Teatro

Premi Ubu per il teatro, ecco tutti i vincitori

19 Dicembre 2023

And The Winner is…. Lisa Ferlazzo Natoli in tandem con Alessandro Ferroni si aggiudicano il 45.mo premi degli Ubu come miglior spettacolo teatrale dell’anno con “Anatomia di un Suicidio”. In realtà la Casa d’argilla, la compagnia romana di Natoli e Ferroni  (nella foto in alto al ritiro del Premio per lo spettacolo) ha fatto man bassa di premi a questa edizione: il testo, della drammaturga e sceneggiatrice britannica Alice Birch, vince infatti anche il Premio come Miglior nuovo testo straniero (messo in scena da compagnie o artisti italiani). Nello spettacolo de lacasadargilla, “fragilità, vuoti interiori e paure tratteggiano un affresco sociale e familiare contemporaneo che fa eco, in una diversa chiave narrativa, a un altro lavoro del collettivo romano, anch’esso capace di mettere in luce il disagio e i nodi del nostro presente: è “Il Ministero della Solitudine”, per il quale, insieme ad “Anatomia di un suicidio, Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni si aggiudicano anche il Premio alla Migliore regia. Ma non è finita qui. Per la sua interpretazione in entrambi gli spettacoli, Francesco Villano vince il Premio come Migliore attore/performer.

“Anatomia di un Suicidio”, miglior spettacolo teatrale del 2023, regia di Lisa Ferlazzo Natoli e Alesandro Ferroni della  compagnia romana la Casa D’Argilla

E’ una storia personale, attraversata dal passato al presente come in un racconto, “Gli anni” del giovane coreografo Marco D’Agostin a qual va il premio per Migliore spettacolo di danza. Il coreografo ha costruito questo lavoro, il cui titolo allude all’omonimo romanzo di Annie Ernaux e, ironicamente, a una canzone anni Novanta degli 883, per e con la danzatrice Marta Ciappina, a cui va il titolo di Miglior attrice di questo anno. danzatrice proprio con “Gli anni” vince il Premio Ubu. I Premi per la Migliore attrice/performer under 35 e il Migliore attore/performer under 35 vanno invece a Petra Valentini e Alberto Boubakar Malanchino.

Vince il suo settimo Premio Ubu la pluripremiata scenografa Margherita Palli, quest’anno per le scenografie di “Romeo e Giulietta”, diretto da Mario Martone. Per i Costumi il premio va invece a un esordiente: Federica Del Gaudio, costumista di “Natale in casa Cupiello”. Spettacolo per attore cum figuris, diretto da Lello Serao.

Con “La Cupa” di Mimmo Borrelli il premio per le luci va a Cesare Accetta. A “Lazarus”, opera di David Bowie a cura di Valter Malosti va il premio per miglior progetto sonoro a cura di Gup Alcaro.

Al coreografo Marco D’Agostin va il premio Ubu come miglior spettacolo di danza” per “Anni”. Qui ha appena ritirato il premio ed è fotografato assieme alla compagnia

E’ invece un ritorno quello di Saverio La Ruina premiato per il miglior testo italiano: “Via del Popolo”.

Il Migliore spettacolo straniero presentato in Italia è “Caridad”di Angélica Liddell: la scrittrice, attrice e regista teatrale nata a Figueras, in Catalogna, e tra i nomi più importanti e innovativi del panorama contemporaneo europeo, firma un’opera potente e intensa, in scena ad aprile 2023 nelle due uniche date italiane proprio all’Arena del Sole di Bologna. Infine, il Premio Ubu alla carriera, assegnato nel corso della cerimonia del 18 dicembre a un grande maestro – attore, regista e cantante – del teatro italiano, già vincitore di quattro Premi Ubu: Danio Manfredini.

Premi Speciali.

Premio alla compagnia bolognese Kepler 452 diretta da Nicola Borghesi, Enrico Baraldi, Paola Aiello e Gabriele Roberta. Ha ricevuto il premio

per l’attività di ricerca sul campo alla ex-GKN per lo spettacolo “Il Capitale. Un libro che non abbiamo ancora letto”. Il teatro di Kepler-452 è una “riscrittura della realtà”. Fin dalla nascita, nel 2017, la compagnia bolognese ha scelto di spostare il processo di lavoro teatrale “fuori”, raccogliendo le storie delle persone mentre queste si stanno svolgendo. Nata subito dopo la pandemia, la ricerca attorno al “Capitale” di Marx ha presto incontrato la vertenza della ex-GKN, scoppiata nell’estate del 2021 dopo il licenziamento via mail di oltre 400 operai.

Alla compagnia bolognese Kepler 452 è andato il premio Ubu speciale per la ricerca sul campo relativo allo spettacoli “Il Capitale. Un libro che non abbiamo ancora letto”

“Franco Scaldati. Teatro”, a cura di Valentina Valentini e Viviana Raciti è un colossale lavoro di ricostruzione e sistemazione dell’opera omnia teatrale di uno dei maestri della drammaturgia del secondo Novecento. Il progetto editoriale, realizzato in collaborazione con l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini e pubblicato dalla veneziana Marsilio, è suddiviso in otto volumi che riprendono cronologicamente, a partire dagli anni Settanta, tutta la produzione di Scaldati per le scene. Il vernacolo, fonte inesauribile di espressività per l’autore palermitano, è sempre accompagnato dalla traduzione italiana, per permettere a tutti di fruire dell’immensa gamma di espressioni, sintagmi e perle preziose di una lingua strabordante e magmatica, che era già stata molti anni prima riconosciuta e valorizzata in più volumi dalla Ubulibri di Franco Quadri.

AMAtI – L’Archivio Multimediale degli Attori Italiani direzione di Siro Ferrone e Francesca Simoncini, Università di Firenze

Il progetto è stato fondato oltre 25 anni fa da Siro Ferrone, studioso riconosciuto a livello internazionale per aver messo in evidenza il genio attoriale italiano, percorrendone la storia dal Rinascimento all’età contemporanea. “AMAtI” è così diventato, oggi, uno strumento prezioso e unico per l’intera comunità teatrale. Attualmente contiene 316.498 record recanti informazioni su spettacoli, compagnie e interpretazioni e 715 voci biografiche originali collegate a file multimediali (immagini, testi, brani audio e video). L’attore, corpo del teatro, è indagato in ogni sfaccettatura, in un reticolo di dati, approfondimenti e analisi che fanno di questo immenso archivio multimediale fruibile in rete una fonte irrinunciabile cui studiose, studiosi e appassionati possono attingere.

Tonino Murru e Donatella Pau della compagnia Is Mascareddas a cui è andato il premio speciale Ubu per il loro lavoro nel teatro di figura tra tradizione e innovazione

Is Mascareddas, compagnia di teatro di figura. Per gli oltre 40 anni di lavoro nel teatro di figura, che Tonino Murru e Donatella Pau hanno sempre pensato – fra tradizione e innovazione – al pari e al crocevia degli altri linguaggi performativi e artistici, diffondendo tale visione scenica tout public a partire dalla Sardegna, in tutta Italia e nel mondo attraverso progetti via via più sperimentali. Per il loro spazio-museo, che custodisce una biblioteca sul teatro d’animazione fra le più significative in Europa e una straordinaria collezione di marionette e burattini, nel 2022 posta sotto tutela dalla Soprintendenza. Soprattutto, per l’impegno politico e di pensiero, oltre che poetico e artistico, e per la tenacia della resistenza portata avanti in condizioni non sempre facili dal 1980 dentro e fuori il palcoscenico. E’ la prima volta che viene attribuito un premio Ubu alla Sardegna (il “Macbettu” con la regia di Alessandro Serra di alcuni anni fa infatti, era una singola produzione e non compagnia).

La Bottega dello Sguardo di Bagnacavallo è il progetto, spazio, biblioteca e archivio teatrale fondati da Renata Molinari. Lo spazio è

divenuto però anche biblioteca e mediateca pubblica con oltre 4000 titoli. Dal 2016 il patrimonio è catalogato nel Servizio Bibliotecario Nazionale ed è sede dell’omonima associazione culturale, dedita alla diffusione della cultura teatrale e del territorio.

L’ottavo Premio Franco Quadri viene assegnato infine a Eugenio Barba, ottantasettenne maestro di riflessione teorica, creazione pratica, trasmissione della memoria e studio dell’attore di etnie diverse, con tradizione dell’impossibile. Nel 2024 ricorreranno sessant’anni dalla nascita del suo Odin Teatret, ispirato a Grotowski, a viaggi nel mondo, all’adozione del baratto. Oggi esiste la Fondazione Eugenio Barba e Julia Varley, eretta su fatti rivoluzionari: l’Odin è stato un modello di vita attraverso il teatro, s’è imposto come cultura, come “terzo teatro”, differenziato dal “primo”, tradizionale, e dal “secondo”, di avanguardia. Il Premio va a un pioniere che ha operato in un angolo per rivolgersi agli angoli. A un uomo cresciuto nel teatrino polacco di Opole condiretto da Jerzy Grotowski, istituendo quindi a Oslo l’Odin, trapiantato poi a Holstebro in Danimarca. Va a chi ha iniziato un percorso con degli “esclusi”, avvalendosi di una comunicazione fisica. Ottanta lavori, venticinque libri. Scrivendo di lui, Quadri dice «Barba è una persona, prima che un artista». E Barba lo ricambia nel PANTA Quadri del 2014, ristampando tre lettere “vere” tra loro: due di Quadri, una sua. Un epistolario che spiega il Premio.

Il Teatro Arena del Sole di Bologna ha ospitato per la seconda volta, lunedì sera, la festa del teatro italiano: la cerimonia di consegna dei Premi Ubu ideati da Franco Quadri nel 1978, giunti quest’anno alla 45esima edizione. La serata – promossa dall’Associazione Ubu per Franco Quadri e condivisa con Rai Radio3, main mediapartner dell’evento, ed Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale – è stata condotta da Graziano Graziani con Gioia Salvatori, e con gli interventi musicali di Mirco Mariani. La diretta, in streaming sui canali Facebook e YouTube dell’Associazione Ubu per Franco Quadri, dalle ore 22.45 è proseguita con la conduzione di Laura Palmieri, nel corso del programma Il teatro di Radio3 / Teatri in prova di Rai Radio3.

Al celebre regista Eugenio Barba fondatore del terzo teatro  e della compagnia Odin Teatret è stato attribuito  l’ottavo premio intitolato a “Franco Quadri” fondatore dei Premi Ubu
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