Teatro
Respirando la natura, Teatro e Danza da Stromboli alla Sardegna
Teatro e natura. E’ tempo di tornare a Walt Whitman. Le riflessioni dell’intellettuale, che con Henrman Melville gettò le basi della letteratura americana, presero forma nei versi di una poesia profetica e visionaria in cui segnalava come vitale il rapporto con la natura. Questa relazione, che deve essere forte e ben radicata nell’essere umano, necessita di un lungo viaggio, interiore e collettivo, per essere ristabilita in modo chiaro e senza fraintendimenti. Tale da poter risiedere – sostiene Whitman – nelle fondamenta stesse della democrazia. Così scrive in “Specimen Day & Collect” (1882): “La democrazia viene affinata all’aria aperta, è solare, resistente e sana soltanto nella natura. Proprio come l’arte”. Ma come potrà avvenire? Il poeta, che in questo caso parlava alla società americana del suo tempo, specifica ulteriormente che questa (democrazia) “deve essere rinforzata, rinfocolata, rivitalizzata grazie al contatto regolare, quotidiano, con la luce e con l’aria e con la vita, brutale, deve stare tra le fattorie, le bestie, i campi, gli alberi e gli uccelli, altrimenti impallidirà, si farà piccola, invisibile”. C’è bisogno di natura per respirare e convivere. Cieli puliti dalle bombe, cieli puliti dallo smog. Guerre e emergenza climatica attentano entrambe la vita di questo Pianeta, l’unico che abbiamo. Una maggiore coscienza per un riscatto dell’ambiente è l’unica strada comune da percorrere. Perché questo accada, secondo il consiglio del poeta, si deve ripartire da concetti semplici e chiari, avviando una vasta opera di sensibilizzazione: sempre più imponente, sempre più massiccia. Tutto ciò potrebbe in parte spiegare probabilmente lo sviluppo progressivo di festival e rassegne avvenuto negli ultimi anni in Italia, più sensibili ai temi ambientali, quasi un silenzioso ossequio alle indicazioni lasciate da Whitman nel suo straordinario volume “Foglie d’erba”. Segnali che si sono disseminati qua e là, negli ultimi tempi anche in festival più blasonati d’Europa e Italia: dalla Biennale di Venezia a Santarcangelo.
Certo, la mission di questo tipo di eventi non è agevole. Per alcuni versi persino complicata. Non esiste una tradizione alle spalle e talvolta si deve innovare: sia dal punto organizzativo che tecnologico. Gli stessi teatranti -ma vale anche per le altre arti dal vivo interessate: danzatori e performer tra i primi- devono ripensare le azioni e adattarsi ai luoghi, soprattutto quelli open air. Una delle scommesse è proprio quella di riconsiderare concetti e luoghi comuni, vivendo in modo nuovo spazi e vegetazione, minerali e fauna animale.
L’appuntamento più esclusivo è la Festa di Teatro Eco Logico, nata nove anni fa nella incantevole isola di Stromboli, ideata e realizzata dall’associazione Fluidonumero9 in coproduzione con 39 gradi, diretto artisticamente da Alessandro Fabrizi con la consulenza scientifica di Ettore Perozzi dell’Agenzia Spaziale italiana. Dal 25 giugno, e per nove giornate, proporrà un programma senza compromessi facendo vivere ai suoi spettatori un evento unico nel suo genere. E già sarà una impresa ripartire dove il fuoco dello scorso 27 maggio _ un incendio partito dal set di una fiction dedicata per ironia della sorte alla Protezione Civile _ ha lasciato ferite pesanti nell’ambiente bruciando le bellissime ginestre, gli ulivi e i capperi dell’isola del vulcano. Qui da nove anni si incontrano come in un rito all’aria aperta teatranti, scienziati e artisti, operatori umanitari, scrittori e filosofi. La Festa di Stromboli si offre come evento senza alcun filtro “fra uomo e natura, fra artista e spettatore grazie alla rinuncia all’illuminazione e all’amplificazione elettriche e quindi ad artifici tecnologici (niente microfoni, niente strutture, nessun faro puntato sul performer), una rinuncia che genera ascolto, che produce meraviglia, che celebra l’essere umano nella natura non come predatore ma come interlocutore”. Un palcoscenico unico dove artisti e spettatori vivono assieme sotto lo stesso cielo, dal momento delle prove alla messa in scena, un qualcosa di irripetibile, una esperienza umana fuori dal comune. Al centro delle attenzioni di chi allestisce la Festa, la forte preoccupazione per la drammatica crisi del clima, un tema che è proprio al centro della poetica e della pratica di questa rassegna che “intende rigenerare un dialogo intimo e reciproco con l’ambiente e risvegliare una sensibilità e un’attenzione ai contenuti ecologici, offrendosi come modello unico al mondo di pratiche esemplari di risparmio energetico”.
Il titolo di questa edizione è “Corpi celesti” ed è ovviamente dedicata allo spazio e alle stelle con un omaggio all’astrofisica Margherita Hack per i cento anni della sua nascita. A questo proposito il 29 giugno la scienziata Francesca Matteucci (considerata un po’ l’erede) interverrà con “A Noverar le Stelle”. Seguirà la performance “Canto notturno di un pastore errante nell’Asia” di Giacomo Leopardi con tutti gli artisti della Festa. Il giorno prima il planetologo Ettore Perozzi guiderà all’”Osservazione delle Stelle” con letture da Pirandello e musica live di Amedeo Monda. “Costellazioni, pronti partenza… Spazio!” è il titolo della coreografia che Giorgio Rossi di Sosta Palmizi ha ideato per il 2 luglio (danzano Savino Anna Mascotelli che con Olga Mascolo e Rossi hanno curato una versione site specific. Corpi celesti anche nelle letture proposte da Piccolo Cosmogonia portatile da Raymond Queneau con Gemma Hanson Carbone, Raffaella Misiti e Annalisa Baldi (il 3 luglio al campo sportivo).
In tema di anniversari, nel 2022 cade il centenario di pubblicazione di “Novelle per un Anno” di Luigi Pirandello, materia di eventi e drammatizzazioni con gli attori Laura Mazzi, Maurizio Rippa, Maria Vittoria Argenti, Giuseppe Lanino , Cristina Donadio, Ezio Spezzacatena. Il via il 25 giugno con la lettura della novella “Rimedio, la geografia”, il 26 è la volta di “La Levata del Sole”, il 28 e il 1 luglio “Pallottoline!” che affronta il tema dell’universo e il contrasto di grandezze con la Terra. Interverrà anche Amedeo Balbi esperto di esopianeti.
Altri spettacoli. In cartellone, come è tradizione, non mancano spettacoli o progetti costruiti ad hoc negli ambienti naturali dell’isola. Come la spiaggia di Scari scelta per un omaggio a Joyce per i 100 anni dell’”Ulisse”: “Duett for J.J” , monologo di Raffaele di Florio con le percussioni di Cristina Donadio e Maurizio Capone (30 giugno e 2 luglio). Uliveto di Piscità e sagrato della chiesa di San Bartolo sono i luoghi in cui si incontreranno le parole di Arato Da Soli e le musiche di Gianluca Misiti e prima assoluta della performance “I Fenomeni”Arato con Laura Mazzi e Fabrica Ensemble quartet formato da Valentina Tramacere, Bruno Corazza ed Emiliano Begni. Il 30 giugno in scena “Piccoli funerali” di e con Maurizio Rippa accompagnato dal chitarrista Amedeo Monda. Il giorno prima all’anfiteatro Eos, lettura partecipata di brani del “Palomar” di Italo Calvino. Il 26 giugno, a piazza San Vincenzo, Giuseppe Provinzano proporrà i racconti dall’opera di Giuseppe Pitrè. A completare le proposte della Festa di Teatro Eco Logico, una nutrita lista di incontri, laboratori etc… (prevista anche l’uscita di una app) e passeggiate. Da non perdere quelle poetiche condotte da Patrizia Menichelli e Stefania Minciullo che guideranno gli spettatori alla scoperta delle bellezze del posto attraverso gli elementi naturali. Non mancheranno le presentazioni di libri (“In giro per festival” con Oliviero Ponte di Pino) e gli incontri con vulcanologi (Guido Giordano, Micol Tedesco e Gianfilippo de Astis sul vulcano Santorini). La regista Manuela Cherubini e l’astrofisico Pier Francesco Moretti dialogheranno su “1922: Modernismo e Complessità”. Il 26 giugno è previsto anche l’incontro con lo scrittore Davide Cerullo (info presso www.festaditeatroecologico.com).
C’è un festival che ha mostrato la via tra i primi: è “Il Giardino delle Esperidi” organizzato da Campsirago Residenza con la direzione artistica di Michele Losi. Questo anno compie diciotto anni e celebra con una bella edizione dal 23 giugno al 3 luglio nei boschi, nelle antiche cascine, nei giardini di ville storiche e nei piccoli borghi tra Colle Brianza e altri sette comuni della provincia di Lecco. Questa edizione ha al centro il cammino metaforico e reale del Sole narrato in 23 titoli che spaziano dal teatro alla danza, dalla performance alla ricerca musicale (in questo link l’articolo uscito giorni fa sul nostro giornale:https://www.glistatigenerali.com/teatro/teatro-al-giardino-delle-esperidi-seguendo-il-sole-trovi-la-poesia/).
Ha già svolto la sua prima parte a Verbania, dall’8 al12 giugno, con una selezione di danza e il concerto-evento di “Botanica” del collettivo musicale De Producers, guidato dal filosofo biologo Telmo Pievani a sottolineare il filo rosso della sostenibilità ambientale, cuore anche di questa edizione di Cross Festival, evento internazionale di arti performative che si svolge sul Lago Maggiore, organizzato da LIS Lab Performing Arts con la direzione artistica di Antonella Cirigliano che questo anno celebra il suo primo decennale. La seconda parte del programma si terrà dal 17 giugno al 2 luglio sul Lago D’Orta, tra Ameno e Orta di San Giulio in territorio di Novara anche dentro i boschi della zona con performance multidisciplinari e attività collaterali ideate allo scopo di riscoprire i luoghi della natura e rileggerli in modo artistico innovativo. Filo rosso che legherà tutti gli appuntamenti spettacolari è quello dell’attenzione verso il mondo vegetale, la terra, la cura per l’ambiente.
Così afferma infatti la direttrice artistica Antonella Cirigliano: “Il Festival prende la forma di un progetto che intende tracciare un campo di indagine nel quale gli artisti coinvolti esplorino forme di relazione attiva con il paesaggio, le collettività che lo abitano, la natura, il territorio, acquisendo un bagaglio di esperienze che nutra i personali percorsi artistici e origini immaginari nuovi e sorprendenti. Gli artisti si incontreranno in diversi momenti residenziali e creativi per dare corpo a un programma che sappia fondere esperienze, visioni ed estetiche e che dalla danza ci permettano di esplorare nuovi campi di indagine. Attraverso seminari, incontri con gli autori e attivisti vogliamo approfondire le tematiche del cambiamento e di questo nuovo mondo cui ci affacciamo. Non vi è niente di più ecologico oggi del dialogo, del lavorare insieme per un comune obiettivo”.
Il festival a Orta San Giulio e Ameno si apre il 17 giugno alle 19 in piazza Marconi con la prima nazionale di “Amleto. Una questione personale”, regia di Anna Fascendini con Giulietta De Bernardi, Michele Losi. L’indomani a Casa Mirabello (dalle 10 alle 18 e replica la domenica 19 dalle 7 alle 18) “Yoga selvaggio” workshop guidato da Marco Peduzzi e Francesca Casella. Domenica 19 va in scena anche l’anteprima di “EartHeart-Il cuore della Terra /Focus Orta”, spettacolo di danza della compagnia EgriBianco danza (alle 19 nella Capella nuova del Sacro Monte). Il 23 giugno il festival torna al Lido Vog ad Ameno sul torrente Agogna con “Voli radicali” della compagnia Resta Qui Airlines (ore 17 anche il 24 in replica). Lo spettacolo è un viaggio immaginario nella relazione tra un essere umano e le spezie vegetali provenienti da ecosistemi lontani “capaci di insediarsi in una nuova ecologia sconvolgendo l’ordine prestabilito”. Sempre il 23 nel ristorante Monteoro alle 20 (in replica anche l’indomani), prodotto da Qui ed Ora Residenza va in scena “Saga Salsa”. Tre donne in una cena da gustare mettono in tavola il passato e il presente. Cena da gustare ma anche da vedere ed ascoltare. Non solo cibo ma anche emozioni, storie e sapori.
Ad Ameno, nella Casa Mirabello debutto nazionale dello spettacolo di danza “Il bosco che non c’è” ossia “un percorso di ricerca e co-creazione che, attraverso il linguaggio poetico della performance e della danza, vuole affrontare il tema della percezione nel rapporto con il mondo naturale”. L’atto performativo live e digitale “illumina le forze naturali che ci circondano e invita i partecipanti a navigare in uno spazio elastico (senza tempo) usando la percezione sensoriale extra quotidiana Attraverso l’esplorazione sensoriale, la meditazione e contemplazione del bosco, si
sperimenta il mondo che ci circonda e la sua natura nascosta (fatta di flussi, di energia e di elementi astratti)”. La performance è di Elisa Sbaragli e Sabrina Saporiti da un concept di Antonella Cirigliano e Hamayl Angelo. Sound designer è Guido Tattoni. A pochi chilometri da Ameno, a Bolzano Novarese, Cross Festival si immergerà nella natura con un “Outdoor Game Verde Vivente”, un gioco a squadre della durata di due ore , un gioco di esplorazione in natura correlato a “Verde vivente” un percorso di educazione civica ambientale ,lungo un sentiero di due chilometri nella Riserva Naturale del Monte Mesma. Il gioco consiste in una serie di azioni da compiere, quesiti da risolvere, luoghi da trovare e tracce da seguire. Il tutto è curato da Mastronauta centro artistico e culturale di Omegna e da Resta Qui Airlines una “compagnia aerea fittizia che cura percorsi immaginativi multimediali e tratte fisiche da percorrere a piedi”.
Danza e natura anche nell’ultimo fine settimana. A Villa Pastori di Ameno Claudia Caldarano mette in scena il 1 luglio alle 18, “Piano Solo Corpo Solo”. A seguire la coreografa Claudia Castellucci presenta “Verso la Specie”. Finale all’insegna ancora della giocosità immersa nella natura. Alle 15 (e in replica alle 17) a Vacciago di Ameno, presso la Fondazione Calderara, Mastronauta organizza un “Gioco di esplorazione visiva”, una esperienza ludico culturale con l’intento di promuovere “una conoscenza dinamica delle peculiarità artistiche ed ambientali della Fondazione Calderara e della collezione dell’artista Antonio Calderara” (info: www.crossfestival.it e www.crossproject.it ).
Ultimo arrivato è il festival di arti performative “Giornate del Respiro” che si tiene in un angolo di Sardegna molto speciale. Nel paese di Fluminimaggiore, borgo minerario e fiero presidio di una natura selvaggia e affascinante fatta di boschi e foreste, ampie spiagge e un mare azzurro cobalto. Dal 21 giugno, e fino al 2 luglio, si terrà la seconda edizione della rassegna allestita da Sardegna Teatro con il sostegno del Comune e la curatela di Giulia Muroni e Valentina Salis. Qui si svolgeranno per dodici giorni performance e concerti, incontri e proiezioni, installazioni e camminate nonché laboratori. Filo che lega tutti gli eventi di questa manifestazione è quello della ibridazione dei linguaggi. Il via proprio il giorno del solstizio d’estate, quello dedicato alla Festa della Musica con un cartellone nazionale coordinato dal Ministero della Cultura fatto di settecento località che hanno aderito all’iniziativa. Fluminimaggiore è tra queste e lo celebrerà con un concerto della cantante Ilaria Porceddu ed Emanuele Contis. A seguire è prevista l’esibizione di Alek Hidell con il suo concept album “Ravot”. Ancora una cantautrice sarda, Chiara Floris, il 2 luglio sarà ospite del festival con il progetto Bluem per presentare il live “Notte” dal titolo del suo primo Ep. Il 23 riflettori puntati sulla presenza dell’autore americano Jonathan Nossiter del quale “Le Giornate del Respiro” in collaborazione con Sardegna Film Commission proietta il film “Last Words” (Cannes 2020), favola post apocalittica che mostra un mondo raso al suolo.
Sardegna Teatro promuove giovani artisti internazionali come la danese Nana Francisca Schottlander che mostrerà “il potenziale delle pietre”. Leonardo Delogu, proporrà una passeggiata notturna come parte di una ricerca intorno “alle cavità che guardano verso il centro del mondo”. Animazione e spettacolo per tutte le età con la compagnia circense catalana Lapso Cirk. I portoghesi Andrè Braga e Cláudia Figuieredo di Central Eletrica di Porto e l’ungherese David Somiò sono in campo con un esperimento di attraversamento dello spazio pubblico, Silvia Mercuriali italo inglese e gli svizzeri Trickster-p lanciano una installazione, Eutopia, “Un tavolo da gioco che serve a ragionare collettivamente sul costruire l’azione umana nel mondo”. Tellas, street artist di fama internazionale durante le Giornate realizzerà un grande murale sulla facciata del Municipio. La sua opera dicono gli organizzatori del festival, “si appresta a diventare iconica per l’identità stessa del territorio: contemporanea e insieme fortemente legata all’ambiente”.
Nelle stesse Giornate del Respiro si tiene anche la prima tappa del progetto europeo Wall (Creative Europe) di cui Sardegna Teatro è capofila. La performer Chiara Bersani il 2 luglio al giardino di Casa Pietromilli mostra in anteprima il solo “L’Animale”. Guarda ai movimenti dei pianeti “Plutone Esploso” coreografia di Elisabetta Consonni con le danzatrici Marta Ciappina, Masako Matsuhita e Olimpia Fortuni. Il 1 luglio all’anfiteatro del parco Riola il gruppo Madalena Reversa presenta “Romantic Disaster” una performance live tra racconto e canzone uso di strumentazione digitale e analogica. Tornano sullo stesso palco dell’anfiteatro i temi della ecologia con “Darwin Inconsolabile” produzione di Sardegna Teatro con la regia di Lucia Calamaro (29 giugno). Tre sere prima l’attrice Gioia Salvatori porta sullo stesso palcoscenico il monologo “Cuoro! Inciampi per sentimento altissimi”.
Il compositore e performer Alessandro Olla sarà presente il 23 giugno con “Nomadic Ears” (anfiteatro) e il 29 al Teatro del Respiro con la performance “Wanna Play?” con Francesco Giomi. In scena: Donatella Martina Cabras, Giulia Cannas, Francesca Massa, Rachele Montis e Giulia Vacca. Tornerà “Amori difficili” gruppo di lavoro diretto da Francesco Bonomo e prodotto da Sardegna Teatro che organizza una passeggiata in bicicletta per scoprire i luoghi del cuore degli abitanti. Tra il 27 giugno e il 1 luglio in collaborazione con il Master di secondo livello Enviromental Humanities dell’Università Roma3 si terrà una summer school. “Ambienti sensibili” dedicato al paesaggio. Sempre con una Università, quella di Cagliari e la Facoltà di Lingue e mediazione Culturale, Sardegna Teatro ha stipulato una convenzione per i tirocini formativi. Per quanto riguarda i seminari, il 22 giugno si terrà un panel intorno ai temi dell’agricoltura sostenibile. Partecipano: Jonathan Nossiter, Gianfranco Manca dell’azienda agricola Panevino, Andrea Bonini del Seminario Veronelli e Ilaria Bussoni, editor di DeriveApprodi (info: www.giornatedelrespiro.it )
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