Teatro
L’importanza del verso, a Seneghe parlano i poeti
Silenzio parla la poesia. La diciottesima volta del “Cabudanne de sos poetas” è ancora una volta all’insegna dei versi, la capacità di sognare e raccontare il mondo come solo i poeti sanno fare. Ma anche musica, incontri, proiezioni per un programma come sempre ricco dedicato alla letteratura di qualsiasi latitudine. Avviene in un paese che è una meraviglia di borgo che ha mantenuto ancora una sua forte identità di spazi e di cultura locale che gli permette di confrontarsi da pari con il resto del mondo. Il paese è Seneghe ed è in un angolo raccolto della Sardegna, non lontano da Oristano, terra di ulivi, di foreste e cieli ricchi di stelle che qui si vedono belle e chiare nelle notti d’estate. Come ogni anno si dà anche un tema attorno al quale poi riflettono e si confrontano ospiti giunti da ogni dove (il tutto da oggi e fino al 4 settembre) e stavolta sarà “La capacità di agire”. Cioè quale ruolo possono avere i festival per la rinascita culturale e sociale del territorio e dei borghi e quali possono essere gli interventi necessari per evitare che un pezzo importante della identità collettiva finisca cancellato per sempre”. Tema di non poco conto e che è diventato di forte attualità non solo in Italia ma anche in Europa con il crescere degli appuntamenti estivi dedicati alla cultura. Dice Luca Manunza, presidente dell’associazione Perda Sonadora che cura l’evento: “”La capacità di agire”, è un tema che abbiamo scelto come invito a una riflessione collettiva su temi propri del contesto specifico di questo luogo attraverso la poesia, la cultura e la sua promozione dopo questi drammatici anni che hanno colpito il Montiferru ora è tempo di agire e per il Cabudanne de sos Poetas infatti, parte strutturale delle azioni del bando di rigenerazione dei borghi della “linea b” del PNRR che ha visto Seneghe e l’associazione culturale Perda Sonadora tra i protagonisti della stesura di uno dei progetti vincitori, il primo in Sardegna e il quarto in Italia, si prospetta una strada lunga dopo tanti anni di sacrifici per tutti”. I “drammatici anni” sono quelli che hanno colpito la zona a cui Seneghe appartiene, cioè il Montiferru, colpito in modo brutale da incendi devastanti che hanno messo in ginocchio una comunità la cui economia è basata sull’agricoltura e l’allevamento del bestiame.
Sul tema in particolare il 2 settembre verrà dedicato un incontro ad hoc con la presentazione del libro curato dall’archeo-antropologa Anna Rizzo per il Saggiatore “I Paesi invisibili”. Ne discuteranno tra gli altri: Maria Fioretti, Enzo Cugusi, Shirley van der Maarel e Salvatore Cau. Ma cuore pulsante del festival saranno i poeti i cui versi risuoneranno nel centro storico del paese: dai Giardini de Sa Prentza de Murone, Sa Domo de sa Poesia, Casa Addis, la Biblioteca Comunale, il Bar da Angelo e la piazza di Santa Maria. In evidenza l’omaggio al poeta Franco Loi, maestro, poeta, cittadino onorario di Seneghe, scomparso lo scorso anno. A rendergli tributo sarà Davide Ferrari.
In arrivo Silvio Ramat, poeta, critico letterario e docente emerito di letteratura italiana contemporanea nell’Università di Padova che presenta il suo recente libro “Le chiavi del giorno” affiancato da Nicola Crocetti, tra i più importanti editori di poesia, grande grecista e traduttore. Franca Mancinelli, tra le più originali della poesia italiana contemporanea è presente nella raccolta di poesie “Tutti gli occhi che ho aperto” (Marcos Y Marcos, 2020). Attenzione alla Spagna con il poeta José Antonio García con la sua raccolta “Il colore degli incendi” (Ensemble, 2022). Dialogano con l’autore Mercedes Arriaga Flórez e Daniele Cerrato e Pietro Cerrato: Dalla Spagna anche la poetessa, filologa e insegnante di lingua e letteratura Maria Rosal Nadales, tra le voci più interessanti della nuova generazione della poesia iberica con la sua opera “Geometria delle ombre” (Nor edizioni, 2022). Attenzione anche alla poesia colta e al tempo stesso popolare di Alfonso Brezmes, uno dei poeti spagnoli più noti, il cui immaginario si nutre di riferimenti letterari (Baudelaire, Rilke) ma anche di cinema e di cultura pop. Un omaggio particolare sarà tributato alla memoria del poeta Fuad Rifka, poeta e professore emerito di filosofia alla Lebanese American University di Beirut scomparso nel 2011, interprete di una poesia di raffinata povertà, e grande conoscitore della poesia tedesca, la cui opera è presente nella raccolta “L’ultima Parola sul pane” (Animamundi edizioni, 2022) che è anche l’unico libro attualmente disponibile in traduzione italiana di questo poeta che sarà presentato da Franca Mancinelli, Rossana Abis e Tomaso Tiddia. Tuğba Doğan, una delle voci emergenti della letteratura turca contemporanea con il suo romanzo “Il bistrò delle delizie” (Carbonio Editore, 2022) propone un quadro preciso del suo Paese, ricco di colori, di umanità e di poesia. Il poeta dialogherà con Nicola Verderame. Devorah Major, poeta di San Francisco è tra i più impegnati della poesia afroamericana. “A braccia aperte” è il primo libro italiano della poetessa con cui dà voce agli ultimi.
Spazio alle voci emergenti. A cominciare dal giovanissimo Riccardo Canaletti (“La perizia della goccia” di ae edizioni, 2018, la sua opera prima) che si confronterà con Tommaso di Dio. Attenzione alla raccolta d’esordio di Riccardo Frolloni ,“Corpo striato” (industria&letteratura, 2021). Un mondo sospeso tra la vita e la morte o un non-luogo sospeso tra i mondi possibili è invece il “Demi-monde” (Nem editore, 2020) di Silvia Righi, esordio poetico della giovane autrice milanese. Francesco Ottonello, giovane poeta sardo presenta invece la sua raccolta di poesie “Isola aperta” (InternoPoesia, 2020) in cui esplora il significato di abitare l’isola. “Santa Ricchezza” (Cartacanta, 2016) è l’opera di Lorenzo Babini. L’attesa di un futuro distopico che si fa già incombente in “Ci aspettano estati tropicali” è opera della giovane autrice padovana Alessia Bettin. “Album” invece è la raccolta poetica d’esordio dell’autrice e curatrice di saggi Elisa Donzelli che abbraccia due età della vita, i venti e i quarant’anni in un andirivieni continuo tra tempi diversi. Il poeta Stefano Baldinu infine sarà a Seneghe con la sua opera “Boghes. Voci” (Puntoacapo editrice, 2021).
Brunello Cucinelli, re del cashmere presenterà il 2 il progetto della Biblioteca di Solomeo. Il giorno dopo in “Lo spazio della poesia. Stanze, habitat, paesaggi” Elisa Donzelli, Amos Mattio, Tommaso di Dio, Giovanna Frene, Christian Sinicco incontrano il Cabudanne. Christian Sinicco, fondatore della Lega Italiana Poetry Slam sarà ospite anche con la sua raccolta “Ballata di Lagosta” (Donzelli, 2022) e dialogherà con Giovanna Frene.
Altro importante spazio in programma è dedicato agli autori sardi. Mario Cubeddu presenta il suo libro: “Paolo Pili. Memorie di un sardofascista” (EDES, 2022). Dialogano con l’autore Raimondo Cubeddu, Salvatore Sechi e Leopoldo Ortu; Maria Luisa Mulas e Carlo Delfino presentano il libro “Ovidio Addis: usciamo dalla solitudine, la leggenda è finita. Scritti editi e inediti 1940-1966”. L’opera raccoglie in ventitré capitoli gli scritti editi e inediti di Ovidio Addis (1908-1966), figura intellettuale isolana del Novecento, studioso convinto della alterità della storia sarda millenaria rispetto a quella continentale italiana. Dopo l’incontro segue l’intervento musicale di “Su Cuntrattu de Seneghe” di Antonio Maria Cubadda; Giovanni Masala, autore del libro “Max Leopold Wagner. Caro amico e collega. Carteggio con Karl Jaberg 1901-1958” discuterà con Mario Cubeddu sull’interessante carteggio tra i due studiosi. Lettere che Jaberg invia a Wagner da diversi paesi del mondo, compresa la Sardegna e dove la lingua sarda è l’argomento principale dell’intero carteggio, ma non solo; Antonio Casu presenta “I racconti di Geremia nel paese del jazz” (Nemapressedizioni 2022) con Raimondo Cubeddu e Laura Pisano. L’autore, originario di Berchidda e discendente di Pietro Casu, studioso di lingua sarda, racconta le emozioni suscitate dalla musica e dagli eventi del festival Time in Jazz diretto da Paolo Fresu.
Accanto al tema specifico di questa edizione, oggetto dell’incontro del 2 settembre. sono previsti altri due incontri. Antonio Bove e Carla Panico presentano il 3 settembre “Gli autonomi. L’autonomia meridionale” (DeriveApprodi, 2022). Con gli autori Antonello Petrillo; “La guerra e le sue rappresentazioni. I fotografi e reporter Giulio Piscitelli e Sabato Angieri incontrano il Cabudanne”, modera l’incontro Vito Biolchini. Al centro i reportage fotografici che documentano la tragica realtà della guerra come quella che è in corso in Ucraina, o i drammatici viaggi dei migranti che tentano di raggiungere l’Europa, dalle rotte africane alla rotta balcanica.
Anche le associazioni seneghesi si incontreranno al Cabudanne per discutere insieme sul futuro culturale di Seneghe e dei paesi dell’Unione dei Comuni Montiferru Alto Campidano. Ne discutono Vincenzo Santoro, e i rappresentanti delle associazioni del territorio. Modera l’incontro Luisa Madau.
Suoni e visioni con il documentario del regista Dorino Minigutti “Visioni. L’atlante della memoria”, per Agherose Produzioni, 2020. Un viaggio che parte dal Friuli, il luogo in cui il linguista e fotografo Ugo Pellis iniziò le sue indagini, e la Sardegna, dove scattò la maggior parte delle fotografie. Giorgia Cadeddu e Vittoria Soddu sono invece le autrici dell’audio-documentario “Iolanda mi nant de nòmini” (di Studiolanda. Per tutta la vita Orlanda Sassu, poetessa ed ecologista sarda (1924-2015) ha portato avanti una pratica di registrazione audio per archiviare la memoria del suo paese e della lingua che temeva di perdere.
Musica dal vivo con la “Buonanotte” sotto il cielo stellato nel verde frutteto dei Giardini de Sa Prentza de Murone. Il 1° settembre l’artista del suono Glauco Salvo, la cui ricerca è incentrata sull’esplorazione di nuovi percorsi tra folk e musica sperimentale; il 3 settembre concerto di Nilza Costa, cantautrice e compositrice brasiliana di Salvador (Bahia) i cui ritmi ancestrali d’Africa si fondono con le forme tradizionali della cultura musicale e religiosa brasiliana.
Uno spazio del festival sarà come sempre dedicato anche alle mostre e alle installazioni, visitabili dal 1 al 4 settembre. Alle 11 nei Giardini de Sa Prentza de Murone l’installazione sonora “Alberi Poeti” con Lectura Dantis di Carmelo Bene, a cura di Nino Iorfino. A Sa Domo de sa Poesia a Casa Addis dalle 11 alle 20 invece è aperta la mostra di Sebastiano Illotto: “Questo è il padrone delle figurine”, a cura di Luca Pinna, Valentina Scanu, Alessandra Cubadda, Giulia Cubadda. Dalle 17 alle 20 in Corso Umberto 192, Piazza S. Agostino la mostra di pittura e scultura nel laboratorio di Luciano Piu, Maria Illotto ed Eva Måsén Ducke.
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