Teatro
Sansepolcro, al festival Kilowatt c’è voglia di novità
SANSEPOLCRO _ Oltre cento eventi, di cui più della metà sono spettacoli, una ventina tra anteprime, prime nazionali e prime assolute, una decina di live, una quindicina di incontri pubblici, quattro laboratori con la partecipazione di ben trecento artisti. Una impressionante pattuglia che certifica lo stato di grazia di Kilowatt, rassegna multidisciplinare e internazionale allestita da Capotrave/Kilowatt ma essenzialmente rivolta al mondo della scena contemporanea, tra teatro e danza, diretta da Lucia Franchi e Luca Ricci, insigniti come migliori curatori con il Premio Ubu 2021. Nato ventuno anni fa nel suggestivo centro di Sansepolcro, nella valle Tiberina, in provincia di Arezzo fa da cerniera tra la Toscana e l’Umbria. Un borgo ricco di storia e di grandi tesori dell’arte. Celebre per aver dato i natali al pittore Piero della Francesca (nella Pinacoteca alcune opere giovanili e il magnifico “Resurrezione”) e al matematico Luca Pacioli ospita anche l’imperdibile Aboca museum dedicato alle erbe medicinali del luogo nella sede storica di Palazzo Bourbon del Monte. Tanto pedigree ha valso al festival la fama di uno dei più amati e seguiti festival estivi. Anche perché nelle sale e nei teatri di questo borgo, capita di fare spesso delle scoperte di giovani talenti e di vedere spettacoli che, al loro esordio in queste contrade, diventeranno poi dei successi a livello nazionale. Insomma Kilowatt, soprattutto per gli artisti ancora non molto conosciuti porta bene. Ma anche quelli già famosi qui cercano una conferma alle loro ricerche in virtù della presenza di un pubblico competente come di una buona rappresentanza della critica nazionale. Particolarità di questa manifestazione sono infinei Visionari un’associazione di cittadini appassionati di teatro e danza che fiancheggia l’associazione Capotrave/Kilowatt e durante tutto l’anno visiona oltre quattrocento proposte artistiche e poi indica una decina di spettacoli da mostrare durante i giorni del festival. Si tratta naturalmente di scelte indipendenti che poco a vedere dovrebbero avere con le linee decise dalla direzione artistica ma comunque indice di un’attenzione popolare che è un’altra delle qualità di questa rassegna. Ogni anno Kilowatt sceglie di avere un “padrino” per “benedire”l’edizione.
Negli anni scorsi furono fior di teatranti come Marco Martinelli ed Ermanna Montanari delle Albe, Pippo Delbono e Antonio Latella. Questa edizione invece la scelta è caduta su una coppia di artisti che ha caratterizzato fortemente gli anni migliori della ricerca contemporanea nazionale: l’attore e drammaturgo Sandro Lombardi e il regista Federico Tiezzi. Assieme a Marion D’Amburgo (alias Loriana Nappin) si conoscono al liceo ”Francesco Petrarca” di Arezzo. Dopo una serie di laboratori con Grotowski, Living Theatre e Odin Teatret, prima con il nome la Compagnia dei tre e poi Carrozzone danno vita ai loro primi spettacoli come “La donna stanca incontra il sole”. Spettacoli che vengono ospitati in circuiti alternativi a quelli dei teatri ufficiali. Da allora danno vita a spettacoli importanti come “Vedute di Porto Said”, “Last Concert Polaroid” , “Crollo nervoso” . Quest’ultoimo è anche il primo con la firma di Magazzini Criminali (diventeranno infine semplicemente Magazzini) e ricevette due Premi Ubu come novità dell’anno e una importante tournèe europea ne sancì il successo.Tiezzi inizia un lavoro di cucitura tra teatro di poesia e scrittura scenica mentre Lombardi si immerge in una originale sperimentazione del teatro d’attore. A loro sono state dedicate le prime duie giornate del festival (il 12 e il 13 luglio) con due incontri pubblici dedicati al loro lavoro: “Teatro e arti visive” e “L’attore e la sua voce” dove hanno preso parte anche attori come Iaia Forte e Lino Guanciale. Proiettato anche il film “La Belva nella Giungla” video sul testo di Henri James tradotto e adattato drammaturgicamente da Sandro Lombardi e poi lo spettacolo “La lunga strada di sabbia-il viaggio in Italia di Pier Paolo Pasolini” che ripercorre il giro costiero del BelPaese commissionato a Pasolini dalla Rivista Successo. Un concerto a tre voci diretto da Tiezzi con Sandro Lombardi il mezzosoprano Monica Bacelli e il pianista Andrea Rebaudengo. Per tutta la durata del festival si potrà visitare anche la mostra “Vasari: Le Vite”, opera video di Federico Tiezzi ispirata al libro di Vasari sulle vite di sei pittori del Medioevo e del Manierismo italiano.
E veniamo ai debutti assoluti in Teatro. In prima linea c’è il Teatro dell’Argine che al Teatro della Misericordia presenta (13 luglio) “Miserella” con Caterina Bartoletti, Nicola Bonazzi, Micaela Casalboni (autrice anche della regia) Giulia Franzaresi e Ida Strizzi. Collaborazione alla regia di Andrea Paolucci. “Miserella” è un lavoro di teatro d’attore, anzi d’attrice, sul tema del corpo che cambia, che invecchia, che decade, che si trasforma, in particolare il corpo femminile, ma non solo. In scena, “quattro donne, quattro attrici, quattro corpi, diversi fra loro, che agiscono lo spazio e la voce alla ricerca di un nuovo patto con il proprio sé che cambia, corpo infortunato, corpo di madre, corpo di attrice, corpo di ballo, corpo sterile, voce-corpo che si astrae da sé per guardarsi dall’esterno. Nel far questo, esplorano umori, atmosfere, situazioni, casi, memorie proprie e altrui, che si susseguono e si richiamano non secondo una trama lineare, bensì abitando piani diversi che si intrecciano, mescolando ironia e inquietudine, sarcasmo e sofferenza, sopraffazione e solidarietà, depressione e gioia ritrovata”.
Ancora debutti : “De/frammentazione di Dramma Assoluto”, una storia di infertilità scritta da Fabio Pisano e diretta da Michele Segreto di scena il 14 nell’Auditorium di Santa Chiara; “We did it!” ideato e interpretato da Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi che esplora soluzioni possibili per un mondo migliore (19 luglioalle 21,30 Chiostro di San Francesco); “F.U.S. Fottuti Utopisti e Sognatori – Ovvero Cechov senza più betulle “di Teatro dei Borgia,una riflessione sul mondo del lavoro, partendo dai professionisti dello spettacolo (18 luglio alle 21,40 Chiostro di San Francesco).
Viene presentato in prima nazionale: “Photographs”, della regista greca Lyto Triantafyllidou, spettacolo interattivo durante il quale un immigrato mette all’asta pezzi della propria vita per sopravvivere (15 luglio alle 21,10 al Chiostro di San Francesco).
“Il disperato”, dell’attrice e regista olandese Marleen Scholten, affronta invece il tema della violenza famigliare (14 luglio alle 21,15 Chiostro di San Francesco); “Futuro anteriore” di Ferrara Off / Giulio Costa, propone possibili scenari di invecchiamento e strategie di sopravvivenza geriatrica (15 luglio ore 17 Auditorium Santa Chiara); “Nikita”, di e con Francesca Sarteanesi, ha per protagonista la giostraia in un luna park (16 luglio alle 22,50 Chiostro di Santa Chiara); “Con grande sprezzo del ridicolo”, scritto da Fabio Marson e portato in scena da Asini Bardasci, racconta una storia vera accaduta nella Torino di fine ‘800, quando 6 presunti nobili eritrei fecero parlare l’Italia intera (17 luglio alle 17, Auditorium Santa Chiara). Reinventa situazioni e personaggi di Samuel Beckett, “La Buca” di Nerval Teatro, che vede in scena Maurizio Lupinelli con l’attore diversamente abile Carlo De Leonardo (17 luglio alle 20,15 al Teatro della Misericordia), mentre “La morte ovvero il pranzo della domenica”, scritto e diretto da Mariano Dammacco, con Serena Balivo, affronta, con poesia e umorismo, il tema del congedo dai propri genitori (20 luglio alle 20,15 Teatro alla Misericordia). Infine, “Totale” di Pier Lorenzo Pisano racconta la fine di una storia d’amore attraverso gli scontrini degli oggetti acquistati insieme (20 Luglio alle 22,40 Chiostro di Santa Chiara).
Per la danza ecco i debutti in prima nazionale: “A Duet,” del coreografo lituano Dovydas Strimaitis, che si basa sul movimento del Petit Allegro del balletto classico; “Shaking Shame” di Melyn Chow, artista originaria di Singapore, è una potente danza di gruppo che esplora i confini della sensualità; “Dioscures”, della spagnola Marta Izquierdo Muñoz, riflette sull’identità di genere attraverso il voguing e il mito classico; “Jedeya” del tunisino Sofian Jouini rievoca le proprie radici mediterranea attraverso un rituale di danza e panificazione (16 luglio alle 21,30 Chiostro San Francesco); “Motus Mori – Museum “della tedesca Katja Heitmann, è un progetto nato per archiviare i gesti e i movimenti umani prima che scompaiano, (20 luglio, alle 16 e alle 19 Oratorio di Santa Maria delle Grazie); “Welcome” del francese Joachim Maudet è uno spettacolo sul ventriloquio che dissocia corpo e voce.
Il festival ospiterà inoltre un ricco gruppo di nuovi lavori di importanti coreografi italiani e di emergenti: “A Solo in the Spotlights”, di e con Vittorio Pagani, sarcastico assolo sui rituali del mondo dello spettacolo (14 luglio ore 20,15 Teatro della Misericordia); “Albatros”, di Gruppo Voluptas / Pablo Ezequiel Rizzo, sul superamento del binarismo di genere (15 luglio, ore 20,15 Teatro alla Misericordia); “Sfera” di MK / Michele Di Stefano, sulla relazione tra movimento e ambiente esterno (17 luglio alle 22,20 Chiostro di Santa Chiara); “Agata” di e con Sosta Palmizi / Giorgio Rossi e con il pianista Livio Minafra, che crea suggestive contaminazioni tra danza e jazz (20 luglio, Tedamis alle ore 17).
Grazie al progetto SIAE – Perchicrea, si vedranno 4 artisti under 35: l’anteprima di “Femenine”, di Gianmaria Borzillo, omaggio al misconosciuto e dimenticato compositore Julius Eastman (18 luglio alle 20,15, Teatro della Misericordia); “Rua da saudade”, di Adriano Bolognino, che attraversa la cultura portoghese in un omaggio a Fernando Pessoa (18 luglio, alle 23 Chiostro di Santa Chiara), “Ima”, di Komoco / Sofia Nappi, un vitale invito a godere del momento presente, e, tra i lavori di danza urbana (19 luglio, ore 22,50 Chiostro di Santa Chiara), “Migration” di Ivona / Pablo Girolami, dedicato alle migrazioni degli uccelli e di altri animali (20 Luglio, 18,15 Piazza Torre di Berta).
Due gli esiti dei laboratori: “Rapsodie”, frutto del laboratorio di improvvisazione per danzatori e musicisti condotto da Giorgio Rossi e Livio Minafra, e “Alphabet: conversazione”, condivisione del lavoro fatto con gruppo nanou / Marco Valerio Amico. (16 Luglio, ore 18 Caserma Archeologica).
Spettacoli di danza urbana: domenica 14 luglio alle ore 18,15 in piazza Torre di Berta (in replica l’indomani alle 19,30 negli Orti Urbani) “#sunflowerexperience”, ideato da Lucrezia G. Gabrieli e Giacomo Calli, è un’esperienza di esplorazione del contesto urbano accompagnata da musica in cuffia; i due lavori premiati da Danza Urbana XL 2024 saranno “Swan”, di Gaetano Palermo, ovvero la prova di resistenza di una ragazza che si allena sui pattini (il 15 luglio alle ore 18,15 in Piazza Torre di Berta) e “Memento” di e con Marco Pergallini e Maria Stella Pitarresi, che affronta il tema della memoria attraverso una performance dinamica e di grande fisicità (16 luglio alle 18,45 piazza Torre di Berta); il coreografo spagnolo Angel Duran presenta “The Beauty of It” (17 luglio alle 18,15 in piazza Torre di Berta), performance ispirata dagli studi di Carl Gustav Jung; “There is a Planet”, di Michele Scappa, è un inno ecologista, ispirato dall’omonima opera dell’architetto Ettore Sottsass (18 luglio alle 18,15 Piazza Torre di Berta); tre danzatori su una Renault 4 sono i protagonisti di “Sleep in the Car” di Virgilio Sieni: gesti marginali e condivisi in uno spazio simbolo della nostra contemporaneità (19 luglio alle ore 18 Piazza Torre di Berta).
Nove gli spettacoli selezionati dai Visionari: “Come se niente fosse “di e con Davide Grillo, una stand-up comedy sullo smarrimento di senso dei Millennials; “La cantautrice fantasma” di e con Ivan Talarico, indagine su una cantautrice sconosciuta, autrice di canzoni di grande successo; “Come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la Russia” di e con Teodoro Bonci del Bene, monologo sulla Russia di oggi, tra artisti in esilio e censura; “QAnon Revolution” di Evoé Teatro, per la regia di Silvio Peroni, che dà corpo alle teorie complottiste di estrema destra nate negli USA dal 2017; “The Barnard Loop” della compagnia Dispensa Barzotti, che crea un’atmosfera onirica attraverso giochi surrealisti; “Amelia” di e con Collettivo Macula, che si compone di frammenti di memorie, per riflettere su cosa definisce la nostra identità; “Sei la fine del mondo (letteralmente)” di Annachiara Vispi, un’analisi del mondo in cui viviamo visto con le lenti del pensiero eco-femminista; “Esercizi per scomparire”di Amalia Franco, un intimo passo a due, tra performer e marionetta; “Irene” un assolo di e con Alessandro Marzotto Levy, che affronta il tema della perdita delle persone care.
Come di consueto non mancherà la parte musicale con concerti e selezioni dei dj a cura di Effetto K: in cartellone Enna Düsseldorf, Occhilucidi; Sons of Viljems; il live-set di Muni, alias Lorenzo Meazzini, BookOrchestra, l’orchestra di libri di Andrea Marinelli, che raccoglie un coro di lettori, Druga e Arco.
Infine per le performance site specific da segnalare quelle di Luigi Presicce a Castiglion Fiorentino, Monterchi e Sansepolcro, “Trittico”, un omaggio alla pittura di Paolo Uccello e Piero della Francesca. “Just Walking”, prodotta da Campsirago Residenza, è un percorso urbano condotto da Michele Losi, con l’intento di ricostruire il ruolo del cammino nella cultura occidentale; “Officina Oceanografica Sentimentale” della compagnia Samovar, conduce il pubblico in una roulotte, per immergerlo nel viaggio di un migrante. Due le performance digitali: “AI Love, Ghosts and Uncanny Valleys <3 // ho rotto con la mia intelligenza artificiale e non la scaricherò mai più” di e con Mara Oscar Cassiani, indaga la relazione tra utenti e AI; “Il teatropostaggio da un milione di dollari” di Giacomo Lilliù e Pier Lorenzo Pisano è la prima performance realizzata da attori e memer in una chat di Telegram.
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