespeariano, mai come in questo caso perfettamente ad hoc. Dal 20 al 30 ottobre il Teatro Arena del Sole di Bologna accoglie il debutto di “Risate di gioia – storie di gente e di teatro,” uno spettacolo dedicato ai mestieri e alle figure del teatro di un tempo, con la regia e l’interpretazione di Elena Bucci e Marco Sgrosso. Una co-produzione CentroTeatrale Bresciano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, TPE Teatro Piemonte Europa, che ha visto un’anteprima al Campania Teatro Festival 2021. Bucci e Sgrosso riprendono il filo della loro indagine attorno all’arte scenica, ispirandosi ai saggi “Il teatro all’antica italiana dell’attore” di Sergio Tofano e “Antologia del grande attore”del regista Vito Pandolfi, ma anche ad autobiografie, biografie, epistolari e memorie. Attraversando diverse epoche, dalla Commedia dell’Arte al Varietà, alla censura Fascista i due attori danno voce e corpo a personalità artistiche che hanno fatto la storia del teatro: dalla “grande vagabonda” Giacinta Pezzana a Salvatore e Antonio Pepito, fino all’intramontabile Eleonora Duse. «Ascoltiamo molte voci, ridendo e sospirando per una sottile nostalgia che diventa creazione – scrive Elena Bucci. «Lo spettacolo si inscrive in un disegno che comprende le drammaturgie originali “La pazzia di Isabella – vita e morte dei Comici Gelosi”, “Non sentire il male – dedicato a Eleonora Duse”, “Bimba – inseguendo Betti e Pasolini”, “Parola di principe” e “A colpi d’ascia”, tratta dal libro omonimo di Thomas Bernhard per arrivare alle ricerche “Archivio vivo” e “All’antica italiana”, progetti e spettacoli rivolti allo studio, alla documentazione e al racconto della storia delle arti a partire dalle testimonianze degli stessi artisti; un racconto dal vivo dove arti e saperi possano intrecciarsi».
Un po’ di appuntamenti della compagnia Berardi e Casolari che presentano il loro omaggio a Domenico Modugno in “Io provo a volare” il 15 e 16 ottobre al teatro Gerolamo di Milano e il 22 ottobre al teatro del Segno di Cagliari. Il 21 ottobre sono invece al teatro delle Arti di Lastra a Signa, Firenze con “Amleto Take away” e il 28 ottobre al teatro Comunale Andrea Parodi di Porto Torres. Ha appena debuttato a Torino in prima assoluta al Teatro Gobetti “Dulan la Sposa” di Melania Mazzucco, regia di Valerio Binasco e interpretazione dello stesso Binasco con Mariangela Granelli e Cristina Parku. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile di Torino verrà replicato al Gobetti fino al 30 di ottobre. Scritto per la radio nel 2001 da Melania Mazzucco e premiato al 53° Prix Italia come miglior radiodramma dell’anno, è un testo dalle forti tinte noir La storia è quella di una coppia sposata, tormentata dal fantasma di una ragazza annegata nella piscina del loro condominio. Dialogo dopo dialogo, una spessa spirale di domande prende corpo e si fanno strada dei terribili sospetti: qual è la vera indole dell’uomo? E chi era davvero quella ragazza, tradita dai propri sogni e piena di disincanti? “Spillover. Abitare la Selva”. Così si intitola la dodicesima edizione di “Fuori Luogo” percorsi di teatro contemporaneo nel presente, progetto di Scarti in collaborazione con comuni di La Spezia, Sarzana e Santo Stefano di Magra. Progettoin partnership con Balletto Civile, Fuori Luogo e ScenaMadre. La direzione artistica è di Andrea Cerri con consulenza di Renato Bandoli e si terrà al centro il Dialma di La Spezia e al teatro degli Impavidi di Sarzana. In programma tra gli altri i lavori di Teatro Kripton, Marta Cuscunà, Silvia Gribaudi e teatro La Ribalta.
Si parte questo venerdì’ con “Il canto della caduta” di Marta Cuscunà, ispirato liberamente a “Il regno dei Fanes”, progettazione e animaziona animatronica di Paola Villani, storia di un’età dell’oro in cui gli esseri umani instaurano un rapporto di alleanza con la Natura, vivendo in pace e abbondanza e in cui la guida del popolo è compito femminile. Mercoledì 26 e giovedì 27 ottobre il teatro la Ribalta diretto da Antonio Viganò presenta “Otello Circus” collaborazione artistica di Antonella Bertoni con Rodrigo Scaggiante, Mirenia Lonardi, Paolo Grossi, Maria Magdolna Johannes, Jason De Majo, Michael Untertrifalle e Rocco Ventura. La tragedia di Otello prende vita in un vecchio Circo dove tutto sembra appassito e in cui gli altri personaggi, consumati e fragili – Desdemona, Cassio, Jago, Roderigo e Emilia – si spartiscono i vari mestieri del circo, diventando acrobati, lanciatori di coltelli, equilibristi e domatori.
Al teatro di Sarzana, il 3 e 4 novembre , le attrici del gruppo GLA del Metastasio di Prato presentano “Le nozze” di Anton Cechov, regia di Claudio Morganti e drammaturgia di Rita Frongia. Lo spettacolo ci riporta alla ritualità poetica e politica del teatro che “prende le mosse dalla commedia in un atto scritta da Čechov nel 1889 e mette in scena gli invitati a un pranzo di nozze, appartenenti alla piccola borghesia russa, in un’atmosfera nella quale la voglia di “mostrarsi all’altezza” degli sposi e delle loro famiglie si scontra con le loro modeste possibilità economiche”. L’11 novembre di nuovo al Dialma perseguire “Rubbish Rabbit” di e con Nicola Danesi di Luca e Iacopo Fulgi ed Enzo Palazzoni (autore delle musiche) con il Tony Clifton Circus. Uno spettacolo irriverente e divertente di clownerie.
La grande Sonia Bergamasco sarà di scena il 19 e 20 novembre al teatro degli Impavidi con “Resurrexit Cassandra”. Uno spettacolo visionario, “un assolo multimediale ideato e diretto dal regista fiammingo Jan Fabre, tra i più originali maestri multidisciplinari del teatro contemporaneo. Il poetico testo di Ruggero Cappuccio, affidato alla voce della figlia del re di Troia, un atto d’accusa contro la distruzione del pianeta. Cassandra avrebbe potuto salvare il mondo già molte volte dai disastri che l’uomo sta provocando contro se stesso e la Terra”. Il 26 Novembre i Sotterraneo tornano in scena con “L’Angelo della Storia”, ideazione e regia Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Daniele Villa con in scena Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santolini. Il collettivo assembla aneddoti storici e geografie differenti, componendo una mappa del paradosso fatta di microstorie, istanti sospesi, momenti fatali di persone illustri o sconosciute, ricercando quella vertigine che coglie un astronauta quando osserva la Terra allontanandosi nello spazio. Il programma di “Fuori Luogo” va avanti anche nei mesi di dicembre e quelli successivi del 2023 fino ai primi di maggio con la partecipazione di numerosi artisti, dal Teatro dei Borgia a Oliver de Sagazan.
E’ intanto in corso di svolgimento in Sicilia la prima edizione di Catania Off Fringe Festival che propone un robusto programma fatto di 54 spettacoli in due settimane, 229 repliche in undici spazi diversi, per un totale di 300 eventi. Il progetto nato da un’idea di Francesca Vitale e Renato Lombardo che ne curano la direzione artistica e organizzativa. I 54 spettacoli di compagnie nazionali e internazionali sono state selezionate attraverso un bando al quale hanno aderito 180 compagnie. Quattro le sezoni del festival: Off Fringe; Village Off, L’Off dell’OF e Corti teatrali per autori under 35. . Le compagnie partecipanti entreranno in rete con i diversi partner del festival: il Stockholm Fringe Festival (STOFF), Gothenburg Fringe Festival, Prague Fringe Festival, Srsly Yours, Avignon le Off, Barry Church – Wood e L’associazione Civil Disobedience che con premi di selezione offriranno il loro supporto per la circuitazione internazionale. Questa la giuria: Achim Wieland (Direttore artistico Syncerely Yours- Cipro), Steve Gore – Prague Fringe Festival, Adam J.K.Potrykus – Stockholm Fringe Festival (STOFF), Harold Davis – Festival Avignon le OFF e i direttori delle strutture teatrali coinvolte.
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