Teatro
Primavera di danza, da “Conformazioni” di Palermo al progetto Ric.Ci di Bari
PALERMO _ Danzando la primavera. Tornano le rassegne del contemporaneo dedicate ai corpi in movimento, attente alle nuove produzioni di coreografe e coreografi, ansiosi di ritagliarsi uno spazio di popolarità e fama che ripaghi il lavoro -spesso assai duro- portato avanti anche in condizioni precarie. La danza è comunque tornata forte e ben cosciente del suo crescente successo di pubblico, grazie anche a rassegne curate con amore e intelligenza. E’ questo il caso di “Conformazioni” che giunge questo anno alla sua ottava edizione in quel di Palermo con la curatela del danzatore e coreografo siciliano Giuseppe Muscarello che per il periodo che va dal 19 al 28 aprile ha allestito un programma ricco di incontri e spettacoli in spazi intriganti. Dagli ormai celebri Cantieri culturali della Zisa, in centro storico, a importanti istituzioni museali come la Galleria d’Arte moderna, istituti culturali come l‘Istituto Cervantes, e spazi dedicati all’arte contemporanea come Il Palazzo Butera e la Falleria FPAC -Francesco Pantaleone Arte contemporanea,– e lo spazio Radici che aprono per la prima volta le loro porte alla rassegna accanto a location consolidate come la Rizzuto Gallery, Spazio Franco, Tavola Tonda, Cre.zi.Plus, Sala Perriera.
Due le linee portanti di questa edizione. Da una parte il programma di ospitalità, come sempre ricco di nuove proposte e aperture alle novità con un coinvolgimento per la prima volta anche di tre luoghi esterni, tre diverse città con cui la rassegna entrerà in contatto e collaborazione in “Conformazioni Experience”: sono le sinergie realizzate con il Teatro Sala Molière di Pozzuoli, il T.Off di Cagliari e l’Aism, Associazione Italiana Sclerosi Multipla di Torino. Così Napoli, Cagliari e Torino si uniranno al festival attraverso l’utilizzo di “RealtàVirtuale 360°”, dando vita a una nuova comunità di spettatori che da remoto potranno viverne l’esperienza. Accanto a questo programma si snoderà la celebrazione di Muxarte, l’associazione, fondata nel 2004 dallo stesso Muscarello e organizza il festival. Saranno rievocati e mostrati i passi salienti della sua attività creativa. In particolare saranno riservati tre giorni di eventi (il 19,20 e 21) aprile) iniziando da una mostra fotografica sui venti anni di attività seguiti dall’allestimento di “Io sono mia madre-Sull’identità” spettacolo che unisce due lavori di Muscarello (uno di questi ispirato da “Uno, nessuno, centomila” di Luigi Pirandello). Una jam session musicale chiuderà la tre giorni a Tavola Tonda. Ma un altro omaggio a Muxarte è atteso per il 26 aprile con i “Pupi-side specific” al Gam, sintesi della lunga ricerca artistica di Muscarello che ha intrecciato la danza con la tradizione e la letteratura.
Attenzione massima alle nuove generazioni è l’elemento forte della programmazione spettacolare di questa edizione. Si parte il 23 aprile all’Istituto Cervantes con il coreografo e danzatore spagnolo Angel Duran in scena con “The Beauty of it” coreografia ispirata dalle teorie di Carl Jung che utilizza in scena le registrazioni delle interviste del Dott. Jung del 1957 come narratore esterno, per riflettere sulla dualità tra la mente conscia e l’inconscio. L’indomani alla galleria Fpac il duo formato dalla danzatrice Giorgia Di Giovanni e il sassofonista Pierfrancesco Mucari presenta “We ground with Little Bag” (ore 19), alle 21 allo Spazio Franco seguirà il coreografo francese Alexandre Roccoli in “Extinction/Les Phalènes”.
Il 25 a Palazzo Butera (ore 19) va in scena “Quel che resta” coreografia di Simona Bertozzi con Marta Ciappina, premiata con l’Ubu come miglior performer 2023 : “un dialogo coreografico che invita ad esplorare le relazioni tra due corpi che lavorano come un organismo vivente in continua espansione”. Nadia Addis Brigitte e il suo Petit Theatre presenter il 26 aprile (ore 17, 17,45, 18,30, 19,15) nella sala Living Lab della Gam “Petit bal perdù”. Lo spettacolo ha avuto una menzione speciale al Premio Scenario 2020 per “per la magia di un viaggio nei ricordi che utilizza il dispositivo del micro teatro per sospendere il tempo e catturare lo sguardo degli spettatori evocando storie lontane, perché rivivano nell’esperienza di ciascuno”. Nella stessa sera del 26 nel chiostro della Gam alle ore 21 Giuseppe Muscarello, intrecciando cultura e tradizione siciliana presenta “I Pupi”…. “. Con i loro corpi, retti da fili e attraversati da un’asta di ferro dal cranio al bacino, i pupi tentano di rispecchiare l’essere umano tanto a livello strutturale quanto metaforico. Calata in una dimensione narrativa, la caratterizzazione del gesto si fonde con la ricerca del personaggio che segue il filo ideale di una storia, quella dell’”Orlando Furioso””.
“Tiresia Bside”, sabato 27 aprile alle 19 e l’indomani in replica alle 17,30) alla Tavola Tonda è uno spettacolo con la regia di Giorgina Pi e la compagnia Bluemotion che prosegue quello iniziato con “Tiresia” premiato nel 2021 con il premio Ubu come miglior progetto sonoro e migliore attore a Gabriele Portoghese). Nello Spazio Franco alle ore 20,30 il coreografo e danzatore giapponese Kenji Shinohe in “K (-A-) O” fonde teatro, danza contemporanea e tecnologia, per affrontare il tema della “comunicazione superficiale”, creata dalle nuove tecnologie digitali.
Torna a “Conformazioni” Giovanna Velardi che con “Ceci n’est pas une/mon autobiographie “(27 aprile ore 21.15, Spazio Franco), mise-en-scène della propria storia artistica con la collaborazione registica e drammaturgica di Roberta Nicolai e il sound design di Angelo Sicurella. Ultimi due appuntamenti con due giovani autori italiani: Manfredi Perego, con “Ruggine” (28 aprile ore 20, Spazio Franco): una riflessione sulle proprie contraddizioni e sul confine tra ciò che si definisce positivo e negativo e Nicola Simone Cisternino con “My Lonely Lovely Tale” (28 aprile, ore 19, Spazio Franco), un assolo che intreccia danza e parola basandosi sul processo creativo della percezione.
C’è da segnalare una serie di incontri intesi come momento di scambio e dialogo tra professionisti del mondo della danza. Il primo ospitato a Palazzo Butera riguarda “La danza italiana nel mondo: dalle avanguardie storiche all’eccellenza contemporanea” il 26 aprile ore 10-13 a cura degli storici della danza Rossella Battisti e Alessandro Pontremoli; e “Sapevatelo!” (27 aprile ore 10-13, Cre.Zi. Plus), dedicato ai diritti e doveri amministrativo – burocratico e fiscali legati al mestiere dello spettacolo dal vivo, a cura di Danila Blasi.
Si intensificano nel frattempo i tour prodotti da Korper, Centro Nazionale di produzione della danza di Napoli ben attivo su tutto il territorio nazionale con nuove proposte. Il 12 aprile, in occasione del premio Premio Internazionale Danza “Carlo Gesualdo” al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino, verrà presentato un estratto della performance “MDMA” del coreografo Gennaro Maione, presso il Teatro Comunale Carlo Gesualdo di Avellino. Lo spettacolo è un omaggio al cinema di Dario Argento “una partitura coreografica in cui il corpo dei performer attraversa tutte le forme artistiche che caratterizzano l’estetica del regista: dal carattere mansueto e selvaggio, a quello di vittima e carnefice, avvolto dal piacere fisico e fiero nella sua nudità” .
La stessa giornata vedrà in scena presso il teatro Fedele Fenaroli di Lanciano “Come neve”, del coreografo partenopeo Adriano Bolognino, nell’ambito di FLIC*35 – Vetrina Under 35, nuova proposta del Flic – Festival Lanciano in Contemporanea dedicata ai giovani danzatori (12 aprile, ore 21). Il lavoro di Bolognino parte “dall’immagine della neve osservata dagli occhi di un bambino e prosegue verso il ricordo e il senso di benessere, protezione e comunità che ne scaturisce. Prima di iniziare a lavorare con i corpi delle danzatrici (Rosaria Di Maro e Noemi Caricchia), crea un ambiente che rispecchi già l’idea della creazione, a cominciare dai loro abiti”. Lo spettacolo sarà replicato anche allo Spazio Daste di Bergamo martedì 23 aprile (ore 20,30) nell’ambito di “ON Onde Nuove”, una rassegna dedicata ai talenti emergenti; la serata sarà condivisa con la performer e coreografa Sara Sguotti.
Spazio al progetto Ri.Cci, ovvero quello della ricostruzione della coreografia in Italia negli anni 80-90 ideato e seguito dalla critica di danza e docente alla Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, Marinella Guatterini. Körper partecipa al progetto con due spettacoli: “Fragili Film” e “Solo agli specchi”, riallestimento di due lavori della coreografa e artista visiva Marianna Troise , il 18 aprile al Teatro Kismet di Bari nell’ambito della rassegna “Dab24”.
La ricostruzione coreografica e il riallestimento del lavoro si sviluppa su due livelli, due zone di intervento speculari: da un lato ciò che è già accaduto e si è manifestato agli occhi degli spettatori, dall’altro la ripetizione di una unicità che può essere riproposta attraverso varie chiavi di lettura. Nel gioco dei contrasti tra il prima e il dopo, il dentro e il fuori, il pieno e il vuoto, Marianna Troise percorre una pista già nota e si dirige verso “il suo ritorno”. “Fragili film” e “Solo Agli Specchi” si ispirano dunque “alle parole della poetessa Milli Graffi, parole rimodulate, quasi rubate per restituire la propria visione dell’altrove: il “deserto” della pagina bianca di Milli – afferma la Troise – diventa il deserto del mio spazio vuoto; ma “andando a vedere”, i deserti vivono nei nostri segni, sottratti all’accesso di senso. Il gioco dello specchio continua, più intrigante che mai; oggi non è più solo il mio riflesso che vedo, ma le sue parole saccheggiate che mi ritornano (in)contro, cariche del mio gesto, aggredite dalla mia esuberanza».
Altro spettacolo in tournèe è “Stuporosa” del coreografo Francesco Marilungo, reduce del tour in India che lo ha visto partecipare all‘Itfolk-International Theatre Festival of Kerala e all’Attakara India Biennal di Bangalore. “Stuporosa” andrà in scena il 18 aprile (ore 21) al “Supernova Festival” curato dai Motus a Rimini. Il 20 aprile sarà a Cagliari, ospite di FuoriMargine.
In “Stuporosa”, seguendo in maniera tangente il principio del pathos ideato da Roland Barthes, si percepisce “la costante tensione verso una perdita di controllo, verso un’espressione parossistica del dolore che si sviluppa attraverso un codice coreografico comune. Le cinque performer (Alice Raffaelli, Barbara Novati, Roberta Racis, Francesca Linnea Ugolini, Vera Di Lecce e Martina di Prato ) cercano di recuperare un senso di collettività, una ritualità, di instaurare nuove forme di mutuo soccorso, sussurrando antiche formule magiche, rievocando danze tradizionali e cantando una ninna nanna salentina: la ninna nanna e il lamento diventano forme rituali strettamente connesse. Come la prima accompagna i bimbi dalla veglia al sonno, così la seconda permette di favorire il passaggio dal mondo dei vivi al mondo dei morti”.
Si aggiungerà infine “Stuporosa-Site Specific”, una versione inedita della performance appositamente riadattata agli spazi del Palazzo Vecchia, del Borgo Poncarale in provincia di Brescia. (27 aprile).
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